Huawei sviluppa strumenti EDA a 14 nm per la produzione di massa del Kirin 9020, ma è ancora limitata all’architettura a 7 nm

Huawei sviluppa strumenti EDA a 14 nm per la produzione di massa del Kirin 9020, ma è ancora limitata all’architettura a 7 nm

Gli strumenti di Electronic Design Automation (EDA) svolgono un ruolo fondamentale nel settore della produzione di semiconduttori, sebbene non contribuiscano direttamente alla produzione di chip. Questi strumenti sofisticati sono indispensabili per i processi di progettazione e validazione, garantendo che la fabbricazione soddisfi specifici requisiti prestazionali. Per aziende come Xiaomi, l’assenza di questi strumenti avanzati rappresenta un ostacolo significativo al progresso tecnologico oltre la soglia dei 3 nm, sviluppando innovazioni come l’XRING 02. La più recente tecnologia a 2 nm di TSMC, che utilizza una struttura GAAFET (Gate-All-Around Field-Effect Transistor), evidenzia la necessità di sistemi EDA complessi, soprattutto in seguito alle restrizioni sulle esportazioni imposte dall’amministrazione Trump. In un’intrigante svolta degli eventi, i rapporti indicano che Huawei ha trovato il modo di aggirare queste restrizioni e ha compiuto progressi nella creazione di soluzioni EDA proprietarie.

Il percorso di Huawei verso l’indipendenza dei semiconduttori

Secondo un rapporto completo di DigiTimes, Huawei sta collaborando attivamente con diverse aziende cinesi di EDA per sviluppare le proprie alternative, eliminando così la dipendenza da entità straniere. In particolare, a marzo 2023, Huawei avrebbe acquisito il pieno controllo sulle soluzioni EDA a 14 nm, con l’intenzione di sfruttare questi strumenti per la produzione del chipset Kirin 9020. Lanciato insieme alla serie di punta Mate 70, si prevede che questo chipset alimenterà anche la prossima gamma Pura 80.

Nonostante questi progressi, Huawei si trova ad affrontare una sfida ardua nell’acquisizione di macchine a ultravioletto estremo (EUV) di nuova generazione, essenziali per la produzione di wafer con processo a 5 nm e inferiori, senza riscontrare problemi di resa. Attualmente, Huawei si affida alle apparecchiature DUV (Deep Ultraviolet) di SMIC per la produzione del Kirin 9020 con processo a 7 nm. Alcuni report suggeriscono che il suo partner, SiCarrier, stia esplorando alternative EUV in grado di competere con la tecnologia di ASML. Sebbene SiCarrier abbia intrapreso significativi sforzi finanziari, raccogliendo 2, 8 miliardi di dollari per sostenere queste ambizioni, potrebbero volerci ancora diversi anni prima che Huawei possa raggiungere la piena autonomia in questo settore cruciale.

In futuro, un numero sempre maggiore di aziende cinesi potrebbe adottare strumenti EDA simili. Per Xiaomi, che punta a competere agguerritamente con giganti del settore come Qualcomm, MediaTek e Apple, affidarsi a vecchi sistemi litografici non è una strategia praticabile. Questa situazione potrebbe potenzialmente aprire la strada a una collaborazione tra Huawei e Xiaomi, che collaboreranno per innovare e sviluppare strumenti EDA avanzati. Tuttavia, questa partnership strategica rimane un argomento di discussione futura.

Fonte della notizia: DigiTimes

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