
La tragedia è un tema fondamentale nella serie Naruto, che trascende la semplice perdita per esplorare i profondi impatti che ha sulle vite dei sopravvissuti. Masashi Kishimoto, la mente dietro la serie, intreccia magistralmente elementi di morte, dolore e tragedia nella narrazione, consentendo al pubblico di immedesimarsi persino negli antagonisti.
Nel tumultuoso mondo degli shinobi, alcuni personaggi riescono a trascendere le loro tragiche circostanze, mentre altri soccombono alla disperazione. Il cast di Naruto è pieno di alcuni dei retroscena più strazianti, offrendo spunti sulle loro motivazioni e lotte. Di seguito, approfondiamo dieci personaggi il cui passato è segnato da una profonda tragedia.
1. Naruto Uzumaki
Da emarginato a eroe

Il viaggio di Naruto inizia con il peso della tragedia, segnato dall’immenso sacrificio compiuto dai suoi genitori. Nato in circostanze terribili, porta dentro di sé il fardello della Volpe a nove code, conseguenza della morte dei suoi genitori nel tentativo di proteggere sia lui che il loro villaggio.
Invece di essere venerato per l’eroismo dei suoi genitori, Naruto affronta l’ostracismo e la paura degli abitanti del villaggio, con conseguente infanzia piena di solitudine e incomprensione. Nonostante queste avversità, la determinazione incrollabile di Naruto lo trasforma nell’eroe del villaggio, incarnando resilienza e speranza.
2. Gaara
Un’infanzia senza amore

Le tragiche origini di Gaara derivano dalle azioni deliberate di suo padre per trasformarlo in un Jinchuriki, con lo scopo di proteggere il villaggio, ma etichettandolo invece come una semplice arma. Isolato e non amato, si è trasformato in un mostro nella sua ricerca di sopravvivenza.
A differenza di Naruto, che trovò guida e mentori, Gaara fu abbandonato ai suoi demoni, sollevando una domanda toccante: quanto sarebbe potuta essere diversa la sua vita se avesse ricevuto anche solo un briciolo di gentilezza?
3. Negato (Pain)
Un figlio della guerra

Negato incarna la vera essenza della sofferenza nell’universo di Naruto. La sua vita è stata un ciclo incessante di guerra, perdita e disillusione. Orfano di conflitti e tradimenti, trova un barlume di speranza in due compagni orfani, solo per affrontare un’ulteriore tragedia con la morte di Yahiko.
Disilluso, fonda l’Akatsuki, spinto dal desiderio di infliggere al mondo lo stesso dolore che ha sopportato, convinto che questa sia l’unica via per raggiungere la pace.
4. Il potere di Kakashi
Il dolore invisibile dietro la maschera

Il racconto del dolore di Kakashi inizia con suo padre, che scelse l’onore al posto del dovere, provocando una vergogna sociale che lo spinse al suicidio. Le successive perdite dei suoi compagni Obito e Rin aggravarono ulteriormente il dolore di Kakashi, conducendolo a una vita segnata dalla solitudine.
Eppure, anziché soccombere alla disperazione, Kakashi canalizza il suo dolore nel proteggere coloro che lo circondano, sforzandosi di onorare la memoria dei suoi cari scomparsi.
5. Itachi Uchiha
Una maledizione del dovere

Privato della sua identità, la storia di Itachi è una cupa riflessione sul dovere e sul sacrificio. Di fronte a una scelta insopportabile tra tradire il suo clan o rischiare la guerra all’interno del villaggio, intraprende un atto inimmaginabile, credendo che sia la via meno distruttiva.
Per un crudele scherzo del destino, diventa una figura amara per il fratello Sasuke, incarnando il peso delle sue azioni per proteggere il villaggio che ama.
6. Kimimaro
Un guerriero senza scopo

La vita di Kimimaro incarna la tragedia di non aver mai avuto un senso di sé o di appartenenza. Nato nel clan Kaguya con un’abilità unica, è diventato uno strumento piuttosto che un individuo. Dopo la distruzione del suo clan, si è aggrappato a Orochimaru, credendo che gli desse uno scopo, nonostante fosse usato come un semplice mezzo.
Alla fine la sua salute peggiorò e fu scartato, finendo tragicamente per combattere per la causa di qualcun altro invece che per la propria.
7. Tsunade Senju
Il dolore del giocatore

La tragedia di Tsunade si dipana attraverso un ciclo di perdite, affrontando la morte del fratello Nawaki e dell’amante Dan Kato, che la porta in un profondo pozzo di disperazione. Incolpando se stessa per le loro morti, si rivolge al gioco d’azzardo e all’alcol come mezzi di fuga.
Il suo ritorno a Konoha simboleggia la resilienza, l’accettazione delle perdite e il riaccendersi della determinazione a proteggere il villaggio, pur sapendo che la perdita avrebbe continuato a far parte della sua vita.
8. Sasuke Uchiha
Il peso del tradimento

La tragedia di Sasuke è profondamente radicata nel tradimento, poiché perde l’intero clan a causa del fratello che idolatra. Questa perdita catalizza la sua trasformazione da bambino innocente a figura definita dalla vendetta.
Il culmine del suo viaggio lo porta a scoprire che Itachi non era un mostro, bensì un eroe tragico, determinato a proteggerlo anche a costo della propria felicità.
9. Signore
Un’infanzia rubata

La storia della vita di Haku è un’angosciante riflessione sull’abbandono e la manipolazione. Nato con una rara Kekkei Genkai, ha dovuto affrontare la paura e la violenza dei suoi stessi parenti. La necessità di proteggersi lo ha portato al tragico atto di uccidere suo padre, lasciandolo senza amore o appartenenza.
La sua successiva associazione con Zabuza mette in luce la sua natura sacrificale, poiché rinuncia volontariamente alla propria vita nella speranza di trovare accettazione e uno scopo, un desiderio che alla fine rimane insoddisfatto.
10. Il Sasori
Il prezzo della solitudine

La tragica narrazione di Sasori inizia con una ricerca d’amore, che gli sfugge nel tetro paesaggio del mondo shinobi. Dopo la morte dei suoi genitori in battaglia, si ritira nella solitudine, trovando un temporaneo conforto nella burattinaia attraverso gli insegnamenti di sua nonna.
Tuttavia, i suoi sforzi per ricreare la sua famiglia perduta attraverso i burattini non fanno che amplificare il suo isolamento. Alla fine, nella sua ricerca dell’arte eterna, Sasori abbandona la sua umanità, incarnando una bellezza priva di vita.
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