Taiwan avvia un’indagine su oltre 12 aziende con sede in Cina per reclutamento illegale di talenti locali

Taiwan avvia un’indagine su oltre 12 aziende con sede in Cina per reclutamento illegale di talenti locali

Si prega di notare che questo articolo non costituisce una consulenza di investimento. L’autore non detiene alcuna posizione in nessuno dei titoli azionari trattati.

Le crescenti tensioni: i talenti di Taiwan e le aziende cinesi

Mentre il divario tra la Cina e i paesi occidentali si fa sempre più marcato, le aziende cinesi stanno intensificando le loro tattiche per assicurarsi un vantaggio competitivo. Una strategia degna di nota prevede la creazione di società di comodo volte ad attrarre la forza lavoro altamente qualificata di Taiwan, riflettendo una tendenza più ampia a manovre aziendali aggressive.

Indagine sui casi di bracconaggio

Secondo un rapporto di Nikkei Asia, Taiwan ha avviato un’indagine su 16 aziende cinesi accusate di aver adescato illegalmente ingegneri taiwanesi. L’elenco include attori di rilievo come Victory Giant Tech, un importante fornitore di circuiti stampati (PCB) per le schede grafiche e i server di intelligenza artificiale di NVIDIA, e Goertek, che fornisce componenti acustici a giganti della tecnologia come Google e Meta.

Intensi sforzi di indagine

Il Ministero della Giustizia di Taiwan ha rivelato le tattiche allarmanti utilizzate da queste aziende cinesi nel tentativo di occultare le proprie origini. Molte di esse presumibilmente avviano attività spacciandosi per legittime imprese taiwanesi o cinesi all’estero, canalizzando talenti sottratti in Cina attraverso fittizie società di risorse umane. Per contrastare questa pratica, l’Ufficio ha mobilitato 300 persone, che hanno portato alla perquisizione di 70 sedi distinte in tutta Taiwan e all’interrogatorio di 120 persone coinvolte nelle indagini.

Tendenze crescenti nello spionaggio aziendale

Lo sfondo di questa indagine è profondamente intrecciato con una preoccupante storia di spionaggio aziendale condotto da entità cinesi ai danni di Taiwan. Un rapporto dell’Ufficio per la Sicurezza Nazionale di Taiwan, pubblicato all’inizio del 2025, ha evidenziato un’impennata del 300% negli episodi segnalati di spionaggio aziendale, passati da 16 casi nel 2021 a 64 nel 2024, segnalando un’escalation critica in questa continua battaglia per la supremazia tecnologica.

Di recente, gruppi di hacker sostenuti dalla Cina hanno preso di mira l’importante industria dei semiconduttori di Taiwan attraverso operazioni di spionaggio coordinate, con tre distinti collettivi di hacker identificati tra marzo e giugno 2025. La società di sicurezza informatica Proofpoint ha osservato che la portata e il coordinamento di questi attacchi erano senza precedenti, estendendo i loro obiettivi oltre le aziende di semiconduttori per includere individui di importanti società di investimento internazionali focalizzate sul settore dei semiconduttori taiwanese.

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