SpaceX ed Elon Musk rivelano la causa dell’incendio dietro l’esplosione del volo Starship 7

SpaceX ed Elon Musk rivelano la causa dell’incendio dietro l’esplosione del volo Starship 7

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In seguito all’inaspettato guasto della Starship di stadio superiore di SpaceX durante il volo 7, Elon Musk ha fornito informazioni sulle possibili cause dell’incidente. Secondo la dichiarazione ufficiale di SpaceX in merito al guasto, la navicella spaziale ha subito un rapido smontaggio non programmato (RUD) durante la sua missione. Questo evento, descritto come la rottura a metà volo del veicolo, è stato attribuito a un incendio divampato nella sezione inferiore del razzo. Musk ha sottolineato che l’incendio è stato innescato da una perdita situata nell’area che separa i motori del razzo dalla sua struttura principale.

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In seguito all’incidente del volo 7, è stato riferito che la Federal Aviation Administration (FAA) ha temporaneamente dirottato gli aerei nelle vicinanze a causa dell’esplosione dello stadio superiore. Finora, la FAA non ha confermato se alcuni pezzi di detriti della Starship siano caduti al di fuori della zona di pericolo prestabilita, che è normalmente sgombra dagli aerei per prevenire incidenti durante potenziali anomalie.

Il comunicato stampa di SpaceX in seguito all’esplosione affermava che “la Starship volava all’interno del corridoio di lancio designato” e rassicurava che “qualsiasi pezzo di detriti sopravvissuto sarebbe caduto nell’area di pericolo designata”. Poco dopo l’anomalia del volo, la FAA ha emesso un avviso temporaneo per avvisare i piloti di una “AREA PERICOLOSA PER LA CADUTA DI DETRITI DEL RAZZO STARSHIP FLT-7”.

La FAA ha spiegato in dettaglio la sua risposta all’incidente, rivelando di aver “rallentato e deviato brevemente l’aereo attorno all’area in cui stavano cadendo i detriti del veicolo spaziale”. Le dichiarazioni sia dell’agenzia che di SpaceX lasciano un po’ di ambiguità in merito al fatto che eventuali detriti siano atterrati al di fuori dei confini specificati.

Lancio del volo Starship 7
Il volo Starship 7 è decollato ieri dal Texas. Immagine: SpaceX

Musk, che in precedenza aveva commentato che l’eccitazione è una costante durante questi test, si è rivolto di nuovo a X per spiegare le ragioni del fallimento della Starship. Ha sottolineato che “L’indicazione preliminare è che abbiamo avuto una perdita di ossigeno/carburante nella cavità sopra il firewall del motore della nave che era abbastanza grande da creare una pressione superiore alla capacità di sfiato”.

Il firewall del motore funge da barriera protettiva nella sezione inferiore della Starship, proteggendo i componenti interni e i serbatoi di carburante dal calore intenso e dalle fiamme prodotte dai suoi sei motori Raptor. Durante le fasi di test, si sono verificati frequentemente incendi nel vano motore, evidenziando le sfide in corso nel programma.

Le dichiarazioni di Musk suggeriscono che la perdita effettiva si sia verificata sopra il firewall, dove il razzo ha lottato per alleviare l’accumulo di pressione. Se combinate con l’affermazione di SpaceX secondo cui “si è sviluppato un incendio nella sezione di poppa della nave”, si può ragionevolmente dedurre che la pressione eccessiva, esacerbata dal calore del motore, ha portato alla catastrofica esplosione della Starship.

La Starship coinvolta in questo incidente era un modello migliorato rispetto ai suoi predecessori, con serbatoi più grandi e una maggiore capacità di carburante. Tuttavia, non è ancora chiaro se questa maggiore capacità abbia contribuito alla sovrapressurizzazione del propellente a cui Musk ha fatto riferimento.

Per quanto riguarda le misure correttive, Musk ha osservato che il piano include “ovviamente un doppio controllo per le perdite”, insieme all’aggiunta di sistemi antincendio nell’area interessata e un aumento della capacità di sfiato. Mentre Musk rimane ottimista sul fatto che “Niente finora suggerisce di posticipare il prossimo lancio oltre il mese prossimo”, questa tempistica potrebbe essere influenzata se la FAA impone un’indagine approfondita sull’anomalia del volo 7.

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