
Questo non costituisce un consiglio di investimento. L’autore non detiene posizioni in nessuno dei titoli menzionati.
La Malesia impone restrizioni sulle esportazioni di GPU AI come parte delle misure statunitensi
In un evento significativo, la Malesia ha annunciato rigorosi controlli sulle esportazioni di GPU e chip di intelligenza artificiale avanzata, imponendo alle aziende di ottenere una licenza di esportazione prima di spedire questi prodotti ad alta tecnologia. Questa decisione fa seguito a notizie secondo cui l’amministrazione Trump starebbe valutando restrizioni per Malesia e Thailandia in merito alle loro importazioni di unità di elaborazione grafica (GPU) avanzate. In particolare, le GPU di NVIDIA rimangono tra i componenti più richiesti sul mercato globale.
Il governo degli Stati Uniti ha precedentemente limitato le vendite di GPU di fascia alta in Cina, adducendo rischi per la sicurezza nazionale. Nel frattempo, le nuove normative malesi seguono le recenti azioni delle autorità di Singapore, che hanno preso di mira le reti presumibilmente coinvolte nel contrabbando di questi chip avanzati verso la Cina. Mentre le misure normative statunitensi continuano ad avere effetto, il Sud-est asiatico sta assistendo a un aumento dei controlli e degli interventi sulle esportazioni tecnologiche.
All’inizio di quest’anno, NVIDIA ha dovuto affrontare difficoltà quando l’amministrazione Trump ha vietato la vendita delle sue GPU H20 destinate al mercato cinese, alimentata dai timori relativi a un potenziale uso improprio. Tuttavia, a seguito di una relazione finanziaria di maggio superiore alle aspettative, il prezzo delle azioni NVIDIA è rimbalzato, riflettendo un’impennata della fiducia degli investitori dovuta al crescente interesse per le tecnologie di intelligenza artificiale.
In un recente aggiornamento, NVIDIA ha annunciato tramite un post sul blog di aver iniziato ad accettare ordini per le GPU H20, esprimendo ottimismo sul fatto che il governo statunitense autorizzerà le necessarie licenze di esportazione. A seguito di questo annuncio, le azioni NVIDIA hanno registrato un rialzo pre-mercato del 4, 9%, a indicare che gli investitori stanno diventando sempre più ottimisti sul futuro dell’intelligenza artificiale.
Allo stesso tempo, la decisione del governo malese di imporre controlli sulle esportazioni potrebbe rafforzare ulteriormente il sentiment positivo sul titolo NVIDIA, mitigando un altro potenziale ostacolo alla crescita del fatturato. La banca d’investimento UBS stima che circa il 12% del fatturato di NVIDIA possa derivare dalla Malesia, soprattutto considerando le aggressive iniziative infrastrutturali di intelligenza artificiale del Paese.

Con gli Stati Uniti che vietano le vendite dirette di NVIDIA alla Cina, diversi paesi asiatici, tra cui Malesia, Thailandia e Singapore, sono emersi come punti di transito critici per le entità cinesi interessate a GPU AI di fascia alta. Le recenti accuse delle autorità di Singapore su transazioni fraudolente legate alla Malesia hanno amplificato le preoccupazioni degli Stati Uniti riguardo alle spedizioni illecite di prodotti NVIDIA in Cina.
Nonostante le severe sanzioni imposte alla Cina, il CEO di NVIDIA, Jensen Huang, ha espresso preoccupazione per il fatto che limitare l’accesso alla tecnologia di intelligenza artificiale statunitense potrebbe minare il vantaggio competitivo dell’America nel settore globale dell’intelligenza artificiale. D’altra parte, i funzionari governativi sostengono che le potenziali applicazioni militari di tale tecnologia giustifichino una rigorosa supervisione a tutela degli interessi della sicurezza nazionale.
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