
Recenti sviluppi suggeriscono che l’amministrazione Trump sia pronta a modificare la norma sulla diffusione dell’IA del presidente Biden prima della sua attuazione prevista. Le revisioni previste potrebbero consentire agli Stati Uniti di ottenere un vantaggio sostanziale nel settore dell’IA.
Revisione strategica della norma sulla diffusione dell’intelligenza artificiale sotto Trump
L’ex presidente Trump, insieme al Segretario al Commercio Howard Lutnick, considera il predominio dell’IA una preoccupazione fondamentale per la sicurezza nazionale. La loro strategia sembra prevedere l’utilizzo della regolamentazione della tecnologia IA come merce di scambio nei negoziati commerciali internazionali. Secondo un rapporto di Reuters, l’amministrazione mira a rivedere l’attuale regola sulla diffusione dell’IA, originariamente prevista per il 15 maggio, per rafforzare la posizione negoziale degli Stati Uniti.
Il quadro iniziale della norma sulla diffusione dell’intelligenza artificiale (IA) categorizzava i paesi in base al loro rapporto con gli interessi di sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Stabiliva tre livelli: il primo livello includeva gli alleati, che non subivano restrizioni nell’acquisto di GPU NVIDIA avanzate; il secondo livello comprendeva nazioni ostili come Russia e Iran, a cui era completamente vietato acquistare GPU o software di intelligenza artificiale di produzione statunitense; e il terzo livello riguardava nazioni come l’India, che subivano limitazioni all’importazione di grandi quantità di GPU senza supervisione normativa.

Nelle riforme proposte, anziché limitarsi a limitare l’accesso ai chip di intelligenza artificiale, l’amministrazione intende implementare un sistema di licenze. In base a questo nuovo sistema, i paesi che desiderano acquisire chip di intelligenza artificiale all’avanguardia dagli Stati Uniti saranno tenuti a ottenere una licenza. Questo approccio consentirebbe all’amministrazione Trump di avere un maggiore controllo su quali nazioni possano ricevere queste tecnologie cruciali, trasformando di fatto le esportazioni di chip di intelligenza artificiale in uno strumento di negoziazione diplomatica.
Inoltre, ci sono indicazioni che l’amministrazione potrebbe introdurre una soglia di licenza, probabilmente fissando un limite di “500 chip H100”.Oltre questa soglia, l’acquisizione di una licenza diventerebbe obbligatoria. Se questa politica entrasse in vigore, aziende significative nel mercato dei chip per l’intelligenza artificiale, come NVIDIA, potrebbero subire notevoli battute d’arresto, in particolare nelle regioni considerate sfavorevoli agli standard statunitensi, inclusa la Cina.
Sebbene non siano state ancora prese decisioni formali, l’imminente scadenza per la norma sulla diffusione dell’IA suggerisce che le parti interessate possano aspettarsi un annuncio ufficiale nel prossimo futuro.
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