Apple si assicura oltre il 50% della capacità produttiva a 2 nm di TSMC, prenotando l’intero stabilimento per superare i rivali

Apple si assicura oltre il 50% della capacità produttiva a 2 nm di TSMC, prenotando l’intero stabilimento per superare i rivali

Con l’avvicinarsi della fine del 2026, l’industria dei semiconduttori è pronta per un’evoluzione significativa, con importanti attori come Apple, Qualcomm e MediaTek che si preparano a presentare i loro primi chipset a 2 nm. In particolare, MediaTek avrebbe raggiunto un traguardo cruciale realizzando con successo il suo primo system on chip (SoC) progettato per questa tecnologia all’avanguardia, posizionandosi così per competere in questo mercato in rapida evoluzione.

Tuttavia, il predominio di Apple in questo settore sembra essere formidabile. Rapporti recenti indicano che Apple si è assicurata oltre il 50% della capacità produttiva iniziale di TSMC per questi chipset avanzati a 2 nm, lasciando di fatto concorrenti come Qualcomm e MediaTek a contendersi la quota rimanente. Questa manovra strategica ha permesso ad Apple di acquisire risorse critiche, tra cui un intero stabilimento produttivo a Taiwan, sottolineando fino a che punto le aziende leader siano disposte a spingersi per ottenere un vantaggio iniziale in un panorama tecnologico altamente competitivo.

Apple rimane il perno di TSMC, con il 22% del fatturato totale

Secondo quanto riportato da Economic News Daily, Apple ha alzato ulteriormente la posta in gioco, rivendicando più della metà di tale fornitura per difendersi dalla concorrenza di altri giganti del settore.

Storicamente, i concorrenti di Apple impiegavano un anno intero per potenziare le proprie capacità di sviluppo del silicio, principalmente a causa dei costi esorbitanti associati alla produzione di massa di chip con il processo a 3 nm di prima generazione di TSMC, denominato “N3B”.Si stimava che la spesa per il tape-out della sola gamma M3 di Apple avrebbe raggiunto circa 1 miliardo di dollari, un ostacolo finanziario che Qualcomm e MediaTek erano riluttanti a superare.

Con l’introduzione dei nuovi processi a 3 nm, i concorrenti di Apple hanno acquisito fiducia nella transizione delle loro attività, desiderosi di non rimanere indietro nella corsa ai 2 nm. Ciononostante, la posizione inattaccabile di Apple come cliente più importante di TSMC si riflette nelle statistiche che indicano che circa il 22% del fatturato di TSMC per il 2024 proverrà da Apple, il che si traduce in un notevole fatturato di 19, 4 miliardi di dollari attribuito a un singolo cliente.

Questi dati suggeriscono che TSMC è ben attrezzata per allocare più della metà della sua fornitura a 2 nm ad Apple, pur mantenendo l’attenzione sui rapporti con altri clienti. Il colosso dei semiconduttori si sta concentrando sull’aumento della produzione per soddisfare la crescente domanda, con obiettivi ambiziosi di aumentare il numero di wafer mensili a 100.000 unità entro il 2026. I piani per il suo stabilimento in Arizona potrebbero ulteriormente incrementare la produzione, con l’aspettativa di raggiungere le 200.000 unità entro il 2028.

Il primo lotto di chip Apple a 2 nm è già stato interamente prenotato presso lo stabilimento TSMC di Baoshan, lasciando lo stabilimento di Kaohsiung per servire Qualcomm, MediaTek e altri produttori. Per quanto riguarda il prossimo anno, Apple si appresta a lanciare quattro nuovi chipset che utilizzano questa litografia avanzata, promettendo un 2026 entusiasmante.

Per maggiori dettagli, fare riferimento al rapporto originale di Economic News Daily.

Fonte e immagini

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