Perché ho imparato ad apprezzare i Draghi Ombra in Dragon Ball GT nonostante i suoi difetti

Perché ho imparato ad apprezzare i Draghi Ombra in Dragon Ball GT nonostante i suoi difetti

Dragon Ball GT può avere i suoi difetti, ma la rappresentazione dei suoi Draghi Ombra ha guadagnato il mio rispetto. A differenza del loro significato in Dragon Ball Daima, in particolare i Tamagami, i Draghi Ombra sono raffigurati in modo più efficace. Entrambi i gruppi sono definiti dal possesso di una Sfera del Drago al loro interno, che richiede a Goku e ai suoi alleati di sconfiggerli per acquisire le sfere ricercate.

Questo paragone è particolarmente rilevante poiché i fan hanno tracciato parallelismi da quando Daima ha rivelato il ritorno di Goku all’infanzia, un tema rispecchiato da GT. Con tutti e tre i Tamagami sconfitti, ora possiamo valutare la serie in modo più definitivo. Personalmente, trovo che gli Shadow Dragons offrano un’esperienza più ricca rispetto ai Tamagami.

I Draghi Ombra di GT Migliorano la Tradizione di Dragon Ball

Sebbene divertenti, i Tamagami di Daima non riescono ad arricchire la tradizione della serie

Vegeta contro Tamagami
Goku contro Tamagami
Vegeta e il suo Tamagami
Kamehameha combatte contro Tamagami
Screenshot da Dragon Ball Daima

Gli Shadow Dragons sono l’innovazione fondamentale di GT nell’espansione dell’universo di Dragon Ball. Simboleggiano le conseguenze dell’uso improprio delle Dragon Balls: emanazioni di energia negativa accumulata durante la saga. Questa idea si ricollega alla precedente innovazione delle Black Star Dragon Balls, e GT eleva questa nozione attraverso il concetto di Shadow Dragons.

Tuttavia, mentre l’idea in sé è molto promettente, l’esecuzione lascia un po’ a desiderare. Un colpo di scena centrale è che ogni Drago nasce da un desiderio specifico, ma i poteri e le identità dei Draghi spesso non si allineano con le loro origini, diminuendo l’impatto completo del concetto.

Un esempio è Oceanus Shenron, nato dal desiderio frivolo di Oolong, che ha come risultato un personaggio alle prese con l’imbarazzo. Sebbene questa complessità accenni a profondità, alla fine rimane inesplorata, perdendo l’opportunità di una narrazione più ricca.

Al contrario, i Tamagami di Daima non hanno un significato sostanziale, principalmente in relazione alla tradizione del Reame dei Demoni. Questa distinzione è importante quando accostata ai Draghi Ombra, poiché le Sfere del Drago della Terra (e le loro narrazioni associate) hanno un impatto significativamente maggiore sui fan, favorendo connessioni emotive più profonde.

Shadow Dragons affronta un importante dilemma del franchising

I Tamagami rafforzano il problema attuale dei livelli di potenza

Haze Shenron da Dragon Ball GT

Le battaglie che Goku e Pan affrontano contro gli Shadow Dragons illustrano un problema fondamentale all’interno della serie, particolarmente evidente in Dragon Ball Super. La maggior parte degli Shadow Dragons si affida a tattiche e abilità uniche che superano la potenza grezza, aggiungendo livelli ai loro confronti. Ad esempio, Haze Shenron li sconfigge quasi tramite tattiche di inquinamento, mostrando un combattimento intelligente piuttosto che pura forza. La loro vittoria rimane subordinata all’assistenza tempestiva di Giru.

D’altro canto, i Tamagami dipendono principalmente dalla forza bruta, il che si traduce in battaglie prevedibili e meno emozionanti. Sebbene rappresentino una leggera sfida, mancano della posta in gioco emotiva e della profondità che caratterizzano gli Shadow Dragons. Daima incorpora alcune dinamiche di battaglia uniche con personaggi come Majin Kuu, ma questi elementi non elevano l’impatto complessivo rispetto alla struttura narrativa più ricca di GT.

Il tono degli Shadow Dragons di GT può essere problematico

Eppure, hanno più fascino dei Tamagami di Daima

Oceanus Shenron da Dragon Ball GT

Sebbene la Shadow Dragon Saga non sia priva di inconvenienti, come scarse connessioni con i rispettivi desideri e un ritmo criticato, il potenziale delle loro narrazioni supera la rappresentazione dei Tamagami di Daima. Molti degli Shadow Dragon risultano meno minacciosi e sono percepiti più come un sollievo comico, in particolare se accostati a Syn Shenron, che funge da antagonista più serio.

Le critiche al ritmo della Shadow Dragon Saga sono giustificate. Con sette Dragon Balls da affrontare, la narrazione tende ad affrettarsi, limitando l’opportunità di profondità. Le puntate precedenti del franchise sono riuscite a intrecciare efficacemente nuove scoperte all’interno della trama, consentendo un accumulo più graduale. Sfortunatamente, GT non ha adottato questo approccio.

Oceanus Shenron si distingue per la sua dinamica unica nel suo dominio, eppure la trama è stata frettolosamente riassunta in un solo episodio, oscurando il suo potenziale per una sottotrama più profonda. Nonostante i difetti narrativi di GT, i concetti alla base degli Shadow Dragons compensano la semplicità riscontrata nei Tamagami di Daima.

Neva potrebbe rivitalizzare i Tamagami in Dragon Ball Daima

Anche se potrebbe essere troppo tardi per una redenzione significativa

Neva, la Namecciana che creò le Sfere del Drago del Reame dei Demoniaci.

Anche se tutti e tre i Tamagami sono stati sconfitti, Daima potrebbe facilmente resuscitarli. Il loro creatore, Neva, ha dimostrato la volontà di manipolare le dinamiche di potere delle sue creazioni, come dimostrato dai suoi miglioramenti al secondo Tamagami durante una battaglia. Questa flessibilità suggerisce che Neva potrebbe reintrodurre i Tamagami per sviluppi significativi della trama.

Tuttavia, nonostante le potenziali storie di rivitalizzazione, sembra improbabile che Neva possa ridefinire a sufficienza i Tamagami per superare gli Shadow Dragons. Una profondità e una connettività genuine con le Dragon Ball della Terra sarebbero necessarie per ottenere l’accettazione dei fan. Forse un riesame significativo, soprattutto se Dragon Ball GT fosse aggiornato visivamente per abbinarsi all’estetica impressionante di Dragon Ball Daima, potrebbe colmare questa lacuna e soddisfare le aspettative dei fan.

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