Nel Regno Unito, un uomo di 89 anni è morto dopo un’overdose di vitamina D, presumibilmente causata dalla somministrazione di troppe pillole senza essere informato dei pericoli. Il New York Post riferisce che quando l’uomo d’affari in pensione David Mitchener fu mandato in ospedale nel maggio dello scorso anno, i suoi livelli di vitamina D erano elevati.
Soffriva di ipercalcemia, una condizione in cui il corpo accumula calcio a causa del consumo eccessivo di vitamina D. Dopo 10 giorni morì.
È stato riferito che il defunto aveva la quantità più alta conosciuta di vitamina D nel suo corpo. I suoi livelli di vitamina D erano 380 dopo i test post mortem, che è “il livello massimo registrabile dal laboratorio”. La Harvard Medical School raccomanda alle persone di mantenere il livello a 30 per “garantire la sufficienza”.
Capire il sovradosaggio di vitamina D
Quando il corpo accumula troppa vitamina D, può portare a un sovradosaggio di vitamina D, a volte indicato come tossicità della vitamina D o ipervitaminosi D. La vitamina D liposolubile è essenziale per la salute delle ossa e l’assorbimento del calcio. D’altra parte, un’eccessiva indulgenza può provocare livelli elevati di calcio nel sangue, che possono causare diversi problemi e sintomi.
Gli adulti dovrebbero mantenere il loro livello intorno a 30 per “garantire la sufficienza”, secondo i medici specialisti. La dose raccomandata per la maggior parte delle persone è di 600 unità internazionali (UI). Secondo la Mayo Clinic, il sovradosaggio può derivare dall’assunzione di una quantità superiore a quella suggerita.
Il rapporto ufficiale citava diverse altre cause di morte oltre all’eccesso di D, tra cui insufficienza cardiaca congestizia, insufficienza renale cronica, ipercalcemia e cardiopatia ischemica, che si verifica quando il flusso di sangue verso un organo è inefficiente, come riportato dal New York Post.
Lascia un commento