Che fine ha fatto Manuel Resendez? Resti trovati nella proprietà del serial killer dell’Indiana identificato come uomo scomparso dal 1993

Che fine ha fatto Manuel Resendez? Resti trovati nella proprietà del serial killer dell’Indiana identificato come uomo scomparso dal 1993

I resti trovati nella proprietà del presunto serial killer Herbert Baumeister sono stati ufficialmente identificati come quelli di un uomo dichiarato scomparso nel 1993. Il coroner della contea di Hamilton Jeff Jellison ha confermato giovedì che i resti recuperati nella tenuta Fox Hollow Farm di Baumeister a Westfield, Indiana, appartengono a Manuel Resendez, che aveva 34 anni al momento della sua scomparsa.

La scoperta dei resti di Resendez risale al 1996, quando gli investigatori rinvennero l’incredibile cifra di “10.000 ossa e frammenti ossei carbonizzati” nella proprietà di Baumeister. Questa scoperta ha sollevato preoccupazioni sulla possibilità che più vittime, potenzialmente fino a 25, legate a Baumeister.

Secondo Jellison, l’identificazione di Manuel Resendez è stata resa possibile grazie a un campione di riferimento familiare fornito all’inizio dello scorso anno. L’ufficio del coroner della contea di West Hamilton, con l’assistenza di numerosi specialisti forensi, ha lavorato diligentemente per abbinare i resti scoperti a Resendez, come riportato dalla CBS.

25 resti ritrovati nella proprietà del serial killer Herb Baumeister

Herb Baumeister, il sospetto serial killer, si tolse la vita in Canada nel luglio 1996 all’età di 49 anni, proprio mentre gli investigatori si stavano avvicinando per interrogarlo sulle macabre scoperte alla Fox Hollow Farm.

Baumeister, sposato, padre di tre figli e frequentatore di bar gay, era sospettato da tempo di aver attirato uomini a casa sua e di aver commesso crimini atroci, come riportato dall’Independent. Nel 1999, le autorità avevano collegato Baumeister alla scomparsa di almeno 16 uomini a partire dal 1980, alcuni dei cui corpi furono trovati abbandonati in corsi d’acqua poco profondi nelle zone rurali dell’Indiana centrale e dell’Ohio occidentale.

Gli investigatori sospettavano che Baumeister avesse attirato uomini ignari nella sua proprietà, dove avrebbe compiuto questi atti raccapriccianti.

Nel 2022, l’ufficio dell’angolo ha avviato rinnovati sforzi per identificare i resti scoperti a Fox Hollow Farm. Hanno contattato i parenti dei giovani scomparsi durante il periodo attivo di Baumeister, esortandoli a presentare campioni di DNA, come riportato dalla CBS.

Il coroner della contea di Hamilton Jeff Jellison ha annunciato questa iniziativa, esprimendo la convinzione che le ossa e i frammenti carbonizzati potrebbero potenzialmente rappresentare i resti di almeno 25 individui.

Nel mese di ottobre le autorità hanno confermato l’identità di un’altra vittima di Herb Baumeister. Hanno nominato Allen Livingston come la sua nona presunta vittima. Livingston, un uomo di Indianapolis scomparso nel 1993, scomparve lo stesso giorno di Manuel Resendez, come riportato dall’Independent.

Il coroner della contea di Hamilton Jeff Jellison ha espresso: “Vorrei ringraziare l’intero team di forze dell’ordine e specialisti forensi che si sono riuniti per sostenere questo sforzo”, come riportato dall’affiliata CBS WTTV.

Tony Harris, un sopravvissuto, ha implicato il famigerato serial killer Herb Baumeister. Harris ha raccontato un incontro quasi fatale nel 1993 quando incontrò Baumeister, conosciuto con lo pseudonimo di “Brian Smart”, in un bar gay. La serata prese una svolta oscura quando tornarono alla proprietà del serial killer, Fox Hollow.

Impegnandosi in attività consensuali, la situazione si intensificò quando Baumeister, il serial killer, avrebbe tentato di strangolare Harris con un tubo da piscina durante il rapporto. Harris ha abilmente finto di perdere conoscenza, cogliendo l’occasione per fuggire dalla proprietà, come riportato dalla CBS.

L’amico di Harris, Roger Goodlet, era scomparso più o meno nello stesso periodo, portandolo a credere che Goodlet fosse caduto vittima di Baumeister, il serial killer.

Come riportato dall’Independent, Eric Pranger, cugino di Livingston, ha guidato la riapertura delle indagini.

Sebbene il raggiungimento della conclusione abbia portato un certo sollievo, Pranger ha espresso il costo emotivo di rivivere il passato, affermando:

“Siamo felici perché abbiamo ottenuto la conclusione e siamo riusciti a identificarlo, ma tristi perché abbiamo dovuto rivivere un po’ il tutto.”

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