
Questo articolo non fornisce consulenza in materia di investimenti. L’autore non detiene alcuna posizione nei titoli azionari menzionati.
Il CEO di NVIDIA, Jensen Huang, si è recato a Taiwan per discutere con TSMC di questioni cruciali come tariffe e prezzi di trasferimento. Il suo arrivo ha suscitato scalpore oggi, quando si è rivolto ai media, facendo luce su diversi argomenti importanti, tra cui il chip Rubin AI di nuova generazione di NVIDIA e le continue preoccupazioni della Cina riguardo a potenziali vulnerabilità di sicurezza nella GPU H20. Huang ha anche parlato delle sue interazioni con l’ex presidente Donald Trump in merito alla licenza di esportazione per la GPU H20 AI.
I problemi dei chip influenzano i prezzi delle azioni di TSMC, secondo gli analisti
Durante il suo briefing con i media, Huang ha illustrato i dettagli del suo programma con i vertici di TSMC, sottolineando in particolare che la fase di progettazione delle GPU Vera Rubin AI di NVIDIA ha raggiunto la fase di tapeout. Il tapeout è una fase cruciale nella produzione di chip, in cui il progetto viene finalizzato e preparato per la produzione iniziale, consentendo l’identificazione di potenziali difetti. Sebbene le azioni NVIDIA abbiano subito un calo del 3, 7% nell’ultima settimana, a causa dell’abbandono da parte degli investitori dei titoli azionari focalizzati sull’intelligenza artificiale, questo incontro sottolinea l’impegno dell’azienda nel progresso della propria tecnologia.
Inoltre, un articolo del quotidiano economico taiwanese Economic Daily evidenzia che Huang si è concentrato anche sulle implicazioni dei dazi sui prodotti NVIDIA e sulle complessità del transfer pricing durante i suoi colloqui con il management di TSMC. Il transfer pricing riguarda le strategie di prezzo interne che un’azienda adotta quando scambia prodotti tra le sue controllate, spesso utilizzate per ridurre al minimo gli oneri fiscali.
La visita di Huang coincide con le speculazioni sull’interesse dell’amministrazione Trump ad acquisire quote azionarie in TSMC, un’affermazione smentita dai resoconti del Wall Street Journal. Ciononostante, le azioni TSMC hanno registrato una mancanza di interesse da parte degli acquirenti a Taiwan. Durante una conversazione con i giornalisti in aeroporto, Huang ha elogiato TSMC come azienda esemplare, sottolineando il suo rispetto per il gigante dei semiconduttori nonostante le alterne performance azionarie.
Secondo un’analisi citata in un rapporto di UDN, la visita di Huang è fondamentalmente finalizzata a negoziare l’allocazione della capacità produttiva globale, affrontare le implicazioni tariffarie per l’offerta di NVIDIA e avviare discussioni sui prezzi di trasferimento con il team esecutivo di TSMC. Questo aspetto rappresenta una sfida significativa per TSMC, che necessita di un consenso tra l’amministratore delegato, il Dott. CC Wei, e Huang per garantire condizioni favorevoli per entrambe le società.
Nel contesto delle catene di fornitura globali, il transfer pricing si riferisce al modo in cui un’unità aziendale applica i prezzi di beni e servizi a un’altra all’interno della stessa azienda, una strategia che consente alle aziende di ottimizzare i propri obblighi fiscali trasferendo i profitti in regioni con regimi fiscali favorevoli. Le discussioni tra Huang e Wei potrebbero potenzialmente ruotare attorno agli accordi sui prezzi dei chip prodotti nello stabilimento TSMC in Arizona, dove opera la sussidiaria TSMC Arizona, affermando così un collegamento cruciale con le strategie di approvvigionamento di NVIDIA.
Considerato l’ingente piano di investimenti da 500 miliardi di dollari di NVIDIA per i data center statunitensi e le sue attività di approvvigionamento legate allo stabilimento di TSMC in Arizona, l’azienda potrebbe essere pronta a mitigare gli impatti negativi dei dazi sui semiconduttori imposti dall’amministrazione Trump. Tuttavia, poiché una parte significativa delle capacità produttive avanzate di TSMC, in particolare nei nodi all’avanguardia come quelli a 3 e 2 nanometri, è ancora concentrata a Taiwan, rimane la possibilità che sia NVIDIA che TSMC possano rimanere coinvolte nelle controversie tariffarie in corso.
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