
Esplorando l’inquietante finale di Ma
Il film horror psicologico Ma si addentra nell’inquietante influenza del trauma passato sulle scelte degli adulti. Diretto da Tate Taylor, la narrazione è incentrata su Sue Ann Ellington, interpretata da Octavia Spencer, che affronta sfide nel costruire relazioni significative con i suoi coetanei. Invece, si ritrova a fare amicizia con un gruppo di studenti delle superiori, una decisione innescata dal suo dolore irrisolto e dalle sue oscure motivazioni. Il film funge anche da critica sfumata di temi sociali come razza, dinamiche di genere e le convenzioni del cinema per adolescenti.
Ambientata in Ohio, Sue Ann, nota anche come “Ma”, diventa l’adulta di riferimento per i suoi giovani amici, accettando di fornire loro alcolici. Tuttavia, man mano che la sua ossessione cresce, li bombarda di messaggi e video, portando gli adolescenti a riconsiderare la loro connessione. Si ritrovano trascinati di nuovo nel suo mondo attraverso l’inganno e l’abuso di sostanze. La storia si intensifica quando i genitori degli adolescenti affrontano Sue Ann, innescando un violento climax in cui orchestra una festa orribile in cantina che si trasforma in un incubo di droga e tormento.
Il percorso di Ma verso la vendetta
Prendendo di mira la prole dei suoi aguzzini

Sue Ann instaura relazioni strategiche con i suoi giovani compagni, motivata dalla consapevolezza che sono figli dei bulli della sua infanzia. Ad esempio, Andy (Corey Fogelmanis) guida un veicolo collegato a suo padre, Ben Hawkins (Luke Evans), un uomo che una volta l’ha umiliata pubblicamente. Questa connessione viene confermata quando Sue Ann perseguita i suoi presunti avversari online, identificando Maggie Thompson (Diana Silvers) come la figlia della sua ex compagna di classe, Erica Thompson (Juliette Lewis), che non è intervenuta durante il tormento di Sue Ann.
Le motivazioni profonde di Sue Ann diventano evidenti fin dall’inizio. Le sue azioni non sono semplici capricci; sono meticolosamente pianificate. Man mano che interagisce di più con gli adolescenti, gli echi del suo doloroso passato riaffiorano. Ad esempio, in Andy, vede l’archetipo del “ragazzo figo” che ricorda suo padre. Allo stesso modo, Maggie evoca i ricordi della sua stessa madre passiva, Erica. Quando Maggie etichetta in modo dispregiativo Sue Ann come una “perdente” durante una festa da ubriachi, impara una dura lezione sull’impatto delle pressioni sociali.
Il continuo assalto di ricordi dolorosi spinge Sue Ann a cercare forme più estreme di vendetta. Andy e Maggie simboleggiano l’ideale del liceo che le è sfuggito, mentre altri personaggi, come Haley (McKaley Miller) e Chaz (Gianni Paolo), scatenano ricordi di ex bulli. Ogni personaggio incarna un tropo distinto, aggravando le sue insicurezze esistenti e spingendo Sue Ann verso una catastrofica liberazione della sua rabbia trattenuta da tempo.
Il profondo trauma di Sue Ann
Vittima di uno scherzo spietato

Il legame tra la carriera di Sue Ann come tecnico veterinario e i suoi traumatici anni di scuola superiore svela il suo profondo dolore. Le sue esperienze l’hanno portata a proteggere gli animali vulnerabili perché si sentiva affine a loro durante le sue prove adolescenziali. I flashback rivelano momenti cruciali, come il suo incontro romantico maldestro con Ben, evidenziando la crudeltà che ha sopportato. Un incidente particolarmente umiliante in cui è stata ingannata in una situazione compromettente fa capire l’enorme danno inflitto dai suoi coetanei, lasciandola con un profondo desiderio di accettazione.
Mentre l’indagine di Sue Ann su Andy Hawkins sembra scaturire da una questione di curiosità, ben presto si intreccia con i suoi motivi di vendetta. Mentre cerca di riaccendere i legami, la sua rabbia irrisolta ribolle sotto la superficie, in particolare mentre affronta le complesse dinamiche delle sue relazioni con gli adolescenti.
La più grande rivelazione: Genio
La realtà manipolativa del genio

Il climax del film è scandito dal colpo di scena scioccante che coinvolge la figlia di Sue Ann, Genie (Tanyell Waivers).Inizialmente percepita come una minaccia, Genie incarna una relazione tragica con la madre, essendo stata trasformata in un’esistenza inventata tramite gaslighting. La scoperta da parte degli adolescenti di Genie, che è percepita come una compagna di classe costretta su una sedia a rotelle, li costringe a rivalutare la loro comprensione dell’ambiente domestico opprimente di Sue Ann. L’irruzione in casa li porta a scoprire verità nascoste sulla natura manipolatrice di Genie e Ma.
Mentre il caos si scatena durante una delle feste contorte di Ma, gli adolescenti diventano partecipanti inconsapevoli dei suoi piani orribili, portando a una serie di eventi tortuosi che riflettono i risentimenti irrisolti di Sue Ann verso i suoi vecchi compagni di classe. Genie alla fine sposta le dinamiche di potere, intervenendo per ostacolare i piani violenti di sua madre, un momento cruciale che enfatizza le complessità del loro rapporto madre-figlia.
Una conclusione a tutto tondo: la fine di Ma
Gli ultimi momenti di Sue Ann

Mentre il film si conclude, il destino di Sue Ann si intreccia con quello di Ben, chiudendo il cerchio emotivo stabilito durante la narrazione. Nonostante il tentativo di Maggie di ucciderla, la sopravvivenza di Sue Ann fino al suo incontro finale con Ben mette in mostra il suo legame incrollabile con lui, simboleggiando una forma contorta di chiusura. Il fuoco divampante funge da culmine sia letterale che metaforico del suo tumulto emotivo di lunga data, rappresentando il caos della sua esistenza alimentato da un trauma non affrontato.
Il finale solleva profonde questioni riguardanti identità, razza e gli effetti duraturi di ferite interiori irrisolte. In definitiva, il destino di Sue Ann è parallelo alla marginalizzazione storica del suo personaggio, un riflesso delle pressioni sociali affrontate dagli individui emarginati, che illustra le conseguenze devastanti di una vita segnata da bullismo e isolamento.
Interpretazione della fine di Ma
Affrontare il trauma attraverso l’orrore

Ma mette in luce gli effetti catastrofici del trauma infantile. La lotta di Sue Ann per la connessione rivela un profondo bisogno di accettazione e appartenenza che riecheggia in tutta la storia. Questo straziante viaggio funge da monito sulle cicatrici durature inflitte dalle esperienze passate, costringendo gli spettatori a riconoscere il delicato equilibrio tra dolore e vendetta.
Come illustra il film, un trauma irrisolto può condurre alcuni individui verso sentieri pericolosi quando si sentono trascurati o traditi. Solleva domande toccanti sulla responsabilità e la comprensione nel contesto della guarigione, lasciando un impatto duraturo sul pubblico che assiste alla tragica discesa di Sue Ann.
Accoglienza del finale
Diverse prospettive critiche

L’accoglienza di Ma è stata notevolmente divisa alla sua uscita nel 2019. I critici hanno fornito valutazioni contrastanti, in particolare per quanto riguarda il climax del film. Attualmente, ha un punteggio del 55% su Rotten Tomatoes per i critici e un punteggio del 64% del pubblico, il che significa che mentre la performance di Octavia Spencer ha ottenuto consensi, la narrazione che racconta il viaggio del suo personaggio è stata carente per molti.
L’impostazione di “Ma” ha la stessa qualità intrinsecamente disorientante…ma abbandona i molti temi discernibili che emergono in superficie: la popolarità come potere, il tokenismo, l’orrore persistente dei nostri anni di liceo.”Ma” non riesce nemmeno a mettere insieme una deliziosa fetta di cattiveria: non è abbastanza tagliente per quello.
Al contrario, alcuni critici hanno offerto un’interpretazione più comprensiva della storia di Ma. Hanno riconosciuto che, sebbene la trama avesse i suoi difetti, la rappresentazione di Sue Ann da parte di Spencer ha aggiunto un livello di complessità che ha elevato l’esperienza. Come sottolineato dal critico Owen Gleiberman, la profondità del personaggio ha reso la traiettoria sanguinosa ancora più inquietante:
L’umanità di Spencer non fa che rendere il personaggio ancora più inquietante, il che è una buona cosa. Non puoi prendere “Ma” sul serio.È un film squallido e formulato, troppo impegnato a collegare puntini, a colpire ritmi, a progettare situazioni pensate per farti contorcere. Ma ti contorcerai.
In sintesi, mentre molti spettatori hanno trovato insoddisfacente il finale di Ma, il film ha mescolato elementi di orrore e profondo trauma emotivo in un modo che ha trovato eco in altri. Questa dissidenza dimostra la sua capacità di coinvolgere un pubblico eterogeneo nonostante le sue carenze narrative.
Potenziale per un sequel: la visione del regista
Le aspirazioni di espansione di Tate Taylor

Nonostante le contrastanti reazioni della critica a Ma, ha ottenuto un notevole successo finanziario, incassando 61 milioni di dollari a fronte di un budget modesto di 5 milioni di dollari. Questo risultato spesso segnala il potenziale per i sequel, specialmente all’interno del genere horror. Il regista Tate Taylor ha espresso apertura all’idea di estendere la storia di Sue Ann. Ha accennato a una narrazione in cui si trasferisce sotto falsa identità, intraprendendo una carriera nel settore immobiliare, solo per impegnarsi in attività omicide nelle case aperte, una continuazione agghiacciante del viaggio oscuro del suo personaggio.
È interessante notare che anche l’attrice Melissa McCarthy ha mostrato interesse per un possibile sequel insieme a Spencer, suggerendo una collaborazione che potrebbe portare nuove dinamiche alla trama. McCarthy ha espresso la sua ammirazione per Spencer, sottolineando l’amicizia di impatto che condividono:
È una persona migliore, è l’essere umano più divertente che conosca, è la persona più gentile e intelligente che conosca. Siamo amiche da oltre 25 anni.
Dove guardare Ma online
Streaming su più piattaforme

Fin dalla sua uscita, Ma ha attirato un seguito dedicato, che ha portato alla sua disponibilità su varie piattaforme di streaming. Gli spettatori possono trovarlo principalmente su Netflix, così come su Fubo, FX Now, Tubi e DirecTV. Inoltre, può essere noleggiato dai principali rivenditori digitali. I fan possono anche apprezzare l’edizione Blu-ray, che include un finale alternativo e oltre dieci minuti di scene eliminate, offrendo approfondimenti più approfonditi sui complessi strati della storia.
Lascia un commento