Una guida completa sull’uso accettabile dell’intelligenza artificiale nella scrittura

Una guida completa sull’uso accettabile dell’intelligenza artificiale nella scrittura

Per chiunque utilizzi l’IA generativa nel proprio processo di scrittura, i recenti sviluppi segnalano cambiamenti restrittivi. Molti editori, siti web e piattaforme di self-publishing stanno imponendo sempre più limitazioni agli elaborati creati tramite IA. Questo articolo serve da spunto per comprendere dove l’IA generativa può e non può essere impiegata in contesti di scrittura professionale.

Restrizioni alla scrittura generata dall’intelligenza artificiale

La lezione fondamentale per gli scrittori è che la maggior parte degli editor, delle istituzioni accademiche e delle aziende si sta allontanando dall’accettare contenuti generati dall’intelligenza artificiale, privi di profondità e tocco umano.È prudente per scrittori professionisti, accademici e studenti astenersi dall’affidarsi a strumenti di intelligenza artificiale quando inviano i loro elaborati finali.

Ecco uno sguardo alle aree in cui l’uso dell’intelligenza artificiale è scoraggiato o addirittura proibito:

1. Scrittura accademica, di ricerca e scientifica

Sebbene un divieto assoluto sull’IA non sia applicato universalmente tra gli editori accademici, molti applicano rigide politiche di trasparenza, rendendo il lavoro generato dall’IA praticamente inaccettabile. Editori come SAGE si concentrano principalmente sulla divulgazione dei contributi all’IA, mentre altri, come la famiglia di riviste Science (sotto l’egida dell’AAAS), vietano completamente l’uso dell’IA generativa. In particolare, i sistemi di IA non possono essere riconosciuti come coautori.

Divulgazione obbligatoria dei contenuti generati dall'intelligenza artificiale menzionata nelle linee guida di pubblicazione SAGE.

Per mantenere la qualità dei contenuti, gli editori accademici spesso impiegano revisori umani che esaminano attentamente il lavoro alla ricerca di segni di contenuti eccessivamente elaborati, scrittura meccanica e assenza di narrazioni personali.

Gli strumenti progettati per il rilevamento del plagio, come Copyleaks, Proofig e iThenticate, sono sempre più sofisticati nella loro capacità di distinguere i testi generati dall’intelligenza artificiale, dato che i modelli di intelligenza artificiale spesso hanno difficoltà a replicare il contesto umano nella scrittura.

2. Giornali, pubblicazioni online e organi di informazione

Inizialmente, alcuni media hanno sperimentato strumenti di intelligenza artificiale come ChatGPT, scatenando le accuse dei blogger su piattaforme come Reddit riguardo al presunto utilizzo dell’intelligenza artificiale in interi articoli. Con il passare del tempo, molti hanno raddoppiato gli sforzi nel limitare i contributi di intelligenza artificiale non dichiarati, con piattaforme di autopubblicazione come Medium e Amazon che hanno addirittura vietato la monetizzazione dei contenuti generati dall’intelligenza artificiale.

A differenza delle riviste accademiche che si concentrano sulla ricerca originale, la maggior parte dei quotidiani e delle riviste dà priorità a testi originali e ben fatti. I team editoriali svolgono un ruolo fondamentale nel garantire il rispetto degli standard giornalistici, che spesso include l’individuazione di schemi di scrittura “simili all’intelligenza artificiale”, come l’uso eccessivo di trattini lunghi o frasi ridondanti.

Molte importanti pubblicazioni utilizzano ormai strumenti come Originality, noto per la sua capacità di identificare le caratteristiche dell’intelligenza artificiale, anche se la sua efficacia potrebbe richiedere l’analisi di numerosi campioni di testo.

3. Comunicazioni sul posto di lavoro

L’accettazione degli strumenti di scrittura basati sull’intelligenza artificiale negli ambienti aziendali varia a seconda dell’organizzazione, ma in generale, affidarsi all’intelligenza artificiale per comunicazioni essenziali, come e-mail o newsletter, può essere fuorviante. I messaggi generati dall’intelligenza artificiale possono spesso oscurare chiarezza e professionalità, portando a situazioni in cui il contenuto è più umoristico che serio, come illustrato qui:

Un'email aziendale prolissa ispirata a ChatGPT.

Usi consentiti dell’intelligenza artificiale nella scrittura

Sebbene esistano limiti rigorosi nella scrittura professionale, strumenti di intelligenza artificiale generativa come ChatGPT, Gemini e Claude trovano applicazioni utili nell’assistenza alla ricerca e nel brainstorming. La loro efficacia risiede soprattutto in contesti non professionali, dove innovazione e creatività sono fondamentali.

Ecco alcuni ambiti in cui la scrittura basata sull’intelligenza artificiale non solo è consentita, ma può anche rivelarsi vantaggiosa:

1. Piattaforme di social media

Su piattaforme come LinkedIn, Facebook, Instagram e altre, i contenuti basati sull’intelligenza artificiale sono diffusi e spesso accettati. La natura dinamica di queste piattaforme consente agli utenti di condividere contenuti generati dall’intelligenza artificiale senza destare preoccupazioni significative, poiché il pubblico in genere interagisce rapidamente e superficialmente.

Tuttavia, bisogna diffidare degli influencer che sopravvalutano le potenzialità della scrittura generata dall’intelligenza artificiale. Ad esempio, citare erroneamente personaggi noti come Elon Musk può distorcere l’autenticità dell’efficacia della scrittura dell’intelligenza artificiale.

Un post su LinkedIn che esalta l'uso dell'intelligenza artificiale nella scrittura e lo paragona al lavoro scritto dagli esseri umani.

Sui social media, divulgare l’uso dell’intelligenza artificiale, soprattutto nei contenuti multimediali, dimostra trasparenza e rispetto per il pubblico. Rappresentazioni fuorvianti possono danneggiare l’autenticità percepita.

2. Descrizioni dei prodotti di e-commerce

Per le aziende di e-commerce, che si tratti di Amazon o di siti web personali, l’intelligenza artificiale può essere efficacemente utilizzata per creare descrizioni di prodotto ottimizzate per la SEO. Non esistono restrizioni in questo ambito e tali applicazioni non richiedono la divulgazione dell’intelligenza artificiale.

Un possibile esempio di scrittura AI nella descrizione di un prodotto Amazon.

Allo stesso modo, l’uso dell’intelligenza artificiale per il personal branding, le risposte alle ricerche di lavoro o persino i colloqui basati sull’intelligenza artificiale sta diventando una prassi comune nel panorama del reclutamento.

3. Servizi di traduzione

Gli strumenti di intelligenza artificiale hanno rivoluzionato la traduzione dei contenuti, migliorandone l’accuratezza in diverse lingue. Compiti di traduzione precedentemente complessi possono ora essere svolti tramite l’intelligenza artificiale basata su prompt, producendo risultati colloquialmente corretti: questo utilizzo è ampiamente accettato nelle pratiche di scrittura.

Linee guida essenziali per l’intelligenza artificiale nella scrittura

Personalmente, consiglio un uso limitato degli strumenti di intelligenza artificiale, riservandoli esclusivamente alla ricerca, poiché potrebbero compromettere la qualità della mia scrittura. Si incoraggiano gli autori ad attenersi alle linee guida qui descritte per preservare l’integrità del proprio lavoro.

Storicamente, la scrittura basata su stimoli basati sull’intelligenza artificiale è rimasta per lo più non documentata. Tuttavia, le conseguenze derivanti dall’invio di lavori generati dall’intelligenza artificiale come propri possono portare a imbarazzo, danni alla reputazione e persino all’espulsione dalle piattaforme.

Inoltre, una recente dichiarazione di John Mueller di Google ha evidenziato che le pagine web generate dall’intelligenza artificiale avranno un posizionamento significativamente inferiore rispetto ai contenuti umani di alta qualità, spingendo molti siti web ad adottare misure proattive per evitare imminenti sanzioni. Come scrittore, è fondamentale rimanere informati su questi standard in continua evoluzione.

Fonte e immagini

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *