Panoramica
- Le celebri dichiarazioni di Voldemort sono un esempio del suo profondo odio, della sua natura spietata e della sua instancabile determinazione a eliminare Harry Potter.
- I suoi deliri di grandezza, la sua arroganza e la sua insaziabile sete di potere alla fine ne decretarono la fine.
La serie di Harry Potter ha affascinato il pubblico di tutto il mondo, raccontando il viaggio di un giovane ragazzo che scopre la sua eredità magica e deve sfruttare le sue abilità magiche per affrontare il malvagio mago responsabile della morte dei suoi genitori. Questa entità oscura, Lord Voldemort, inizialmente svanisce ma alla fine riemerge per scatenare il terrore sulla comunità magica.
Al suo ritorno, Voldemort è caratterizzato dalla sua furia, dalla sua vendetta e da una serie di citazioni memorabili che risuonano sia con minaccia che con stile teatrale.
Ultimo aggiornamento il 23 dicembre 2024 di Ritwik Mitra: Lord Voldemort è il cattivo per eccellenza nella cultura popolare. Rappresenta un mago oscuro e serpentino che non risparmierà alcuno sforzo per reclamare la sua antica gloria dopo essere stato sconfitto da un semplice bambino. Il suo destino è inesorabilmente legato a quello di Harry Potter, poiché si impegnano in diversi scontri nella serie. I film mostrano le battute più agghiaccianti di Voldemort, sottolineando il suo status di formidabile minaccia per il regno magico.
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“Uccidi la riserva!”
Harry Potter e il calice di fuoco
- Rappresentava la tragica fine di Cedric Diggory durante il suo incontro inaspettato con Harry nel cimitero.
Il tono di Goblet of Fire si fa decisamente più cupo, una mossa calcolata considerando l’audience allargata della serie. Dopo essere entrato inaspettatamente nel Torneo Tremaghi, Harry affronta una serie di sfide pericolose che culminano in un incontro straziante con Voldemort.
Harry e Cedric, allineati al centro del labirinto, cadono preda dell’inganno di Voldemort quando toccano la Coppa Tremaghi, che funge da Passaporta per la risurrezione di Voldemort usando il sangue di Harry. In un momento agghiacciante, Voldemort ordina a Peter Pettigrew di giustiziare Cedric, illustrando la posta in gioco dell’ambizione spietata del mago oscuro.
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“Harry Potter è morto!”
Harry Potter e i Doni della Morte
- Esprimeva la convinzione di Voldemort di aver sconfitto definitivamente la sua nemesi.
In un momento cruciale, Harry Potter affronta coraggiosamente Voldemort, disposto a sacrificare se stesso. Colpito dalla Maledizione che Uccide, scopre inaspettatamente di essere ancora vivo, poiché ciò che Voldemort aveva terminato era solo un frammento della sua anima, un Horcrux che impediva la vittoria finale del Signore Oscuro.
Mentre il corpo di Harry viene riportato a Hogwarts con la scusa della sconfitta, la dichiarazione di Voldemort porta disperazione ai suoi alleati. Tuttavia, la resurrezione di Harry e la partecipazione alla battaglia culminante portano infine alla caduta di Voldemort.
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“Sei stato un servitore buono e fedele, Severus, ma solo io posso vivere… per sempre.”
Harry Potter e i Doni della Morte
- Pronunciata appena prima che Voldemort attacchi mortalmente Severus Snape, pretendendo di impossessarsi della Bacchetta di Sambuco.
La Bacchetta di Sambuco, un manufatto leggendario nel mondo magico, è ambita da Voldemort. Tuttavia, la sua vera fedeltà è rivolta a Severus Snape, colui che ha disarmato il suo precedente padrone, Albus Silente. In un’interazione tesa, la citazione agghiacciante di Voldemort suggella il destino di Severus mentre fraintende la lealtà della bacchetta; alla fine cade vittima delle caute macchinazioni di Silente.
Questo momento cruciale sottolinea come le azioni di Voldemort siano in linea con la sua tragica ignoranza che lo porterà alla sconfitta finale da parte di Harry, che eredita giustamente il potere della Bacchetta di Sambuco.
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“Ora… perché non mi dai quella pietra che hai in tasca?”
Harry Potter e la pietra filosofale
- Segna il momento in cui Harry si rende conto che la Pietra Filosofale è a portata di mano.
Il debutto della serie, The Sorcerer’s Stone , introduce con successo l’incantevole mondo di Hogwarts, anticipando elementi più oscuri man mano che la storia procede. Durante uno scontro con il professor Quirrell, Harry è sorpreso nello scoprire che sta ospitando un frammento dell’essenza di Voldemort.
La scoperta da parte di Voldemort che la Pietra Filosofale è in possesso di Harry fa aumentare la tensione, culminando in un intenso confronto che simboleggia la resistenza iniziale di Harry contro le forze dell’oscurità.
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“Preferirei di gran lunga restare a Hogwarts piuttosto che tornare a quel… a quel…”
Harry Potter e la camera dei segreti
- Rivela il disprezzo di Tom Riddle per i Babbani durante il suo mandato a Hogwarts.
Il profondo odio di Tom Riddle per i Babbani è evidente fin dai suoi primi anni, evidenziato durante un flashback a Hogwarts. Invece di tornare all’orfanotrofio, sceglie di rimanere a scuola, che considera un rifugio dal mondo che disprezza.
La sua espressione di totale disprezzo verso i Babbani funge da agghiacciante precursore del personaggio mostruoso in cui Voldemort finirà per trasformarsi, approfondendo così l’esplorazione del pregiudizio e dell’odio nella narrazione.
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“Per quanto mi ispiri la tua sete di sangue, Bellatrix, devo essere io a uccidere Harry Potter.”
Harry Potter e i Doni della Morte
- Detto dopo che Bellatrix esprime il suo desiderio di uccidere Harry a Villa Malfoy.
La fervente fedeltà di Bellatrix Lestrange a Voldemort è evidente quando si offre volontaria per uccidere Harry Potter. Tuttavia, il narcisismo di Voldemort prevale quando insiste che l’onore di uccidere Harry sarà solo suo.
Questa osservazione sottolinea sia il suo atteggiamento possessivo sia la portata della sua ossessione di sconfiggere Harry, un’ossessione che ironicamente consente a Harry di ostacolarlo più e più volte durante i loro scontri.
17
“Tu, Harry Potter, ti trovi sulle spoglie del mio defunto padre.”
Harry Potter e il calice di fuoco
- Prima dell’iconico duello nel cimitero dopo la resurrezione di Voldemort.
La storia violenta di Voldemort è evidente nel suo rapporto contorto con il padre, che simboleggia il suo disprezzo per la sua eredità. Dopo essere stato resuscitato, schernisce Harry, ricordandogli che si trova sulla tomba del padre.
Questo momento non solo contribuisce ad accrescere l’animosità tra i due rivali, ma manifesta anche la tragica storia familiare di Voldemort, che continua a perseguitarlo per tutta la serie.
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“Cena, Nagini.”
Harry Potter e i Doni della Morte
- Dopo l’esecuzione di Charity Burbage.
In quanto fervente sostenitore dell’oppressione e della malevolenza, Voldemort mostra la sua natura brutale durante una scena in cui giustizia Charity Burbage, una professoressa di studi babbani. Procede a dare i suoi resti in pasto al suo serpente, Nagini, un’ulteriore testimonianza del suo disprezzo per la vita umana.
Questo atto consolida lo status di Voldemort come uno dei cattivi più terrificanti della letteratura, illustrando la profondità della sua crudeltà e il suo fervente odio verso i Babbani.
15
“Non fare niente! È mio da finire! È mio!”
Harry Potter e il calice di fuoco
- Prima del duello culminante nel cimitero dopo la resurrezione di Voldemort.
L’insaziabile desiderio di Voldemort di uccidere Harry è palpabile mentre ordina ai suoi seguaci di farsi da parte durante il loro confronto. Questo desiderio di una resa dei conti personale esemplifica il suo contorto senso di orgoglio, riflettendo la sua convinzione che solo lui meriti l’onore di sconfiggere Harry Potter.
Mentre combattono, la connessione tra le loro bacchette evoca un momento potente che riecheggia nei loro incontri successivi, avvolto sia dalla paura che dall’attesa.
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“Mio padre era un mago?”
Harry Potter e il principe mezzosangue
- Un’inquietante domanda del ragazzo destinato a diventare il Signore Oscuro.
Mentre la narrazione si addentra nelle origini di Voldemort in Il principe mezzosangue , la visita di Silente al giovane Tom Riddle solleva questioni cruciali sulla discendenza familiare. La curiosità di Tom sull’identità del padre e l’assenza della madre evidenziano la complessità del suo background.
Questo momento sottolinea l’oscurità che alla fine nascerà dalle sue insicurezze e l’inimicizia che in seguito nutrirà nei confronti di coloro che rappresentano la vita che non ha mai conosciuto.
13
“Voldemort è il mio passato, presente e futuro.”
Harry Potter e la camera dei segreti
- Tom Marvolo Riddle riconosce la sua vera identità: Lord Voldemort.
In The Chamber of Secrets , Harry incontra Tom Riddle attraverso un ricordo conservato in un diario. La proclamazione di Riddle riguardo alla sua trasformazione in Voldemort serve come una straziante presa di coscienza per Harry, a significare le profondità del male che sono emerse dall’interno.
Questo momento segna una comprensione cruciale per Harry: apprende l’importanza di distinguere il bene dal male mentre si prepara per le battaglie che lo attendono.
12
“Non potevo toccarlo, era magia antica, qualcosa che avrei dovuto prevedere. Ma, non importa, non importa. Le cose sono cambiate. Ora posso toccarti!”
Harry Potter e il calice di fuoco
- Riflette la nuova capacità di Voldemort di eludere la magia protettiva lasciata dalla madre di Harry.
Il ritorno tanto atteso di Voldemort è segnato da questa affermazione, che descrive in dettaglio un cambiamento significativo nelle sue dinamiche di potere. Dopo aver ripreso forma fisica attraverso rituali oscuri, si crogiola nella capacità di danneggiare Harry direttamente, mostrando la sua superiorità percepita.
Tuttavia, questo momento è carico di ironia, poiché segna l’inizio della fine per Voldemort, che continua a sottovalutare l’eredità protettiva dell’amore che Harry incarna.
11
“Non imparano mai. Che peccato.”
Harry Potter e i Doni della Morte
- Rivolgere un’osservazione sprezzante ai difensori di Hogwarts appena prima di lanciare un assalto.
La dichiarazione di Voldemort mette in luce la sua arroganza, dimostrando non solo il suo disprezzo per coloro che si oppongono a lui, ma anche un falso senso di superiorità sulla loro lealtà verso Harry. Rappresenta la sua disconnessione dall’umanità, considerando la loro volontà di resistere come futile.
Questa agghiacciante proclamazione esemplifica sia l’oscurità del suo carattere sia il disperato coraggio di coloro che gli si oppongono, prefigurando l’imminente battaglia che definirà il loro destino.
10
“Mi sono inventato un nuovo nome, un nome che sapevo che un giorno tutti i maghi del mondo avrebbero avuto paura di pronunciare, quando fossi diventato il più grande stregone del mondo.”
Harry Potter e la camera dei segreti
- Rappresenta il rifiuto di Riddle della sua eredità Babbana in favore di una potente identità magica.
In questo momento rivelatore, Tom Riddle esprime il suo disprezzo per la sua discendenza Babbana rinunciando al suo nome di nascita in favore dell’oscuro soprannome Voldemort. La sua ambizione di elevarsi al di sopra dei limiti definisce la traiettoria del suo personaggio, mettendo a nudo le profondità della sua malizia.
Questa citazione illuminante riassume le sue motivazioni, rivelando come l’ambizione, se contaminata dall’odio, possa condurre verso un percorso di distruzione.
9
“E perderai. Tutto.”
Harry Potter e l’Ordine della Fenice
- Un minaccioso avvertimento rivolto a Harry durante il loro confronto nel Dipartimento Misteri.
Questa minacciosa dichiarazione di Voldemort funge da attacco psicologico a Harry, nel tentativo di convincerlo a passare al lato oscuro. Prefigura le perdite che Harry dovrà sopportare a causa del suo incrollabile coraggio e della sua lealtà verso i suoi amici.
Rivela la fondamentale incomprensione di Voldemort sull’amore e l’amicizia, qualità che alla fine lo porteranno alla sua sconfitta.
8
“Esci, Harry, esci e gioca. Allora sarà veloce. Potrebbe anche essere indolore, non lo saprei, non sono mai morto.”
Harry Potter e l’Ordine della Fenice
- Una provocazione di Voldemort rivolta a Harry durante la loro scaramuccia nel Dipartimento Misteri.
Questa inquietante provocazione serve a mettere in mostra l’arroganza di Voldemort e i suoi tentativi di provocare Harry a uno scontro diretto, prendendo alla leggera la natura grave della loro lotta.
La sua famigerata paura della morte viene ulteriormente svelata, alludendo al tema centrale della mortalità che diventa sempre più rilevante con lo svolgersi della serie.
7
“Mi confesso… deluso. Nessuno di voi ha provato a cercarmi.”
Harry Potter e il calice di fuoco
- Riflette il disprezzo di Voldemort per i suoi seguaci dopo una prolungata assenza.
Al suo ritorno, Voldemort rimprovera i suoi Mangiamorte per la loro codardia, esprimendo delusione per il fatto che non siano riusciti a cercarlo durante il suo stato di debolezza. Questa derisione serve sia come avvertimento che come dimostrazione del suo spietato controllo sui suoi seguaci.
I suoi metodi di comando mettono in risalto il terrore psicologico che esercita, creando una base di paura e dipendenza che definisce il suo potere.
6
“Per paura, non per lealtà.”
Harry Potter e il calice di fuoco
- Esprime disprezzo per le motivazioni di Pettigrew al suo ritorno.
Voldemort mina i tentativi di devozione di Pettigrew, affermando che agisce per paura piuttosto che per lealtà. Questo momento incapsula la sfiducia di Voldemort anche nei confronti dei suoi seguaci più stretti, rafforzando la natura volatile delle sue alleanze.
Tali interazioni dimostrano ulteriormente l’oscurità intrinseca del suo personaggio e l’ambiente tossico che crea, che alla fine lo porta all’isolamento.
5
“Voglio che tu mi guardi quando ti uccido.”
Harry Potter e il calice di fuoco
- Illustra la sete di dominio di Voldemort durante il suo scontro finale con Harry.
Questa richiesta agghiacciante racchiude il desiderio di Voldemort di avere il controllo sul suo ultimo atto di vendetta contro Harry. La sua intenzione di confrontarsi direttamente con Harry parla dell’egoismo del suo personaggio e del suo bisogno di affermare il potere.
Questo desiderio plasma il loro incontro finale, che culmina nell’iconico momento del Priori Incantatem, legando i loro destini in una lotta senza fine.
4
“Dominerò la bacchetta magica e finalmente imparerò a fare il vasaio.”
Harry Potter e i Doni della Morte
- Indica la maldestra ricerca della Bacchetta di Sambuco da parte di Voldemort, che alla fine lo porterà alla caduta.
Nella sua ricerca della supremazia, l’ossessione di Voldemort per l’acquisizione della Bacchetta di Sambuco segna un momento cruciale nella narrazione. La sua convinzione che padroneggiare questa potente bacchetta gli assicurerà la vittoria finale su Harry racchiude il suo ragionamento strategico ma imperfetto.
Ironicamente, segna anche la sua rovina, poiché alla fine è Harry, attraverso circostanze inaspettate, a contrastare il potere di Voldemort, brandendo proprio la bacchetta che Voldemort desiderava.
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