
Il film del 2022 Devotion fonde abilmente più generi, ovvero film di guerra, film di amici e storie biografiche. In sostanza, racconta la profonda amicizia tra due uomini, uno nero e l’altro bianco, che prestano servizio nell’esercito americano durante la guerra di Corea. Questa toccante narrazione non solo mette in mostra un legame stimolante, ma si addentra anche nelle dure realtà del razzismo che ha afflitto i ranghi militari, evidenziando l’abilità di Hollywood nel raccontare storie che trasmettono sia ispirazione che riflessione su questioni sociali.
Film come Devotion illustrano in modo eloquente le complessità delle relazioni umane sullo sfondo della guerra. Racchiudono i legami che possono formarsi o rompersi sotto il peso delle avversità, concentrandosi in particolar modo sull’influenza del razzismo palese e sistemico su tali relazioni. Questa esplorazione tematica è prevalente in numerosi film che approfondiscono il cameratismo militare e la lotta per l’uguaglianza.
Uomini d’onore (2008)
Ispirato da una vera pietra miliare navale

Simile a Devotion, Men of Honor è radicato in eventi reali, anche se applica abbellimenti drammatici per la narrazione cinematografica. Il film segue il viaggio stimolante di Carl Brashear, il primo maestro subacqueo afroamericano della Marina degli Stati Uniti, illustrando le sue lotte contro la discriminazione nell’ambiente militare del secondo dopoguerra.
Sebbene la narrazione di Brashear non abbia il profondo cameratismo di Devotion, racconta una potente storia di resilienza e determinazione sullo sfondo delle tensioni razziali degli anni ’50 e ’60. Entrambi i film risuonano con i temi dell’ingiustizia razziale che il personale militare nero ha dovuto affrontare, accentuando la perseveranza necessaria per abbattere le barriere e spianare la strada alle generazioni future.
Il casco d’acciaio (1951)
Il primo film a rappresentare la guerra di Corea
The Steel Helmet si distingue come una delle prime rappresentazioni della guerra di Corea, lanciata appena un anno dopo l’inizio del conflitto, che in seguito si è guadagnata il soprannome di “guerra dimenticata” a causa delle narrazioni del Vietnam che hanno messo in ombra. Questo film è particolarmente pionieristico nell’affrontare le realtà delle dinamiche razziali all’interno dell’esercito.
Ambientato sullo sfondo di un esercito segregato, tesse una narrazione che si concentra sulle esperienze del personaggio principale insieme a diversi soldati, tra cui un giovane ragazzo coreano e un medico afroamericano. Il film sfida il razzismo sistemico mentre descrive il massacrante tributo psicologico della guerra, guadagnandosi consensi per la sua rappresentazione incrollabile dello stress da combattimento.
La storia di un soldato (1984)
Un mistero di omicidio militare
A Soldier’s Story, tratto da un’opera teatrale vincitrice del premio Pulitzer, è incentrato sulle indagini su un sergente dell’esercito nero assassinato durante la seconda guerra mondiale. Sebbene si discosti dalla tradizionale narrazione di cameratismo, riecheggia comunque i temi presenti in Devotion, in particolare per quanto riguarda le tensioni razziali all’interno delle forze armate.
Ambientata in un’unità segregata, la storia si svolge mentre un avvocato militare nero esamina le complessità che circondano la morte del sergente, rivelando problemi sociali più profondi in gioco. Con molteplici riconoscimenti, tra cui tre nomination agli Oscar, il film risuona sia con il plauso della critica che con l’importanza storica.
71: Nel fuoco (2010)
Una storia sudcoreana della guerra

71: Into the Fire offre una prospettiva sudcoreana sulla guerra di Corea, discostandosi dalle narrazioni incentrate sull’America comuni nel cinema di guerra. Il film racconta la storia eroica ma tragica di 71 studenti soldati che difendono una scuola media dall’esercito nordcoreano.
Con un’esperienza di combattimento limitata, la determinazione dei giovani soldati viene messa alla prova, mostrando i conflitti interni tra loro, sfidando così le nozioni preconcette sulla guerra. Questo film contribuisce con un punto di vista essenziale al discorso più ampio che circonda il conflitto coreano, riecheggiando i viaggi emozionali testimoniati in Devotion.
Gloria (1989)
Il primo reggimento di combattimento afroamericano della guerra civile
Glory trasporta il pubblico nella Guerra Civile, raffigurando le lotte del 54th Massachusetts Volunteer Infantry, uno dei primi reggimenti afroamericani in combattimento. Questo film esplora in modo simile i temi della fratellanza e del valore di fronte al razzismo sistemico.
La narrazione si svolge prevalentemente attraverso la prospettiva del comandante bianco del reggimento, ma evidenzia il valore e i sacrifici dei soldati neri che combattono per la propria libertà. Nonostante gli abbellimenti per la drammatizzazione, Glory onora l’eredità dei suoi personaggi e la lotta per l’uguaglianza, riflessa in modo simile in Devotion.
Top Gun: Maverick – La vendetta dei Sith (2022)
Un sequel durato più di 30 anni
Centralmente, sia Devotion che Top Gun: Maverick celebrano i temi del cameratismo tra il personale militare, anche se in contesti diversi. Questo sequel tanto atteso brilla con Tom Cruise che riprende il suo ruolo di Pete “Maverick” Mitchell, offrendo azione ad alto numero di ottani insieme a momenti sentiti.
Una scena particolarmente toccante riguarda la toccante riunione di Maverick con Iceman di Val Kilmer, che stabilisce un nucleo emotivo tra le sequenze adrenaliniche del film. In particolare, Glen Powell è presente anche in entrambi i film, mostrando i legami duraturi che si formano tra coloro che sono in servizio.
Il ritorno di Top Gun (1986)
Un classico militare moderno
Molto simile a Devotion, l’originale Top Gun bilancia con successo l’azione emozionante con la narrazione emotiva, consolidando lo status di Tom Cruise come star d’azione. Il film, sebbene meno incentrato su questioni razziali, esemplifica comunque il cameratismo e le sfide affrontate dal personale militare.
Grazie all’impressionante abilità tecnica nelle sequenze aeree, Top Gun rimane un classico dei film di guerra, paragonabile alla profondità emotiva di Devotion, risultando quindi attraente per gli amanti delle narrazioni militari.
Il diritto di contare (2016)
Esaminare il razzismo durante la corsa allo spazio
Hidden Figures completa Devotion esplorando le vite delle donne afroamericane durante l’era della corsa allo spazio, evidenziando i loro contributi significativi in mezzo al razzismo sistemico. Con un cast stellare, il film funge sia da narrazione informativa che emotiva, sottolineando temi vitali di perseveranza e competenza.
Sebbene abbellito per l’impatto narrativo, il film ritrae accuratamente le lotte affrontate da queste donne, riecheggiando i sentimenti di coraggio e resilienza descritti in Devotion. Il ruolo di supporto di Glen Powell come uno degli astronauti intreccia ulteriormente le narrazioni di questi film.
Il ritorno delle donne (2017)
Uno sguardo alla carriera di un giudice della Corte Suprema
In Marshall, Chadwick Boseman interpreta in modo brillante Thurgood Marshall, offrendo una potente intuizione sulla vita di uno dei principali giudici della Corte Suprema degli Stati Uniti. La sua interpretazione ricorda il cameratismo esplorato in Devotion, gettando luce sulle lotte e i trionfi affrontati dagli afroamericani nella loro lotta per l’uguaglianza.
La presenza dinamica di Boseman domina lo schermo, creando un’esperienza avvincente, simile alla chimica che si riscontra tra i personaggi principali di Devotion, rendendo questo film un’aggiunta avvincente al dibattito su razza e perseveranza.
42 (2013)
Il primo uomo di colore entra nella Major League Baseball

42 presenta Chadwick Boseman nei panni di Jackie Robinson, addentrandosi nella vita del primo afroamericano a infrangere la barriera del colore nella Major League Baseball. Come Devotion, intreccia i generi, presentando elementi di biopic, dramma sportivo e narrazione storica.
Sebbene alcuni eventi siano drammatizzati per creare una maggiore connessione emotiva, il film sottolinea efficacemente l’importanza di Robinson per lo sport americano e per i diritti civili, parallelamente ai viaggi ispiratori esplorati in Devotion.
1917 (2019)
Un film di guerra sulla pressione del combattimento
1917 rappresenta un ritratto epico della prima guerra mondiale e della resilienza dello spirito umano sotto pressione, creando una narrazione visiva autentica che risuona sia con dure realtà che con momenti di trionfo. Sia 1917 che Devotion portano l’attenzione su conflitti spesso trascurati, narrando la forza dell’umanità in mezzo alle avversità.
Dunkerque (2017)
Uno sguardo più ampio alla Grande Guerra
Dunkirk esplora l’aspetto umano toccante della seconda guerra mondiale attraverso un cast corale più ampio, che si estende oltre le singole narrazioni di amicizie mostrate in Devotion. Il film cattura efficacemente il peso emotivo della guerra mentre si addentra nella più ampia esperienza collettiva dei soldati.
Pearl Harbor (2001)
Una storia d’amore in tempo di guerra
Mentre Pearl Harbor ha incontrato reazioni critiche contrastanti, la sua esplorazione dell’amicizia e del romanticismo risuona con i temi presenti in Devotion. La dinamica tra Ben Affleck e Josh Hartnett evidenzia un legame simile a quello dei personaggi principali di Devotion, sottolineando la lealtà in mezzo ai triangoli amorosi.
Salvate il soldato Ryan (1998)
Un racconto letterale di fratelli in tempo di guerra
Salvate il soldato Ryan, considerato uno dei migliori lavori di Spielberg, fonde la brutalità della guerra con potenti momenti emotivi. La sua storia ruota attorno al cameratismo e al sacrificio, riecheggiando l’enfasi di Devotion sulla fratellanza forgiata in combattimento, trasmettendo in definitiva un messaggio di resilienza umana contro gli orrori della guerra.
La sesta stagione (2014)
Guarda su Hulu
Infine, Selma affronta le lotte per i diritti civili, parallelamente all’esplorazione del razzismo durante la guerra di Corea da parte di Devotion. Entrambi i film gettano luce sulle ingiustizie razziali delle rispettive epoche, evidenziando amicizie che trascendono le divisioni sociali. L’interpretazione di Martin Luther King Jr.da parte di Ava DuVernay offre una narrazione emozionante che risuona profondamente nel contesto sociale odierno.
Insieme, Devotion e questi film illuminano le lotte storiche affrontate dalle comunità emarginate, sottolineando i temi della resilienza, della fratellanza e della ricerca dell’uguaglianza in mezzo alle avversità.
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