T-Mobile accusata di aver nascosto una lettera di denuncia che avrebbe potuto rivelare lo sfruttamento dei negozi TPR delle minoranze

T-Mobile accusata di aver nascosto una lettera di denuncia che avrebbe potuto rivelare lo sfruttamento dei negozi TPR delle minoranze

L’anno scorso, T-Mobile ha dovuto affrontare sfide significative, invischiata in una moltitudine di controversie. Tra queste, accuse di pratiche di vendita discutibili, tentativi di installare torri cellulari su proprietà scolastiche e notevoli violazioni dei dati. Cercando di riabilitare la sua immagine offuscata, l’azienda ha cambiato il suo focus potenziando i suoi servizi di comunicazione satellitare, in particolare implementati a Los Angeles durante le crisi degli incendi boschivi. Tuttavia, è stata recentemente nuovamente sotto esame, questa volta per i tentativi di sopprimere la pubblicazione di una corrispondenza di due pagine che potrebbe potenzialmente rivelare pratiche non etiche che coinvolgono negozi di rivenditori terzi di proprietà di minoranze.

Tentativi controversi di nascondere prove essenziali

T-Mobile non è estranea alle critiche pubbliche e l’ultima rivelazione riguarda una lettera legata a una causa in corso. La società deve affrontare accuse di cospirazione con Arch Telecom, uno dei suoi maggiori rivenditori autorizzati, per chiudere forzatamente i negozi T-Mobile di proprietà di minoranze senza fornire un equo compenso. Questa situazione è segnalata da PhoneArena.

La lettera contestata è del Senior Director for Authorized Retailers di T-Mobile, Codey Welker, indirizzata ad Arch Telecom e datata 4 agosto 2022. Contiene potenzialmente informazioni cruciali per indebolire la difesa di T-Mobile nel contenzioso in corso, spingendo l’azienda a cercare di tenere questo documento non riservato lontano dall’accesso pubblico. Al contrario, i querelanti sostengono che la lettera è una prova fondamentale che illustra le azioni dell’azienda in merito alla cessazione di queste sedi di vendita al dettaglio.

Questo caso, denominato 170 East contro T-Mobile (caso n.610050-23), è attualmente in fase di revisione presso la Corte Suprema dello Stato di New York della Contea di Nassau. I querelanti sono costituiti da negozi di terze parti che servono principalmente mercati di piccole dimensioni incentrati sulla comunità. Secondo i documenti presentati dal tribunale, il direttore di Arch Telecom, che avrebbe agito per conto di T-Mobile, ha presentato ai proprietari di negozi di minoranza un duro ultimatum:

La scelta è tra cedere il negozio ad Arch Telecom o affrontare la chiusura obbligatoria.

Inoltre, T-Mobile è accusata di aver tratto in inganno questi proprietari di negozi, non informandoli dell’imminente conclusione del programma di sub-concessionari e costringendoli contemporaneamente a intraprendere lavori di ristrutturazione. Successivamente, Arch Telecom ha notificato ai querelanti le imminenti date di chiusura dei negozi, il che ha lasciato i proprietari di negozi di minoranza indebitamente pressati a vendere le loro attività a prezzi ridotti. L’esito di questo caso rimane incerto, ma sottolinea la necessità per le aziende di rimanere vigili contro le controversie che potrebbero influenzare significativamente la reputazione del loro marchio.

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