I recenti progressi nell’intelligenza artificiale generativa, in particolare con ChatGPT di OpenAI, hanno scosso significativamente le fondamenta delle principali aziende tecnologiche, costringendole ad accelerare lo sviluppo delle proprie tecnologie di intelligenza artificiale. Tra queste aziende c’è Apple che, nonostante sia su una traiettoria diversa, ha introdotto Apple Intelligence. Il CEO Tim Cook ha chiarito che, sebbene essere i primi sul mercato non sia una priorità, l’obiettivo finale è essere i migliori nel panorama dell’intelligenza artificiale. In una recente intervista, Cook ha approfondito vari argomenti, evidenziando le capacità di Apple Intelligence e affrontando la questione se Apple abbia mai preso in considerazione l’investimento in OpenAI.
Approfondimenti su Apple Intelligence e potenziali investimenti
Durante una discussione con Steven Levy di Wired, Cook ha risposto a una serie di domande incentrate principalmente sull’intelligenza artificiale generativa e sul ruolo di Apple Intelligence. Noto per il suo profondo coinvolgimento con i prodotti Apple, Cook ha condiviso le sue esperienze con la piattaforma. Quando gli è stato chiesto quale fosse la sua caratteristica più utile, ha menzionato la sua capacità di migliorare l’efficienza della comunicazione.
“Siamo un’azienda basata sulla posta elettronica e ricevo numeri enormi da utenti, dipendenti, partner e così via. Avere un riassunto delle risposte degli autori è un punto di svolta, e avere una priorità per te in modo che tu non debba fare il solito triage. Poi, naturalmente, ci sono cose divertenti come Image Playground.”
Alcuni critici sostengono che la decisione di Apple di non investire in OpenAI potrebbe aver ostacolato la sua competitività, soprattutto da quando Microsoft ha colto quell’opportunità e si è lanciata nel dominio dell’intelligenza artificiale generativa. Quando interrogato sull’interesse di Apple in OpenAI, Cook ha riconosciuto che l’azienda era a conoscenza della startup ma ha ritenuto un investimento una rara scelta strategica. Ha anche riflettuto sul precedente investimento di Apple in ARM, attribuendolo come un fattore chiave nell’ascesa dell’azienda nel settore tecnologico.
“Non dirò che non l’abbiamo mai esaminato. Dico solo che sarebbe una mossa rara da parte nostra farlo. Abbiamo fatto ARM tempo fa. Chi altro abbiamo fatto? Ne abbiamo fatti uno o due altri. ARM era piuttosto buono.”
In termini di evoluzione di Apple Intelligence, l’azienda sta implementando numerose strategie per elevare la sua funzionalità rispetto ai concorrenti, anche se raggiungere questo obiettivo potrebbe richiedere tempo. Una collaborazione degna di nota è quella con NVIDIA, volta a sviluppare una tecnica “ReDrafter” progettata per accelerare la generazione di testo utilizzando modelli di linguaggio di grandi dimensioni (LLM). Inoltre, Apple prevede di incorporare chip M4 Ultra nei suoi server Apple Intelligence per tempi di risposta più rapidi e ha avviato una partnership con Broadcom per creare un chip AI denominato “Baltra”.
Per ulteriori dettagli, fare riferimento alla discussione completa su Wired: Wired
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