Recensione di The Things You Kill: un intenso psicodramma sulla vendetta e l’esistenzialismo che si sviluppa gradualmente

Recensione di The Things You Kill: un intenso psicodramma sulla vendetta e l’esistenzialismo che si sviluppa gradualmente

All’inizio di The Things You Kill, la compagna di Ali, Hazar, racconta un sogno inquietante. Nel sogno, si ritrova a casa dei genitori di Ali, avvolta nella notte, con l’interno spogliato di tutti gli arredi. La calma viene infranta da un forte colpo alla porta d’ingresso, dove scopre il padre di Ali, coperto di sangue e lividi, in mezzo alla cacofonia di cani che abbaiano echeggiando nel silenzio. Questa scena surreale risuona per tutto il film, contribuendo ai suoi profondi effetti emotivi.

The Things You Kill si dipana come un dramma sottilmente inquietante, che esplora meticolosamente i temi dell’identità, della paternità e della vendetta. Mentre la sua esecuzione è sobria, la narrazione sovverte abilmente le aspettative del pubblico riguardo ad Ali, alle dinamiche della sua famiglia e all’ambiente circostante.

Un’immersione profonda nel cuore delle cose che uccidi

Un magistrale mix di surrealismo e profondità

Ali conversa con Hazar in The Things You Kill

Tornato in Turchia, Ali è preso tra l’accudire la madre malata e la speranza di concepire un figlio con Hazar. Ci sono sottili accenni di abusi domestici passati da parte di suo padre, Hamit, nei confronti di sua madre. Dopo la sua morte, il sospetto di Ali sul coinvolgimento di suo padre cresce, portando a uno scambio teso di parole taglienti piene di dolore e rabbia.

In netto contrasto con la presenza autoritaria del padre e la natura fieramente resiliente dei fratelli, Ali, caratterizzato dalla sua mansuetudine, si confronta con l’immenso peso dell’imminente paternità. Concepire un figlio si rivela difficile a causa del suo basso numero di spermatozoi, una verità che ha tenuto nascosta a Hazar. Inoltre, l’opprimente eredità delle azioni del padre incombe pesantemente su di lui, esemplificata dal gigantesco ritratto del padre fondatore della Turchia che adorna l’ingresso del suo posto di lavoro.

Ali esce dalla sua macchina in montagna in The Things You Kill

Ali cerca rifugio da queste crescenti pressioni nel giardino della sua famiglia, situato ai margini della città. Tuttavia, l’arrivo di Reza interrompe la sua solitudine. Questo nuovo arrivato contrasta nettamente con Ali: è sfacciato, senza scuse e non ha paura di affermarsi nel perseguimento dei suoi desideri, anche a spese di Ali. Quando Reza aiuta Ali a cercare vendetta contro suo padre, innesca un viaggio psicologico, costringendo Ali ad affrontare i problemi profondi che ha a lungo eluso.

La narrazione avrebbe potuto facilmente discendere in un percorso prevedibile, ma lo scrittore e regista Alireza Khatami crea abilmente scene cruciali che evocano disorientamento e incertezza. La connessione tra Ali e Reza diventa evidente quando le loro doppie identità riflettono quelle del padre di Ali, rivelando strati di complessità nei loro personaggi.

Sebbene The Things You Kill possa sembrare semplicemente una storia di vendetta, trascende questa semplicità attraverso la sua narrazione innovativa e la profondità tematica.

Il film sollecita profonde indagini sulla natura delle nostre identità: possiamo davvero liberarci dagli orrori che ci vengono inflitti e dalle ripercussioni delle nostre azioni di ritorsione? Un momento toccante si verifica più avanti nel film, quando Ali discute della sua decisione di studiare in America. La telecamera si concentra intensamente sul suo volto, ma si offusca leggermente durante il suo monologo, trasmettendo un senso di dissociazione dalle sue esperienze passate. Questa scelta narrativa rafforza l’idea che spesso non ci rendiamo conto delle nostre vere capacità finché non ci troviamo di fronte al nostro io più oscuro. Per Ali, questa consapevolezza porta sia sollievo che terrore, mentre scopre fino a che punto è disposto a spingersi per proteggere coloro che ama.

The Things You Kill ha debuttato al Sundance Film Festival del 2025.

Fonte e immagini

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