La storia di Diane Vander Molen: parenti di Lyle ed Erik Menendez in Monsters

La storia di Diane Vander Molen: parenti di Lyle ed Erik Menendez in Monsters

Diane Vander Molen ha svolto un ruolo cruciale come testimone nel processo dei suoi cugini, Lyle ed Erik Menendez, condannati per i tragici omicidi dei loro genitori nel 1989. La sua testimonianza in merito ai presunti abusi sessuali subiti dai fratelli da parte del padre è stata un elemento significativo del caso.

Per chi non lo sapesse, i fratelli Menendez spararono ai genitori, José e Kitty, nella loro villa di Beverly Hills il 20 agosto 1989. La recente serie true-crime di Netflix Monsters: The Lyle and Erik Menendez Story ha riportato l’attenzione su questo caso. La docuserie è stata presentata in anteprima il 19 settembre 2024.

Fino ad oggi, Diane Vander Molen sostiene la sua precedente testimonianza, affermando che era vera e che ha avuto un profondo impatto sugli eventi angoscianti che si sono svolti. Nonostante sia rimasta in gran parte lontana dagli occhi del pubblico, continua ad affascinare il pubblico per il suo legame con il caso.

Cosa ha rivelato Diane Vander Molen sui fratelli Menendez?

Diane Vander Molen emerse come una delle testimoni chiave della difesa nel processo dei fratelli Menendez. Raccontò che Lyle le aveva confidato le strazianti esperienze sessuali inflittegli dal padre, José Menendez, durante l’estate del 1976. A quel tempo, Diane aveva diciassette anni e Lyle solo otto.

Descrisse l’ambiente inquietante all’interno della famiglia, evidenziando comportamenti sessuali “strani” e relazioni familiari disfunzionali. In un’intervista del gennaio 2017 con ABC News, rivelò che Lyle le aveva rivelato di essere stato abusato sessualmente da José nel 1976, esprimendo disagio nella sua stanza a causa di toccamenti inappropriati, spingendolo a cercare conforto al suo capezzale.

Diane ha raccontato di aver informato la madre dei ragazzi, Kitty, degli incidenti. Tuttavia, Kitty si è schierata con José, liquidando le affermazioni di Lyle come invenzioni. In seguito, Kitty ha separato Lyle da Diane, segnando l’ultima conversazione che Diane ha avuto sulla questione.

Nella sua intervista rilasciata alla ABC nel gennaio 2017, ha dichiarato:

“So che non avrebbero mai, mai fatto quello che hanno fatto se non avessero pensato di non avere scelta, che si trattasse o di loro o dei loro genitori. Ne sono fermamente convinto.”

I fratelli Menendez condannati per omicidio di primo grado e cospirazione nel 1996

La testimonianza di Diane si dimostrò convincente durante il processo, anche se non portò a un’assoluzione. Il primo processo si concluse il 13 gennaio 1994, con un annullamento del processo. Durante quel processo, l’avvocato difensore Leslie Abramson sostenne che Erik e Lyle avevano agito per “autodifesa” contro i genitori.

Il secondo processo ebbe luogo nel 1996, in cui i fratelli furono infine giudicati colpevoli di omicidio di primo grado e cospirazione, reati che portarono all’ergastolo senza possibilità di libertà vigilata.

La vita di Diane Vander Molen dopo i processi

Dopo i processi, ci sono stati pochi aggiornamenti su Diane Vander Molen, poiché ha scelto di rimanere lontana dagli occhi del pubblico e preferisce non essere sotto i riflettori. Tuttavia, nelle rare occasioni in cui è ricomparsa, ha costantemente difeso i fratelli Menendez e ha ribadito gli abusi che hanno subito dal padre.

Le nuove generazioni stanno ora conoscendo i fratelli Menendez attraverso la docuserie Netflix Monsters: The Lyle and Erik Menendez Story .

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