La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) viene tipicamente in mente come una condizione ormonale che colpisce le donne in età riproduttiva. Provoca sintomi come cicli mestruali irregolari, livelli elevati di androgeni e presenza di cisti sulle ovaie.
Tuttavia, una ricerca innovativa condotta dalla dottoressa Heather G. Huddleston, che supervisiona la clinica per la sindrome dell’ovaio policistico presso l’UCSF Health di San Francisco, in California, suggerisce che la PCOS potrebbe anche essere collegata a difficoltà cognitive nella mezza età.
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Neurology il 31 gennaio 2024, le donne con sindrome dell’ovaio policistico potrebbero avere più difficoltà con la memoria, la concentrazione e i compiti linguistici rispetto a quelle senza la sindrome.
Inoltre, le scansioni MRI hanno indicato una diminuzione dell’integrità della sostanza bianca cerebrale negli individui con diagnosi di PCOS, rivelando un aspetto della condizione che non riguarda solo la salute riproduttiva.
Svelare l’impatto cognitivo della PCOS
Lo studio ha sfruttato i dati del Coronary Artery Risk Development in Young Adults Women’s Study a lungo termine, monitorando la salute e la funzione cognitiva di oltre 900 donne di età compresa tra 18 e 30 anni all’inizio dei 30 anni.
Tra queste, 66 sono state identificate con PCOS sulla base di criteri quali alti livelli di androgeni, irsutismo segnalato e lunghi intervalli tra i cicli mestruali. I test cognitivi somministrati a queste donne hanno portato alla luce risultati preoccupanti: quelli con la sindrome dell’ovaio policistico hanno mostrato prestazioni notevolmente inferiori in termini di memoria, concentrazione e abilità linguistiche.
Ciò indica che gli effetti cognitivi della sindrome dell’ovaio policistico sono sostanziali e potenzialmente influenzano la vita quotidiana e la qualità generale della vita delle persone colpite.
Approfondimenti neurologici e implicazioni più ampie sulla salute
Un esame più attento che ha coinvolto le scansioni MRI di un sottogruppo di 291 partecipanti, 25 dei quali avevano la sindrome dell’ovaio policistico, ha fornito un quadro più chiaro dell’impatto della condizione sulla salute del cervello. Le scansioni hanno confermato i risultati cognitivi mostrando una marcata diminuzione dell’integrità della sostanza bianca nel gruppo con sindrome dell’ovaio policistico.
Questo collegamento diretto tra la ridotta salute del cervello e la sindrome dell’ovaio policistico aggiunge una dimensione neurologica alla sindrome. Lo studio ha inoltre osservato una maggiore incidenza della sindrome dell’ovaio policistico tra gli individui bianchi e quelli con diabete , suggerendo una relazione complessa tra PCOS e altre condizioni di salute.
Le implicazioni di questi risultati sono significative e sostengono un approccio globale alla gestione della sindrome dell’ovaio policistico che affronti non solo i sintomi riproduttivi ma anche la salute cognitiva e neurologica .
La ricerca dell’UCSF evidenzia un aspetto spesso trascurato della sindrome dell’ovaio policistico: il suo potenziale di influenzare le funzioni cognitive e la struttura del cervello nella mezza età.
Considerando che la sindrome dell’ovaio policistico può colpire fino al 10% delle donne, i risultati dello studio rappresentano un invito all’azione fondamentale per gli operatori sanitari.
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