Sam Altman di OpenAI conferma la domanda: preparatevi all’acquisto di 100 milioni di chip AI, una mossa che potrebbe valere migliaia di miliardi

Sam Altman di OpenAI conferma la domanda: preparatevi all’acquisto di 100 milioni di chip AI, una mossa che potrebbe valere migliaia di miliardi

La domanda di potenza di calcolo per l’intelligenza artificiale sta accelerando a un ritmo senza precedenti. Recentemente, Sam Altman, CEO di OpenAI, ha rivelato piani ambiziosi che includono la potenziale acquisizione di un massimo di un milione di chip di intelligenza artificiale nel prossimo futuro, sollevando perplessità sulla fattibilità e le implicazioni di tale iniziativa.

La visione audace di Sam Altman: acquisire chip di intelligenza artificiale per un valore di migliaia di miliardi e consumare il 75% della produzione energetica del Regno Unito

Il settore dell’intelligenza artificiale è attualmente impegnato in una corsa all’espansione di capacità e infrastrutture, con attori chiave come Microsoft, Google e Meta che stanno intensificando gli sforzi per creare vasti cluster di intelligenza artificiale. Nonostante questi sviluppi, le organizzazioni continuano a lamentare una carenza di potenza di calcolo. La visione di Sam Altman rispecchia questi sentimenti, indicando che anche OpenAI si trova ad affrontare limitazioni simili. La sua affermazione di voler acquisire un milione di chip di intelligenza artificiale ha scatenato discussioni, mescolando incredulità e riconoscimento della comprovata esperienza di OpenAI nel superare i limiti.

Altman è noto per i suoi ambiziosi obiettivi finanziari. Non molto tempo fa, stava viaggiando in tutto il mondo per raccogliere migliaia di miliardi di dollari per una rete di impianti di fabbricazione di chip; tuttavia, i risultati tangibili di questi sforzi devono ancora concretizzarsi. La prospettiva di aver bisogno di 100 milioni di chip di intelligenza artificiale solleva interrogativi sul capitale astronomico richiesto, potenzialmente in grado di rivaleggiare con la valutazione di mercato del gigante tecnologico NVIDIA. Ciononostante, con i progressi nella capacità di potenza globale per i cluster di intelligenza artificiale, tali obiettivi, sebbene scoraggianti, non sono del tutto irraggiungibili.

NVIDIA
Cluster AI GB300 di NVIDIA | Crediti immagine: Dell

Calcolando il fabbisogno energetico di 100 milioni di GPU di intelligenza artificiale (AI), si ottengono cifre impressionanti. Se ogni chip funziona a 750 W, il fabbisogno energetico totale ammonta a ben 75 GW, pari a circa il 75% dell’intera capacità della rete elettrica del Regno Unito. Per alimentare in modo sostenibile un’operazione così colossale, sono necessarie infrastrutture significative, potenzialmente anche nucleari, il che sottolinea le sfide che Altman dovrà affrontare per raggiungere questo numero impressionante di chip. Sembra che la ricerca di AGI da parte del settore stia alimentando una frenesia nell’accumulare questi chip di intelligenza artificiale.

Gli investimenti nelle infrastrutture di intelligenza artificiale sono senza dubbio una priorità per le grandi aziende. Con una spesa che raggiunge centinaia di miliardi, le spese in conto capitale (CapEx) associate all’intelligenza artificiale stanno aumentando vertiginosamente, consentendo ad aziende come NVIDIA di trarre enormi benefici dalla continua crescita della domanda.

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