
Il franchise Like a Dragon di Sega si è affermato come una presenza significativa nel settore dei videogiochi sin dal suo inizio nel 2005 su PlayStation 2. Con nove titoli della serie principale, diversi remake e una varietà di spin-off al suo attivo, continua ad affascinare il pubblico. L’ultima puntata, Like a Dragon: Pirate Yakuza in Hawaii, introduce i giocatori a una trama unica con protagonista Goro Majima, che si risveglia come capitano di una ciurma di pirati in mezzo all’arcipelago hawaiano, riprendendo dopo gli eventi di Infinite Wealth. La personalità dinamica di Majima è ideale per questa avventurosa narrazione a tema pirata.
Questo spin-off funge da successore di Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name, scartando lo stile di combattimento a turni in favore di meccaniche beat ‘em up frenetiche. Mira a una storia succinta sfruttando al contempo risorse da recenti voci della serie. Sebbene rivisiti luoghi familiari e compiti secondari da Infinite Wealth, il che potrebbe togliere all’esperienza immersiva dei pirati, riesce comunque a intrattenere.
Gran parte di Like a Dragon: Pirate Yakuza in Hawaii si svolge in ambientazioni che ricordano Infinite Wealth, il che potrebbe risultare ripetitivo per alcuni giocatori. Il gioco trarrebbe beneficio dall’esplorazione di location più nuove e accattivanti, come il rifugio dei pirati Madlantis o le isole più piccole sparse per tutta l’avventura.
Battaglie navali coinvolgenti nella Yakuza pirata alle Hawaii

Quando i giocatori si immergono nell’essenza della pirateria, Pirate Yakuza in Hawaii eccelle davvero. Sebbene non sia il gioco di pirati più intricato disponibile, le sue meccaniche semplici aumentano il divertimento. Una volta che i giocatori ottengono il pieno controllo delle loro navi, possono esplorare diverse zone marittime piene di tesori, avversari leggendari ed emozionanti scontri navali. A differenza di altri titoli che complicano le manovre navali, questo gioco offre controlli intuitivi della nave, con conseguenti esperienze di combattimento piacevoli in cui i giocatori possono sparare con i cannoni, utilizzare mitragliatrici ed eludere gli assalti nemici senza sforzo.
Man mano che i giocatori procedono nella narrazione, sbloccano nuove capacità della nave. Possono potenziare la loro nave per una maggiore velocità e durata, insieme a cannoni speciali con effetti unici. Mentre specifici personaggi della storia si uniscono automaticamente all’equipaggio di Majima, i giocatori hanno la flessibilità di reclutare numerosi PNG che incontrano, a condizione che soddisfino determinati criteri. L’elemento di creazione dell’equipaggio si rivela un aspetto gratificante del gioco, offrendo vantaggi strategici durante le battaglie navali e le esilaranti risse tra pirati.
Esplorare i mari di Pirate Yakuza alle Hawaii porta a numerose scaramucce navali e bottino abbondante. Le isole che i giocatori visitano assomigliano a “dungeon” di altri capitoli della serie Yakuza, richiedendo loro di combattere contro ondate di nemici e interagire con oggetti che ostruiscono il loro percorso, il che culmina in battaglie con i boss. Coloro che sono abbastanza avventurosi da esplorare raccoglieranno ricompense redditizie come valuta preziosa e tesori essenziali per acquistare oggetti curativi, potenziare le loro navi e potenziare lo stesso Majima.

Le opzioni di combattimento per Majima in Pirate Yakuza alle Hawaii includono due stili di combattimento distintivi. Il primo è il suo famigerato stile Mad Dog, caratterizzato dalla famigerata abilità di clone ombra, e il secondo è lo stile Sea Dog, che gli consente di brandire varie spade e armi man mano che il gioco procede. Alla fine, i giocatori possono acquisire una pistola e persino un rampino, assicurando che le meccaniche di combattimento rimangano fresche ed emozionanti rispetto ai titoli precedenti, pur aderendo alla consolidata formula beat ‘em up che i fan hanno imparato ad amare.
La storia intrigante ma deludente della Yakuza pirata alle Hawaii
Le meccaniche di combattimento sono innegabilmente divertenti e troveranno un buon riscontro tra i giocatori veterani di Yakuza. Tuttavia, la narrazione potrebbe lasciare alcuni fan un po’ delusi. Sebbene Pirate Yakuza in Hawaii presenti diversi momenti emozionanti e picchi emotivi occasionali, in particolare nella relazione tra Majima e il suo membro più giovane dell’equipaggio, Noah, la storia non ha il peso che i fan si aspettano tipicamente dal franchise. Comparativamente, non raggiunge l’eccellenza narrativa stabilita in Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name. I nuovi personaggi non lasciano un’impressione duratura e i cattivi non hanno lo sviluppo necessario affinché i giocatori si sentano veramente coinvolti nelle loro cadute.
Completare la storia principale in cinque capitoli mi ha preso circa dieci ore, inclusa la partecipazione a varie missioni secondarie lungo il viaggio. Per coloro che cercano il completamento completo e lo sblocco degli obiettivi, aspettatevi di investire circa 20-25 ore.
La brevità della storia può contribuire a questa sensazione, poiché la trama principale può essere conclusa in circa 8-10 ore. Una parte significativa di questo tempo è spesa in tutorial, che possono interrompere il ritmo e rendere difficile per la storia costruire lo slancio tipicamente visto nella serie principale.
Sebbene la narrazione possa non avere la profondità emotiva che i fan del franchise si aspettano, Like a Dragon: Pirate Yakuza in Hawaii offre comunque un’avventura divertente intrisa di pirateria. Il potenziale per future espansioni di questo concetto in un titolo su larga scala è evidente, evidenziando le opportunità per Sega e Ryu Ga Gotoku Studio di approfondire le narrazioni a tema che abbracciano la vita dei pirati.
Like a Dragon: Pirate Yakuza in Hawaii uscirà il 21 febbraio per PC, PS4, PS5, Xbox One e Xbox Series X. Game Rant ha ricevuto un codice PS5 per questa recensione.
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