Recensione di Tales of the Shire: perché sono grato di non essere uno Hobbit

Recensione di Tales of the Shire: perché sono grato di non essere uno Hobbit

L’esperienza dello Hobbit: uno sguardo a *Tales of the Shire*

Per anni, l’incantevole mondo della Terra di Mezzo e le sue amate comunità di Hobbit hanno affascinato fan di tutto il mondo.*Tales of the Shire* invita i giocatori a immergersi in questo pittoresco stile di vita. Tuttavia, nonostante la sua affascinante premessa, il gioco lascia molto a desiderare, incoraggiando a pensare di tornare a Brea nonostante i suoi pericoli.

Il tuo viaggio inizia a Bywater

In *Tales of the Shire*, vesti i panni di un Hobbit unico che si stabilisce nell’accogliente villaggio di Bywater. Interagendo con gli abitanti, avrai l’opportunità di invitarli a mangiare e di immergerti più a fondo nella vita della comunità. La tua avventura si svolgerà mentre ti dedichi a varie attività, tra cui l’agricoltura, la pesca, la decorazione della casa e l’acquisto di nuovi abiti. La progressione si ottiene completando missioni, che consistono principalmente in compiti semplici come piantare colture o trovare oggetti essenziali.

Ostacoli tecnici e frustrazioni nel gameplay

Purtroppo, la mia esperienza con *Tales of the Shire* è stata rovinata da problemi tecnici. Poco prima della sua uscita ufficiale, un aggiornamento significativo ha reso il gioco ingiocabile. Sebbene Wētā Workshop abbia risolto il problema con delle patch, ho riscontrato un fastidioso problema tecnico: un oggetto di missione non appariva. Nonostante avessi consultato guide esterne per verificare la posizione dell’oggetto, mi sono ritrovato a vagare per l’area per tre giorni di gioco, portando a termine solo compiti basilari come pescare e coltivare. Di conseguenza, ho raggiunto un punto morto con il mio file di salvataggio, impossibilitato a procedere.

Recensione di Tales of the Shire
Screenshot di Siliconera

Delusione nelle interazioni con la comunità

Pur essendo riuscito a esplorare il gioco a sufficienza, l’esperienza mi ha lasciato deluso. La rappresentazione idilliaca della vita degli Hobbit, libera dalle ombre incombenti della guerra, inizialmente sembrava attraente per gli appassionati de *Il Signore degli Anelli*.Il gioco promuove il coinvolgimento della comunità, richiedendo ai giocatori di coltivare amicizie con gli abitanti di Lungacque per progredire. Tuttavia, questo aspetto vacilla a causa dello sviluppo poco degno di nota dei personaggi.

Sfortunatamente, gli abitanti del villaggio, incluso il tuo personaggio Hobbit personalizzato, risultano piuttosto piatti. Ogni personaggio manca di sfumature, il che si traduce in conversazioni ripetitive e poco coinvolgenti, come l’onnipresente saluto: “Ciao, come va?”.Le opzioni di dialogo rimangono limitate oltre le interazioni iniziali, creando la sensazione che questi personaggi siano semplici figure di sfondo piuttosto che componenti integranti del tuo viaggio. Alcuni momenti di umorismo emergono involontariamente, come un abitante del villaggio che mette bruscamente in discussione la tua presenza a casa tua, compromettendo la qualità immersiva del gioco.

Dialogo di Tales of the Shire
Screenshot di Siliconera

Navigare in acqua: un’esperienza frustrante

Esplorare Bywater diventa faticoso a causa di percorsi tortuosi e ostacoli disseminati su una mappa altrimenti piccola. L’uso degli uccelli come indicatori di navigazione nel gioco presenta idee interessanti, ma alla fine si rivela macchinoso nella pratica. Gli errori spesso confondono i giocatori, costringendoli a fare affidamento sulla mappa per orientarsi. Inoltre, le giornate di gioco si estendono più a lungo delle attività disponibili, costringendo i giocatori a riposare la sera dopo aver completato i loro compiti, spesso sprecando una parte significativa del tempo in ricerca di cibo o pesca.

Sebbene l’obiettivo di un gioco “cozy” sia quello di adottare un ritmo rilassato, il formato non è adatto a questo scopo. La maggior parte dei compiti essenziali può essere completata nel primo pomeriggio, lasciando poco spazio a cui dedicarsi in seguito. Interazioni limitate e attività ripetitive trasformano quella che dovrebbe essere un’esperienza confortante in una noiosa routine, che porta a stress, che dovrebbe essere l’effetto opposto di questo genere.

Racconti dei pasti condivisi della Contea
Screenshot di Siliconera

Considerazioni finali: occasioni mancate in *Tales of the Shire*

Sebbene *Tales of the Shire* presenti idee promettenti per i giocatori desiderosi di esplorare un aspetto sottile della tradizione della Terra di Mezzo, purtroppo non soddisfa le aspettative. Un gioco accogliente incentrato sulla vita tranquilla degli Hobbit avrebbe dovuto riscuotere un grande successo tra i fan. Mentre futuri aggiornamenti potrebbero migliorare l’esperienza di gioco sbloccando nuove aree e personaggi, la mia attuale impossibilità di progredire a causa di bug soffoca ogni residuo entusiasmo per ulteriori esplorazioni all’interno della Contea.

Per chi fosse interessato, *Tales of the Shire* è ora disponibile su diverse piattaforme, tra cui PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X, Nintendo Switch e PC Windows. La mia recensione riflette principalmente l’esperienza su PC.

Fonte e immagini

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *