Approfondimenti essenziali
- L’adattamento di Tokyo Ghoul dello Studio Pierrot ha dovuto affrontare notevoli sfide in termini di ritmo e animazione, suscitando delusione tra i fan.
- La seconda stagione, intitolata Tokyo Ghoul √A , si è discostata dal manga originale, suscitando frustrazione tra i lettori di manga a causa della sua narrazione frettolosa.
- Molti fan chiedono un remake più fedele, sperando che studi come MAPPA, Studio Wit o Madhouse riescano a ricreare fedelmente questa amata serie.
Quando Tokyo Ghoul debuttò come manga nel 2011, catturò rapidamente la comunità degli anime. Creata da Sui Ishida, questa serie esplorava temi dark fantasy, offrendo personaggi profondamente stratificati. Il successo del manga portò inevitabilmente al suo adattamento anime nel 2014.
I fan erano inizialmente ottimisti quando Studio Pierrot è stato annunciato come studio di produzione. Noto per serie iconiche come Bleach e Naruto , le aspettative erano alle stelle. Sfortunatamente, l’adattamento non è riuscito a diventare un’opera monumentale.
Comprendere le carenze
Le principali occasioni mancate nell’anime Tokyo Ghoul
La prima stagione di Tokyo Ghoul comprendeva 12 episodi, con effetti visivi impressionanti, personaggi ben delineati e una memorabile sigla di apertura, “Unravel”. Tuttavia, è stata rovinata da sequenze affrettate che hanno omesso punti cruciali della trama. Scene degne di nota, come l’allenamento di Kaneki sotto Touka e il suo fatidico confronto con Ayato, sono state alterate in modi che hanno deluso i fan del manga.
L’arrivo della seconda stagione, Tokyo Ghoul √A , ha segnato un drastico allontanamento dalla trama del manga, generando indignazione tra i lettori a causa del suo contenuto originale che sembrava disconnesso dalla narrazione di Ishida. Quando la terza stagione è andata in onda nel 2018, gli spettatori si sono imbattuti in un’altra stagione messa insieme in fretta che non è riuscita a rendere giustizia agli archi narrativi essenziali dei personaggi, lasciando molti fan insoddisfatti.
Una storia amata che merita una seconda possibilità
I fan si uniscono nel desiderio di un remake che rifletta accuratamente la profondità del manga originale di Tokyo Ghoul . Non solo personaggi fondamentali come Kisho Arima e Ayato non hanno ricevuto uno sviluppo sufficiente nell’anime, ma anche il peso emotivo delle loro relazioni è stato deludente. La storia non si addentra solo in battaglie emozionanti, ma anche in temi profondi come l’ambiguità morale e la lotta personale.
Sebbene siano emersi alcuni combattimenti degni di nota, molti strati narrativi e dinamiche dei personaggi restano irrisolti. Il solo danno ai personaggi secondari evidenzia la necessità di un remake ponderato che abbracci i ricchi archi narrativi dei personaggi, parte integrante del manga.
“A volte le brave persone fanno cattive scelte; non significa che siano cattive persone. Significa che sono umane.”
— Arima Kishou
Potenziali studi per un adattamento di Reverent
Riportare Tokyo Ghoul al suo antico splendore
Se un nuovo adattamento di Tokyo Ghoul dovesse concretizzarsi, molti fan sperano che studi come MAPPA, che ha raccolto consensi per la sua animazione di alta qualità in Jujutsu Kaisen , o altri colossi come Studio Wit e Madhouse, si assumano il compito. La storia di Kaneki Ken è una storia di tragedia e complessità, ben oltre una tipica narrazione di potere improvviso; mostra la sua lotta per riconoscere la sua nuova realtà e il testimone del pedaggio che ha avuto sulla sua umanità.
Considerato il viaggio di Kaneki attraverso la perdita e i dilemmi morali, un remake rispettoso e ben fatto potrebbe riaccendere l’interesse per questa storia inquietantemente bella. Tokyo Ghoul ha il potenziale per ottenere un ampio consenso se adattato con attenzione. Con la tendenza dei remake di successo nel settore, rimane la speranza che un giorno uno studio dia a questa amata serie la cura che merita, libera da una narrazione frettolosa e da uno sviluppo dei personaggi trascurato.
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