
The Lord of the Rings: The Rings of Power si addentra nell’epico conflitto tra il bene e il male durante la Seconda Era della Terra di Mezzo. La rappresentazione degli antagonisti nella serie gioca un ruolo cruciale nel rafforzare questo conflitto, con vari gradi di profondità e impatto sulla narrazione. A guidare la carica come antagonista principale c’è Sauron, che risorge dopo la caduta di Morgoth nella Prima Era. Tuttavia, emergono diversi altri cattivi nel corso delle prime due stagioni della serie Prime Video, alcuni dei quali sono più memorabili e influenti di altri.
È interessante notare che anche i cattivi minori contribuiscono alla ricchezza della serie, come si vede attraverso la rappresentazione sfumata degli Orchi, che diverge dalla rappresentazione originale di JRR Tolkien. Questa scelta creativa non solo umanizza questi esseri, ma aggiunge anche complessità ai temi generali di potere e moralità nella Terra di Mezzo. Mentre Sauron rimane l’avversario più forte, altri personaggi in The Rings of Power arricchiscono la storia con le loro ricerche di immortalità, riconoscimento e vendetta.
5. Coraggio
Interpretato da Leon Wadham


Kemen, che ricorda Joffrey Baratheon di Game of Thrones, incarna la codardia e un disperato desiderio di potere che non si è guadagnato. La sua mancanza di qualità redentrici risuona profondamente nel pubblico, incitando frustrazione e disprezzo. Il ruolo di Kemen nella narrazione è inequivocabilmente chiaro: è progettato per essere detestato. Il suo agghiacciante atto di uccidere Valandil nella seconda stagione non fa che consolidare questa immagine.
Mentre Kemen adempie efficacemente al suo ruolo di cattivo, la sua mancanza di profondità gli impedisce di essere un antagonista di spicco rispetto a figure come suo padre o Adar. Esplorare la relazione tesa di Kemen con Ar-Pharazôn e le sue lotte con l’inadeguatezza nella stagione 3 di The Rings of Power potrebbe accrescere la sua complessità mantenendo al contempo la sua natura sgradevole.
4. Il Mago Oscuro di Rhûn
Interpretato da Ciarán Hinds

Nonostante il suo potenziale, la mancanza di complessità nel Dark Wizard di Rhûn lo colloca più in basso tra i cattivi della serie. Non ha ancora dimostrato la profondità o il fattore intimidatorio presenti in personaggi più sviluppati come Ar-Pharazôn o Adar.
3. Ar-Pharazôn
Interpretato da Trystan Gravelle

Ar-Pharazôn, pur essendo esasperante quanto suo figlio Kemen, incarna un abile stratega abile nella manipolazione politica. Interpretato in modo convincente da Trystan Gravelle, il carisma e la natura egoistica di Pharazôn attraggono gli spettatori, anche quando la sua ipocrisia diventa evidente. Il suo profondo risentimento verso i Valar aggiunge strati al suo personaggio, rendendolo avvincente in mezzo ai tumulti politici di Númenor.
Con l’avanzare della serie, Ar-Pharazôn diventerà probabilmente uno dei cattivi più memorabili di The Rings of Power, in particolare durante l’atteso arco narrativo di Fall of Númenor. Sebbene sia avvincente da guardare, due cattivi alla fine lo eclissano in complessità e tempo sullo schermo.
2. Adar
Interpretato da Joseph Mawle/Sam Hazeldine

Tra gli antagonisti introdotti in The Rings of Power, Adar si distingue come il più simpatico. La sua rabbia profonda verso Sauron e gli Elfi fornisce una prospettiva sfumata che contrasta nettamente con le rappresentazioni più dirette del bene e del male della serie. La complessità di Adar sfida gli spettatori a riconsiderare le loro percezioni di eroismo e malvagità.
La sua storia passata e il suo impegno verso i suoi “figli” creano una narrazione avvincente che complica il rapporto del pubblico con lui. Alla fine, Adar emerge come uno dei cattivi più forti della serie, classificandosi appena sotto l’antagonista per eccellenza, Sauron.
1. Sauron
Interpretato da Charlie Vickers

Sauron rivendica senza dubbio il titolo di miglior cattivo in The Rings of Power, poiché la narrazione è incentrata sulla sua ascesa durante la tumultuosa Seconda Era. La rappresentazione di Sauron, in particolare attraverso le sue sembianze di Halbrand, introduce un accattivante strato di inganno. Questa intelligente svolta narrativa mantiene il coinvolgimento dello spettatore mentre Galadriel dà la caccia all’inafferrabile cattivo nascosto in bella vista.
Charlie Vickers offre una performance poliedrica, bilanciando perfettamente fascino e minaccia, che culmina in una descrizione avvincente della manipolazione di Celebrimbor da parte di Sauron. La sua alchimia con gli altri personaggi amplifica la profondità del suo inganno, consolidando il suo ruolo di figura centrale nella serie. Indipendentemente dalle critiche rivolte a The Rings of Power, la rappresentazione dell’arco narrativo di Sauron è innegabilmente avvincente, mostrando le complessità di uno dei più grandi cattivi della Terra di Mezzo.
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