
Panoramica delle astronavi più importanti di Star Wars
- Diversità nelle astronavi: il franchise di Star Wars presenta un’impressionante gamma di astronavi, che spaziano dalle navi di antagonisti egocentrici ad enigmatiche architetture antiche.
- Dimensioni: tra le astronavi più massicce ci sono l’Invisible Hand e il Krakana, che svolgono ruoli che vanno dal vascello di comando al distruttore planetario.
- Importanza strategica: astronavi iconiche come il Devastator, il Raddus e la Morte Nera hanno lasciato segni indelebili nelle battaglie cruciali della saga di Star Wars.
Star Wars è un segno distintivo della moderna narrazione cinematografica, che concede a sceneggiatori e designer la libertà artistica di sperimentare con la scala e il design delle astronavi. Ciò comprende tutto, dagli agili mercantili come il Millennium Falcon alle colossali stazioni di battaglia come la Morte Nera.
La maggior parte delle navi colossali sono frutto della cortesia di alcuni dei più noti cattivi della trilogia originale e di quella sequel, in particolare dell’Impero e del Primo Ordine. Inoltre, alcune astronavi rappresentano antiche e misteriose creazioni che hanno trasceso il tempo, rimanendo senza rivali nella narrazione attuale. Questi enormi vascelli servono a una pletora di scopi, tra cui guerra, trasporto, colonizzazione e contrabbando.
Aggiornato il 20 febbraio 2025 da Ben Painter: l’universo di Star Wars è pieno di creature, armi, droidi e, comprensibilmente, astronavi. Mentre alcune astronavi sono pensate per singoli piloti, altre, classificate come immense sovrastrutture o vascelli delle dimensioni della luna, ospitano numerose astronavi più piccole, soldati e armi che distruggono pianeti. In varie epoche storiche all’interno di questa galassia lontana lontana, le astronavi titaniche pongono costantemente sfide significative sia per gli eroi che per i cattivi. Questo ultimo aggiornamento evidenzia altre cinque enormi astronavi fondamentali per la narrazione di Star Wars.
19. La mano invisibile
Lunghezza: 3.569 piedi

- Modello: Portaerei/cacciatorpediniere modificato classe Providence
- Prima apparizione: Star Wars: Episodio 3 – La vendetta dei Sith
- Ruoli e usi: base di comando mobile, ammiraglia navale, dominatore planetario totale
L’Invisible Hand, una portaerei/cacciatorpediniere di classe Providence potenziata, fu realizzata dal Free Dac Volunteers Engineering Corps e da Pammant Docks. Originariamente conferita alla Trade Federation e al viceré Nute Gunray, alla fine cadde sotto il comando del generale Grievous.
In evidenza all’inizio di Star Wars: Episodio 3 – La vendetta dei Sith, questa nave ha incontrato la sua fine durante una feroce scaramuccia sopra Coruscant, sottolineando la drammatica narrazione che circonda Anakin Skywalker. Con una lunghezza impressionante di 3.569 piedi, ha messo in ombra gli Starfighter ARC-170 delle forze dei cloni avversari, sebbene all’interno di una galassia che vanta astronavi ancora più grandi.
18. Star Destroyer di classe Venator
Lunghezza: 3.730 piedi


- Modello: Star Destroyer classe Venator
- Prima apparizione: Star Wars: Episodio 3 – La vendetta dei Sith
- Ruoli e usi: trasporto merci, nave comando, ammiraglia, rifornimento flotta, trasporto truppe
Questa formidabile nave servì come nave da trasporto principale per la Repubblica Galattica e in seguito si trasformò in una parte cruciale dell’Impero Galattico. Con i suoi 3.730 piedi, lo Star Destroyer di classe Venator era armato con pesanti torrette turbolaser, che mostravano la sua potenza nelle battaglie in tutta la galassia.
Ha svolto un ruolo fondamentale durante numerosi conflitti, facendo apparizioni significative durante le Guerre dei Cloni e sopravvivendo fino alla caduta dell’Impero.
17. Il Devastatore
Lunghezza: 5.249 piedi

- Modello: Star Destroyer di classe Imperial I potenziato
- Prima apparizione: Star Wars: Episodio 4 – Una nuova speranza
- Ruoli e utilizzi: ammiraglia
Il Devastator, ammiraglia di Darth Vader, inizialmente catturò il pubblico come figura di spicco in Star Wars: Episodio 4 – Una nuova speranza, dimostrando la sua potenza catturando la Tantive IV e riaffermando l’instancabile perseguimento dei piani della Morte Nera da parte dell’Impero.
Questa versione più grande di Star Destroyer venne infine sostituita dall’Executor, passando sotto il comando dell’ammiraglio Jhared Montferrat prima di andare incontro alla distruzione nella cruciale battaglia di Endor.
16. La corazzata separatista, classe Providence
Lunghezza: 7.144 piedi

- Modello: Dreadnought separatista, classe Providence
- Prima apparizione: Star Wars: Episodio 3 – La vendetta dei Sith
- Ruoli e usi: nave d’assalto, nave di blocco, nave comando, nave d’assalto planetario
Questa classe di Dreadnought presenta varianti sia più piccole che più grandi, con queste ultime lunghe circa 7.144 piedi. Il Dreadnought Separatista fu ampiamente utilizzato dalla Confederazione dei Sistemi Indipendenti durante le Guerre dei Cloni, noto per la sua versatilità operativa.
Successivamente requisite dal generale Grievous, queste navi presero parte a numerosi assalti, tra cui diversi a Coruscant, prima di diventare obsolete durante il regno dell’Impero Galattico.
15. Il finalizzatore
Lunghezza: 9.566 piedi

- Modello: Star Destroyer classe Resurgent
- Prima apparizione: Star Wars: Episodio 7 – Il risveglio della Forza
- Ruoli e utilizzi: portaerei, cacciatorpediniere, accademia mobile, ammiraglia
Il Finalizer, un’ammiraglia avanzata per il generale Armitage Hux e Kylo Ren del Primo Ordine, misura 9.566 piedi. Con armamenti avanzati, tra cui oltre 1.500 turbolaser e molteplici sistemi difensivi, ha segnato un’evoluzione significativa nella guerra navale nell’universo di Star Wars.
In particolare, prese parte a battaglie cruciali, come l’attacco a Jakku e i successivi scontri contro la Resistenza, prima di soccombere ai danni nella battaglia di Batuu.
14. Corazzata della Federazione dei Mercanti
Lunghezza: 10.400 piedi

- Modello: Nave mercantile modificata LH-3210 classe Lucrehulk
- Prima apparizione: Star Wars: Episodio 1 – La minaccia fantasma
- Ruoli e utilizzi: Corazzata, trasporto pesante
La corazzata di classe Lucrehulk funge più da muro di fortezza che da agile nave da combattimento.È nota soprattutto per il suo ruolo cruciale nel blocco della Federazione dei Mercanti visto in La minaccia fantasma.
Il suo design consente diverse funzionalità, che spaziano dallo stoccaggio ai centri di comando automatizzati e agli alloggi per il personale, confermando il suo poliedrico scopo all’interno della flotta.
13. Il Raddus
Lunghezza: 11.280 piedi

- Modello: MC85 Star Cruiser
- Prima apparizione: Star Wars: Droid Repair Bay
- Ruoli e utilizzi: corazzata, ammiraglia
Comandata dal generale Leia Organa durante l’era della Resistenza, la Raddus era originariamente chiamata Dawn of Tranquility. Questa importante nave, lunga 11.280 piedi, divenne una delle più grandi navi della galassia.
Con un eroico sacrificio, il vice ammiraglio Amilyn Holdo speronò la Raddus contro la Star Dreadnought di classe Mega durante la battaglia di Krait, segnando un momento indimenticabile nella saga.
12. Incrociatore da battaglia di classe Mediator
Lunghezza: 11.811 piedi

- Modello: Star Destroyer classe Resurgent
- Prima apparizione: The New Jedi Order: Vector Prime
- Ruoli e utilizzi: incrociatore da battaglia
Il Mediator è stato progettato per l’agilità e l’adattabilità negli scenari di combattimento. Come notevole creazione della flotta Mon Calamari, mirava a bilanciare efficacemente offesa e manovrabilità durante gli scontri.
La sua missione inaugurale prevedeva una missione diplomatica per mitigare le tensioni tra i pianeti ostili Rhommamool e Osarian, a dimostrazione della versatilità della nave che va oltre il semplice combattimento.
11. La malevolenza
Lunghezza: 15.895 piedi

- Modello: incrociatore pesante classe Subjugator
- Prima apparizione: Star Wars: The Clone Wars — “Ambush”
- Ruoli e utilizzi: banco di prova sperimentale, ammiraglia
La Malevolence è una creazione speculativa ma accattivante, ampiamente raffigurata nella serie animata Star Wars: The Clone Wars. Nonostante la sua non apparizione nella saga principale, il suo status leggendario è cresciuto attraverso il suo coinvolgimento nelle battaglie cruciali di Clone Wars.
Il suo design trae ispirazione dalla famigerata corazzata tedesca, la Bismarck, nota per le sue dimensioni storiche e la sua potenza. Rimane parte integrante della tradizione espansa, riecheggiando i conflitti affrontati durante il turbolento periodo delle Guerre dei Cloni.
10. La Fulminatrice
Lunghezza: 25.164 piedi

- Modello: Dreadnought d’assedio di classe Mandator IV
- Prima apparizione: Star Wars Battlefront 2
- Ruoli e usi: bombardamento orbitale
Prodotto dell’ingegneria del Primo Ordine, il Fulminatrix è stato progettato per guidare i blocchi e supportare le invasioni planetarie. Con una dimensione sostanziale che consentiva di montare armamenti offensivi su larga scala, la nave eccelleva nel fornire copertura durante gli scontri estesi.
L’ultima resistenza della nave avvenne durante la battaglia di D’Qar, dove incontrò una forte resistenza prima di essere distrutta in una drammatica reazione a catena dopo un attacco dei bombardieri della Resistenza.
9. L’esecutore
Lunghezza: 26.247 piedi

- Modello: Star Dreadnought classe Executor modificata
- Prima apparizione: Star Wars: Episodio 5 – L’Impero colpisce ancora
- Ruoli e utilizzi: nave comando, ammiraglia
L’Executor servì come intimidatoria ammiraglia per Darth Vader durante le ultime fasi della Guerra Civile Galattica. Nota per la sua sorprendente velocità e potenza tattica, divenne un simbolo del dominio imperiale prima di incontrare la sua spettacolare fine nella Battaglia di Endor.
In una manovra audace, il pilota dell’Alleanza Arvel Crynyd si sacrificò per scontrarsi con l’Executor, provocando una catastrofica interruzione di corrente e il successivo schianto contro la Morte Nera II, contribuendo alla caduta definitiva dell’Impero.
8. Il Krakana
Lunghezza: 55.775 piedi

- Modello: Incrociatore classe Valor
- Prima apparizione: Star Wars: The Old Republic: Onslaught
- Ruoli e utilizzi: incrociatore da battaglia, corazzata pesante
Il Krakana, una delle navi più importanti costruite dai Mon Calamari, riflette il passaggio strategico alla versatilità difensiva rispetto alla potenza di fuoco offensiva all’interno della Galactic Alliance Defense Force. Prende il nome dalle mostruose creature marine del suo pianeta natale e incarna forza e capacità in battaglia.
In definitiva, la nave esemplifica il duplice obiettivo di ammirare le dimensioni e di svolgere una funzione strategica, avendo assistito a varie forme di combattimento nel corso del suo illustre servizio.
7. Super Star Destroyer di classe Eclipse
Lunghezza: 57.415 piedi

- Modello: corazzata classe Eclipse
- Prima apparizione: Dark Empire 6
- Ruoli e utilizzi: Stazione di battaglia, nave comando
L’Eclipse servì come nave ammiraglia dell’Imperatore Palpatine durante le sue macchinazioni post-Ritorno dello Jedi, mostrando il suo desiderio di dominio. Le sue capacità tattiche e il design sofisticato indicarono un cambiamento nella dottrina navale imperiale.
Nonostante il dissenso interno dovuto ai costi esorbitanti, le ambizioni di Palpatine spinsero a costruire una seconda Eclipse dopo la perdita della prima durante un tumultuoso conflitto con Luke e Leia.
6. Dreadnought di classe Vengeance
Lunghezza: 62.336 piedi

- Modello: Dreadnought classe Vengeance
- Prima apparizione: Star Wars: Episodio 7 – Il risveglio della Forza
- Ruoli e usi: Nave comando
Utilizzata dal Dark Jedi Jerec, la corazzata di classe Vengeance è una testimonianza della sua instancabile ricerca della mitica Valle degli Jedi. Jerec, che ha evitato l’infame Ordine 66, ha abbracciato il lato oscuro, culminando in una drammatica rivalità con l’amato personaggio, Kyle Katarn.
L’imponente corazzata si erge maestosa nella sua crociata, riflettendo sia l’ambizione che la caduta all’interno dell’arco narrativo dell’universo esteso di Star Wars.
5. L’occhio di Palpatine
Lunghezza: 62.336 piedi

- Modello: Classe Dreadnought modificata
- Prima apparizione: I figli degli Jedi
- Ruoli e usi: Dreadnaught
L’Occhio di Palpatine, un’altra creazione intimidatoria di Darth Sidious, ha agito come la sua nave ammiraglia in Children of the Jedi e ha rappresentato la crudeltà dell’Imperatore durante tutto il suo regno. Quando prende di mira i bambini Jedi su Belsavis, il suo potere è messo in contrasto con l’eroismo della Jedi Callista.
Come la Dreadnought di classe Vengeance, la sua lunghezza è pressoché identica, ma il suo design unico sfida le convenzioni di misurazione standard, consolidandolo come uno dei costrutti più formidabili della galassia.
4. La supremazia
Lunghezza: apertura alare di 196.850 piedi, lunghezza di 42.650 piedi

- Modello: Mega-class Star Dreadnought
- Prima apparizione: Star Wars: Droid Repair Bay
- Ruoli e utilizzi: nave ammiraglia, nave comando
La Supremacy incarna l’arroganza del Leader Supremo Snoke attraverso le sue enormi dimensioni, fungendo da quartier generale mobile e centro di comando centrale per le sue operazioni. Significativo per la trama è lo scontro tra Kylo Ren e Rey, segnato dall’inaspettata scomparsa di Snoke all’interno delle sue stesse sale.
Questa astronave rimane un elemento fondamentale all’interno della narrazione, fungendo sia da risorsa tattica sia da elemento caratterizzante di uno degli antagonisti più memorabili della serie.
3. La nave-mondo Baanu Rass
Lunghezza: circa 400.000 piedi

- Modello: Yuuzhan Vong Worldship
- Prima apparizione: Il Nuovo Ordine Jedi: Stella per Stella
- Ruoli e usi: corazzata, portaerei, nave colonia
La Baanu Rass rappresenta uno dei più antichi esempi sopravvissuti di tecnologia Yuuzhan Vong, originariamente costruita per la colonizzazione e la conservazione ecologica. In grado di sostenere interi ecosistemi, queste navi furono fondamentali durante la Guerra Yuuzhan Vong.
Quando fu riscoperto, era ormai diventato l’ombra di se stesso, orbitando attorno al pianeta Myrkr e rimanendo la testimonianza di un’epoca passata nella tradizione di Star Wars.
2. La Morte Nera
Diametro di circa 100 miglia

- Modello: Stazione di battaglia orbitale DS-1
- Prima apparizione: Star Wars: Episodio 4 – Una nuova speranza
- Ruoli e usi: Stazione di battaglia per la distruzione dei pianeti
Senza dubbio la nave stellare più iconica dell’universo di Star Wars, le sue dimensioni e le sue capacità distruttive l’hanno resa leggendaria. Sebbene etichettata come stazione spaziale, le sue capacità mobili le hanno permesso di attraversare la galassia, rappresentando una minaccia terribile per interi pianeti.
Questa famigerata stazione di battaglia simboleggia l’ambizione e il progresso tecnologico dell’Impero, immortalati nell’audace piano della Ribellione per distruggerla, rappresentato nel film Rogue One, che introduce direttamente la narrazione della trilogia originale.
1. Stazione centrale
Lunghezza: 220 miglia, larghezza: 62 miglia nel punto più largo

- Modello: Stazione Centerpoint
- Prima apparizione: Agguato a Corellia
- Ruoli e usi: Navigazione e manipolazione galattica
La Centerpoint Station domina la sua posizione di astronave più grande della galassia e si erge come una delle sue strutture più antiche. La sua costruzione risale a oltre 100.000 anni fa ed è attribuita all’antica razza Killik, rivelando molto sulla misteriosa storia della galassia.
Funzionando come un dispositivo di manipolazione gravitazionale, la stazione ha svolto un ruolo fondamentale nella formazione del sistema stellare corelliano e del buco nero noto come Maw. Viene occasionalmente citata in vari media di Star Wars, mantenendo la sua rilevanza in tutto il vasto panorama narrativo del franchise.
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