
Neon si è affermata come una forza formidabile nel regno del cinema horror, nota per i suoi film non convenzionali e sorprendentemente realizzati. Sin dal suo inizio nel 2017 da parte di Tom Quinn e Tim League, Neon ha destreggiato abilmente una varietà di sottogeneri che vanno dalla fantascienza e dal body horror al terrore psicologico, all’horror popolare e alla satira horror. Ogni produzione riflette una voce e un approccio unici, spingendo i confini del genere horror.
Il catalogo di Neon include pezzi stimolanti come l’orrore corporeo viscerale di Titane e il disagio psicologico di The Lodge. I film dello studio sono elogiati per la loro narrazione innovativa, che spesso incorpora commenti sociali, esemplificati dalla satira oscura di Bad Hair e dalla tensione inquietante e post-pandemica di In the Earth.
16 La banda cattiva (2016)
Diretto da Ana Lily Amirpour
The Bad Batch è un’entusiasmante ma irregolare entrata nella formazione di Neon.È incentrata su Arlen (Suki Waterhouse), una giovane donna catapultata in un futuro desertico e duro. Il suo viaggio svela un mondo pieno di pericoli, tra cui cannibali in agguato nella landa desolata baciata dal sole.
La visione di Ana Lily Amirpour porta alla luce immagini e performance mozzafiato da un cast corale che comprende Jason Momoa, Jim Carrey e Keanu Reeves. Mentre le immagini catturano l’attenzione, la narrazione può a volte sembrare troppo tesa, virando verso la noia nei momenti di attesa eccitazione.
15 Capelli brutti (2020)
Diretto da Justin Simien
Bad Hair esplora audacemente l’intersezione tra identità culturale e orrore soprannaturale. Ambientato sullo sfondo del 1989, il film segue Anna (Elle Lorraine) mentre si muove nel panorama competitivo di una compagnia televisiva musicale. Un suggerimento del suo capo (Vanessa Williams) suggerisce che una nuova acconciatura potrebbe accelerare il suo percorso di carriera: all’insaputa di Anna, questa nuova treccia porta con sé sfumature sinistre.
Simien intreccia abilmente il folklore soprannaturale, usando le streghe e il loro folklore per creare una narrazione dark-umoristica. Traendo parallelismi con In Fabric di Peter Strickland, questo film offre un commento satirico ma toccante sulla politica dei capelli neri.
14 Lei muore domani (2020)
Diretto da Amy Seimetz
She Dies Tomorrow racchiude in modo sorprendente un terrore umano innato, diretto da Amy Seimetz. La narrazione si svolge mentre Amy (Kate Lyn Sheil) si convince che morirà il giorno dopo, nonostante non abbia alcuna giustificazione per la sua paura. La natura inquietante della sua certezza si rivela contagiosa, infettando la sua cerchia sociale.
Scegliendo un approccio psicologico piuttosto che un horror tradizionale, questo film enfatizza l’apprensione esistenziale e la diffusione della paranoia, offrendo una prospettiva diversa sulle paure legate alla pandemia.
13 Vive dentro (2023)
Diretto da Bishal Dutta
La tendenza emergente dell’horror elevato ha aperto le porte a diverse narrazioni culturali.It Lives Inside segue Sam (Megan Suri), un’adolescente indo-americana che si confronta con la sua identità culturale. Dopo essersi ricongiunta con un’amica separata, scatena inavvertitamente una forza oscura che l’amica aveva tenuto a bada.
L’esplorazione del folklore indù arricchisce il film e, sebbene possa riecheggiare i classici stereotipi dell’horror adolescenziale, le sue sfumature culturali lo distinguono contribuendo al più ampio dialogo del genere.
12 Gambelunghe (2024)
Diretto da Oz Perkins
Longlegs porta gli spettatori nel mondo agghiacciante di un’indagine irrisolta su un serial killer attraverso gli occhi dell’agente dell’FBI Lee Harker (Maika Monroe).Il regista Oz Perkins si tuffa profondamente nelle influenze narrative di rinomati thriller tra cui Se7en e Il silenzio degli innocenti. Il sound design atmosferico e l’uso intenzionale dello spazio aumentano la suspense per tutto il film.
I primi due segmenti immergono il pubblico in una trama avvincente e inquietante, anche se un colpo di scena stridente nell’atto finale ne diminuisce lo slancio, portando a una risoluzione che potrebbe lasciare gli spettatori insoddisfatti. Tuttavia, la sua cinematografia brilla, con angolazioni e composizioni sorprendenti che approfondiscono l’atmosfera di terrore, consolidandola come un altro contributo degno di nota al catalogo di Neon.
11 Immacolata (2024)
Diretto da Michael Mohan
La performance di Sydney Sweeney in Immaculate segna il suo miglior ruolo finora, interpretando Suor Cecilia, una suora che accetta un incarico in un convento italiano. Nonostante la bellezza del convento, scopre presto inquietanti segreti nascosti sotto la sua superficie.
Sebbene vi siano echi di classici come The Omen e Rosemary’s Baby, il film di Mohan possiede un avvincente mistero centrale che cattura il pubblico, sostenuto dall’interpretazione avvincente di Sweeney, anche se a volte la narrazione sembra sconnessa.
10 Cuculo (2024)
Diretto da Tilman Singer
Cuckoo sposa una narrazione innovativa con momenti di brutalità agghiacciante. A guidare la narrazione c’è un cast che include Schafer in un ruolo da protagonista di spicco insieme a Stevens, che offre una performance memorabile. Il film è un viaggio dinamico ed emozionante caratterizzato da un ritmo che bilancia la tensione con l’umorismo nero, nonostante la tendenza dell’umorismo a volte a mettere in ombra elementi cruciali.
9 La Loggia (2019)
Diretto da Veronika Franz e Severin Fiala
The Lodge è incentrato sui fratelli Aidan (Jaeden Martell) e Mia (Lia McHugh) durante un ritiro natalizio in un lodge isolato con il padre Richard (Richard Armitage) e la sua nuova fidanzata Grace (Riley Keough).Questa ambientazione inquietante funge da sfondo per una profonda esplorazione psicologica.
Il film di Franz e Fiala riflette sulle complessità familiari e sui traumi, incanalando temi tratti dal loro precedente lavoro, Goodnight Mommy. Sebbene non raggiunga le stesse vette, offre comunque una narrazione avvincente, piena di suspense e tensione psicologica, caratterizzata da un’atmosfera inquietante che cattura gli spettatori, nonostante alcune incongruenze nella trama.
8 piccoli mostri (2019)
Diretto da Abe Forsythe
Little Monsters bilancia in modo unico commedia e horror, creando un’esperienza metateatrale. Racconta la storia di Dave, un musicista in difficoltà fissato con l’insegnante del nipote, Miss Caroline (Lupita Nyong’o), i cui inseguimenti vengono ostacolati da un’improvvisa epidemia di zombie.
Questo film eccelle nel sottogenere, con la carismatica interpretazione di Nyong’o che radica la narrazione nonostante il suo approccio comico. Sebbene tenda all’umorismo, chi cerca spaventi terrificanti potrebbe trovarlo privo di tropi horror tradizionali.
7 Nella Terra (2021)
Diretto da Ben Wheatley
In the Earth si distingue come una rara voce folk horror nella collezione di Neon. La trama segue uno scienziato (Joel Fry) e una scout del parco (Ellora Torchia) che intraprendono ricerche sul suolo durante una pandemia globale, incontrando inconsapevolmente una forza sinistra in agguato nella foresta.
Post A Field in England, l’incursione di Wheatley nell’horror popolare offre un’esperienza inquietante, che fonde elementi mitologici con un senso di terrore onnipresente che risuona in tutto il libro.
6 Piscina a sfioro (2023)
Diretto da Brandon Cronenberg
Infinity Pool critica abilmente la moderna società borghese. Incentrato sull’autore James Foster (Alexander Skarsgård), alle prese con il blocco dello scrittore in un resort di lusso, la sua vita precipita quando incontra Gabi (Mia Goth), portandolo ad affrontare i temi più oscuri del privilegio e delle conseguenze.
La narrazione svela abilmente i diversi strati dell’influenza della ricchezza, mantenendo al contempo un’estetica visivamente ricca che ne esalta la natura inquietante, dando vita a un’esperienza cinematografica stimolante.
5 crimini del futuro (2022)
Diretto da David Cronenberg
Crimes of the Future è un’immersione avvincente in un mondo distopico in cui le esperienze umane sono alterate in modo grottesco. Sotto la direzione del maestro del body horror David Cronenberg, il film si muove attraverso una narrazione brulicante di sfumature oscure e sessuali, esplorando l’evoluzione dell’esistenza umana in una società sempre più artificiale.
Con le performance stellari di Viggo Mortensen, Léa Seydoux e Kristen Stewart, il film incapsula il terrore mentre stimola discussioni sulla desensibilizzazione dell’umanità.È un’esplorazione avvincente di un maestro del cinema che potrebbe non piacere a tutti gli spettatori.
4 Presenza (2025)
Diretto da Steven Soderbergh
Presence di Steven Soderbergh segna la sua avventura nell’horror in piena regola, creando una storia di fantasmi da una prospettiva rinfrescante. La narrazione si svolge mentre una famiglia crede di non essere sola dopo essersi trasferita in una nuova casa, rivelando la presenza di un’entità spettrale.
Il film utilizza tecniche cinematografiche innovative, consentendo all’invisibilità del fantasma di introdurre nuove dimensioni narrative, arricchite dalla sceneggiatura tagliente di David Koepp che fonde l’orrore con un umorismo inaspettato, dando vita a un’esperienza cinematografica unica.
3 Vendetta (2017)
Diretto da Coralie Fargeat
Revenge segue Jen (Matilda Lutz), che sopravvive a un’aggressione durante un’uscita nel deserto e si trasforma nell’incarnazione della vendetta. Questo film non solo offre immagini sbalorditive e una narrazione intensa, ma offre anche un profondo commento sulla resilienza e la punizione.
Con elementi di body horror che accentuano la trasformazione di Jen attraverso le sue cicatrici, il film si discosta dalle narrazioni convenzionali di stupro-vendetta, rafforzandola, e costituisce un’aggiunta rinfrescante e dinamica all’offerta di Neon.
2 Titanio (2021)
Diretto da Julia Ducournau
Titane è un tour de force di body horror, che segue Alexia (Agathe Rousselle), una donna che porta una placca di titanio da un incidente infantile. La narrazione di Ducournau fonde brillantemente l’orrore viscerale con la complessità emotiva, esplorando temi di identità e trasformazione.
La performance di Rousselle è ipnotizzante mentre affronta le mutevoli identità del suo personaggio, esaltate dalla toccante interpretazione di Vincent Lindon. Le immagini vibranti del film, il meticoloso sound design e la storia avvincente segnano il trionfo di Ducournau nell’horror contemporaneo, confermando la reputazione di Neon per la narrazione rivoluzionaria.
1 Possessore (2020)
Diretto da Brandon Cronenberg
Possessor è un’opera straordinaria nella collezione di Neon, che esplora l’inquietante intersezione tra identità e violenza. Segui Tasya Vos, un’assassina aziendale che utilizza la tecnologia degli impianti cerebrali per omicidi ad alto rischio, guidando il pubblico attraverso un agghiacciante esame di sé e della coscienza.
La narrazione evoca efficacemente questioni di perdita di identità e frammentazione, parallelamente alle domande filosofiche che ricordano Blade Runner. Con la profonda esplorazione di questi temi da parte di Cronenberg, Possessor funge sia da viaggio visivamente sorprendente che intellettualmente stimolante che risuona ben oltre la sua durata.
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