Classifica di tutti i giochi Burnout dal migliore al peggiore

Classifica di tutti i giochi Burnout dal migliore al peggiore

Il franchise Burnout si distingue come una delle principali serie di giochi di corse arcade della sua epoca.

Fin dal suo inizio, culminato nel fenomenale Burnout 3: Takedown, la serie ha ottenuto riconoscimenti per le sue meccaniche di gioco uniche che incoraggiavano strategie di corsa aggressive, in particolare collisioni ad alta velocità con gli avversari. Questo approccio distinto ha distinto Burnout dai tradizionali giochi di corse, offrendo un’esperienza esaltante che ha affascinato i giocatori.

Purtroppo, sono passati quasi due decenni dall’ultima volta che abbiamo visto un nuovo capitolo della serie Burnout. Mentre Burnout Paradise Remastered, uscito nel 2018, ha ricordato ai fan il fascino emozionante del franchise con la sua presentazione raffinata e le dinamiche meccaniche di corsa, l’attesa per un sequel adeguato continua a crescere.

Mentre attendiamo l’attesissimo ritorno di Burnout nel mondo dei videogiochi, riflettiamo sul percorso della serie classificando i giochi dal meno al più degni di nota.

8.Crollo da esaurimento!

Schiantato e bruciato

Crollo totale!

Sebbene la modalità Crash di Burnout abbia conquistato molti fan, dedicare un intero gioco a questa funzionalità si è rivelato un passo falso. Uscito nel 2011, Burnout Crash! è più adatto come passatempo sui dispositivi mobili che come esperienza solida su console.

La prospettiva dall’alto del gioco funziona bene sui dispositivi portatili, ma risulta limitante su sistemi come Xbox 360 e PlayStation 3, risultando in un’offerta poco brillante rispetto ai suoi pari nel genere. Se stai cercando la distruzione caotica al suo meglio, rivolgiti invece ai titoli più importanti del franchise.

7 Esaurimento

Quello che ha dato inizio a tutto

Gioco del burnout

Iniziando il suo viaggio nel 2001, l’originale Burnout ha gettato le basi per i titoli futuri. Disponibile su PS2, GameCube e Xbox, ha introdotto i giocatori a un’esperienza di corsa che celebrava la guida spericolata e gli incidenti caotici, ma era privo di molte funzionalità che sono diventate sinonimo della serie.

L’assenza di elementi chiave come la modalità Crash lo rendeva un’esperienza meno completa se confrontata con titoli di corse concorrenti del suo tempo. Sebbene non fosse un brutto gioco, ha lottato contro pesi massimi come Gran Turismo e Mario Kart che offrivano più profondità.

6 Dominatore del burnout

Nessun incidente? No grazie

Dominatore del burnout

Uscito nel 2007, Burnout Dominator ha fatto storcere il naso a qualcuno, in particolare per la mancanza delle caratteristiche iconiche della modalità Crash. Sebbene fosse disponibile sia su PSP che sulla PS2 apparentemente obsoleta, è diventato subito evidente che questo titolo era inferiore al suo predecessore, Burnout Revenge.

Questo gioco ha anche segnato un distacco da Criterion Games, sviluppatori noti per la loro competenza nella serie, in quanto è stato creato da EA UK, la cui scarsa familiarità con il franchise ha portato a un’esperienza di gioco diluita. Con Burnout Paradise all’orizzonte, i fan sono rimasti delusi.

5 Burnout 2: Punto di impatto

Un pezzo grosso

Burnout 2 Punto di impatto

Come primo sequel, Burnout 2: Point of Impact ha introdotto con successo l’amata modalità Crash, rafforzando l’identità della serie e affermandola come qualcosa di più di un semplice gioco di corse.Questo gioco ha gettato le basi per l’attenzione unica di Burnout su caos e distruzione.

Sebbene presentasse alcune sfide tecniche, tra cui cali di frame rate durante le sessioni multigiocatore, la sua esperienza di corsa ad alto numero di ottani offriva una via di fuga dai giochi di corse più tradizionali come Gran Turismo 3. L’introduzione di takedown esagerati sarebbe stata in seguito perfezionata nei titoli successivi.

4 Paradiso del Burnout

Mondo aperto

Gioco Burnout Paradise Remastered da Steam

Controverso tra i fan, Burnout Paradise ha trasformato il franchise in un formato open-world, una mossa che personalmente metto in dubbio. Sebbene tecnicamente valida, questa iterazione si allontana dal caos altamente strutturato dei giochi precedenti.Nelle ambientazioni open-world, il brivido frenetico delle corse tra rivali spesso passa in secondo piano rispetto all’esplorazione.

Sfortunatamente, questo cambiamento può portare a momenti in cui il caos vibrante delle corse risulta diluito, privo dell’euforia immediata che ha caratterizzato titoli del passato come Burnout Revenge e Takedown, titoli che prosperavano grazie alle corse ravvicinate e alla distruzione palese.

3 leggende del Burnout

Un gioiello sottovalutato

Leggende del Burnout

Nonostante le critiche per il suo problematico porting su Nintendo DS, Burnout Legends brilla sulla PSP. Questa versione racchiude la quintessenza dell’esperienza Burnout con una serie di modalità di gioco, tra cui gare, Eliminators e Crash Challenge, colmando efficacemente il divario con le uscite per console.Rappresenta una testimonianza delle possibilità del gioco portatile.

Per chi è abbastanza fortunato da possedere una PSP, rivisitare questo titolo rappresenta un viaggio esaltante attraverso l’essenza di ciò che rende Burnout così amato.

2 La vendetta del burnout

Piatto da servire freddo

Vendetta del burnout

Lanciato solo poche settimane prima di Elder Scrolls IV: Oblivion, Burnout Revenge è arrivato su Xbox 360 come un elettrizzante antipasto nel panorama dei videogiochi. Il suo gameplay coinvolgente ha sfruttato le capacità della console, promuovendo una comunità attorno alle corse online che ha accolto aggressività e competizione.

Nuove modalità di gioco come Traffic Attack hanno aggiunto livelli di divertimento, consentendo ai giocatori di interagire con l’ambiente in nuovi modi esaltanti. Tuttavia, sebbene portasse avanti l’eredità dell’innovazione di Takedown, mancava della freschezza che i fan desideravano. Eppure, a posteriori, attenersi a meccaniche di gioco collaudate potrebbe essere stata una mossa saggia.

1 Burnout 3: Abbattimento

Il Re

Sbarco di Burnout 3

Nonostante il mio affetto per Burnout Revenge, la brillantezza di Burnout 3: Takedown è innegabile.La sua perfetta fusione di meccaniche di gioco, caratteristiche innovative e presentazione eccezionale gli hanno fatto guadagnare il titolo di miglior capitolo della serie.

L’introduzione di Takedown ha trasformato la dinamica di gara, rendendo ogni incontro cruciale, poiché i giocatori elaboravano strategie per eliminare la concorrenza. Oltre alle sue coinvolgenti meccaniche, Takedown ha ampliato la fedeltà grafica e ha offerto uno stile di gioco esaltante che ha trovato riscontro tra i fan.

Inoltre, la colonna sonora del gioco presentava tracce iconiche che catturavano l’essenza dell’esperienza Burnout, tra cui “I’m Not Okay (I Promise)” dei My Chemical Romance e altri successi significativi degli anni 2000.È un vero emblema di una generazione che ha trovato gioia nel caos delle corse.

Fonte e immagini

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