Kevin Costner è una delle ultime vere megastar del cinema il cui plauso risuona in tutta Hollywood, facendo eco alla stravaganza delle leggende del cinema classico. Dal suo debutto come attore nel 1981, Costner ha costruito una carriera sia davanti che dietro la telecamera, affascinando i fan nel corso dei decenni. Di recente, si è anche avventurato a dirigere e recitare nella prima parte della sua epica saga western in quattro parti, Horizon: An American Saga – Capitolo I , uno dei film del 2024 che potrebbe diventare un cult in futuro.
Nel corso della sua carriera, Costner ha dimostrato di essere prolifico in ogni decennio, mettendo in evidenza alcuni dei suoi migliori lavori negli anni ’90, così come i suoi ruoli più iconici negli anni ’80, tuttavia, illustra perfettamente il suo potere da star. Nonostante abbia realizzato solo un paio di grandi film in questo periodo, la sua carriera non si è mai fermata, riflettendo la sua tenacia come attore, regista e produttore in più di 50 film. Costner ha dimostrato di poter resistere a importanti sconfitte al botteghino e rimanere comunque un top performer.
10
Si dice che… (2005)
Diretto da Rob Reiner
Gli anni 2000 erano pieni di film “così brutti che sono belli”, e Rumor Has It… si posiziona proprio in quello spazio. Un concetto divertente che avrebbe potuto diventare una commedia irriverente in mani più capaci finisce per essere un’esperienza deludente. Nonostante le sue intenzioni, il film, che tenta di connettersi con l’iconico film Il Laureato (1967), approfondisce un territorio problematico che si traduce in una narrazione sfuggente.
Con Jennifer Aniston nel ruolo di una donna che tradisce il fidanzato con un uomo (Costner), che lei credeva fosse suo padre fino a poco prima di commettere il gesto, si tocca un argomento delicato. Questo film, anche considerando il contesto, non riesce a reggere il confronto e non riesce a diventare una critica sociale significativa.
9
La nuova figlia (2009)
Regia di Luiso Berdejo
In The New Daughter , Costner assume il ruolo di un padre single alle prese con il difficile compito di crescere adolescenti, il cui sviluppo è intrecciato con elementi horror. Sebbene la premessa suggerisca un dramma potente, è minata dalla narrazione sulle creature soprannaturali che rendono il film dimenticabile e convenzionale.
La performance di Costner risulta sconnessa, facendo sì che il suo personaggio cada nell’inerzia man mano che la trama avanza. Sebbene gli ultimi minuti offrano un po’ di azione, arriva troppo tardi per riacquistare interesse, poiché lo sviluppo della storia sembra dipendere più dai risultati di ricerca di Google che da un solido sviluppo narrativo.
8
Voto indeciso (2008)
Diretto da Joshua Michael Stern
Come satira politica, Swing Vote non è all’altezza, poiché tenta di esplorare la responsabilità sociale ma sembra superficiale nella sua esecuzione. Costner ritrae un personaggio apatico che subisce un’evoluzione archetipica, culminando in osservazioni neutre prive di impatto reale.
I momenti salienti provengono da Madeline Carroll, che porta sincerità e ancora il cast in una sceneggiatura che altrimenti sembrerebbe assurda. Le performance da cartone animato di altre figure politiche, come quelle di Kelsey Grammar e Stanley Tucci, aggiungono un tocco di divertimento che aiuta a appianare le carenze narrative.
7
3000 miglia per Graceland (2001)
Regia di Demian Lichtenstein
3000 miglia a Graceland , un film sulla rapina di un imitatore di Elvis, rientra nello strano regno dei film cult, sebbene sia noto più per le sue performance contrastanti che per il suo successo. Nonostante l’aspetto stravagante di Costner, la parte peggiore della sua interpretazione si avverte nella mancanza di profondità del suo personaggio.
Nonostante questi svantaggi, ci sono momenti che attirano l’attenzione. Le emozionanti sequenze d’azione, soprattutto durante gli scontri a fuoco, si combinano bene con l’umorismo che nasce tra Costner e Russell. In effetti, si può sostenere che riesca a inserirsi nella lista dei migliori film d’azione di Costner.
6
Libellula (2002)
Diretto da Tom Shadyac
Considerato da molti uno dei peggiori lavori di Costner, Dragonfly tenta di catturare l’essenza del Sesto Senso senza il successo atteso. Il suo basso punteggio in Rotten Tomatoes non riflette pienamente il talento che trabocca nella sua interpretazione di medico in lutto.
Nonostante sia trascinato da una sceneggiatura che si perde nel suo universo fantascientifico, la compassione di Costner traspare nei momenti chiave. Tuttavia, il film si concentra troppo sulla costruzione della sua mitologia soprannaturale, ignorando la forza emotiva che avrebbe potuto elevarla.
5
Il signor Brooks (2007)
Diretto da Bruce A. Evans
Mr. Brooks è un film inquietante che combina elementi di thriller psicologico e dramma poliziesco con un concetto di dualità personale. Sebbene il film meriti di essere considerato un gioiello sconosciuto, lotta con incoerenze tonali e uno sviluppo dei personaggi poco attraente, che rischia di perdersi nei cliché.
Anche in questo caso, le sottotrame offrono un livello di intrigo che mantiene l’interesse, nonostante il fatto che alcune storie parallele non contribuiscano alla trama centrale. La regia spesso devia la narrazione verso il superficiale, impedendo al suo potenziale di manifestarsi appieno.
4
Il lato positivo della rabbia (2005)
Diretto da Mike Binder
In questa commedia drammatica, Joan Allen offre una performance eccezionale, interpretando una madre che scricchiola sotto il peso dell’amarezza e della delusione. La sua complessità emotiva stabilisce uno sfondo drammatico che permette a Il lato positivo della rabbia di prosperare, nonostante alcune sottotrame prive di valore narrativo.
L’alchimia tra Costner e Allen è memorabile, diventando un’ancora emotiva in un film che ritrae la riscoperta dell’amore e della riconciliazione. L’evoluzione di ogni personaggio verso una maggiore connessione emotiva fornisce una piacevole svolta di speranza nel tumulto familiare.
3
Il guardiano (2008)
Diretto da Andrew Davis
Precursore di Top Gun: Maverick , The Guardian racconta la storia di un veterano della Guardia Costiera che addestra nuove reclute, tra cui un giovane che rappresenta una sfida e un potenziale pericolo per i suoi compagni di squadra. Costner interpreta un personaggio sulla soglia della pensione, portando con sé un mix di saggezza e leadership.
Il film brilla nel suo montaggio formativo, creando un contesto dinamico che culmina in momenti di grande intensità. La forza di Costner traspare attraverso gli insegnamenti che fornisce ai suoi studenti, e il suo carisma naturale dà vita al ruolo, rafforzando la narrazione incentrata sulla crescita personale e sul lavoro di squadra.
2
Tredici giorni (2000)
Diretto da Roger Donaldson
Basato sulla crisi missilistica cubana, Thirteen Days è considerato un eccezionale thriller politico che riesce a mantenere la tensione attraverso un approccio in stile docu-drama. Nonostante le critiche sulla sua accuratezza storica, il film riesce a creare un’atmosfera di urgenza e pericolo mentre le manovre militari vengono interrotte.
Costner interpreta il ruolo di consigliere di John F. Kennedy, conferendo un livello di credibilità alla storia. Sebbene il suo ruolo nella crisi attuale non sia stato decisivo, la sua rappresentazione offre allo spettatore un legame emotivo con un evento che ha quasi portato il mondo all’annientamento nucleare, rendendo quest’opera un’esperienza cinematografica indimenticabile.
1
Campo aperto (2003)
Diretto da Kevin Costner
Quindici anni prima che Yellowstone arrivasse in televisione, Costner ha preso le redini della sua produzione, dirigendo e interpretando Open Range , considerato il suo miglior film degli anni 2000. La sua maestria nella regia e l’autenticità della sua interpretazione evidenziano la sua versatilità nel western genere, mostrando un personaggio in profonda lotta interiore mentre affronta vecchie tentazioni.
Costner sfida le tradizionali convenzioni occidentali, arricchendo i personaggi e il mondo in cui vivono. Momenti che non si concentrano esclusivamente sulla tensione, come il protagonista che salva un cane, lasciano intravedere il suo amore per la narrazione oltre l’azione, evidenziando l’umanità nascosta dietro il genere.
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