Prossime sentenze dell’UE su Apple e Meta in merito a potenziali violazioni del Digital Markets Act

Prossime sentenze dell’UE su Apple e Meta in merito a potenziali violazioni del Digital Markets Act

Gli enti regolatori di tutto il mondo stanno intensificando i controlli sulle principali aziende tecnologiche, irrogando sanzioni per violazioni legali e pratiche che mantengono tendenze monopolistiche e soffocano la concorrenza. Questa tendenza ha avuto un impatto significativo su Google, che ha dovuto affrontare continue controversie legali. Ora, Apple e Meta si trovano sotto la lente d’ingrandimento dell’Unione Europea (UE) a causa di sospette violazioni relative al Digital Markets Act (DMA).

Imminente decisione dell’UE sulle presunte violazioni del DMA da parte di Apple e Meta

L’indagine dell’UE su Apple e Meta è in corso da diversi anni e mira a verificare la loro conformità al Digital Markets Act. Inizialmente, la sentenza era prevista per marzo. Tuttavia, a causa del mutevole scenario politico globale e della crescente enfasi sui dazi e sui negoziati statunitensi, l’UE ha rinviato il verdetto. Teresa Ribera, responsabile antitrust dell’UE, ha recentemente annunciato che una decisione formale sarà emessa nelle prossime settimane.

Da marzo dello scorso anno, la Commissione Europea ha perseguito con diligenza Apple e Meta per possibili violazioni del DMA, che mira a contrastare il predominio delle potenti aziende tecnologiche e a promuovere la concorrenza sul mercato offrendo ai consumatori una gamma più ampia di opzioni digitali. Vi sono indicazioni che entrambe le aziende potrebbero dover pagare sanzioni relativamente lievi qualora le violazioni fossero confermate.

Questa potenziale riduzione delle sanzioni potrebbe essere il risultato delle tensioni geopolitiche prevalenti che hanno spostato l’attenzione della regolamentazione. Se l’UE dovesse imporre sanzioni, ciò rappresenterebbe un’applicazione iniziale significativa del quadro normativo DMA, creando un precedente sostanziale per future azioni normative. Sia Apple che Meta, in particolare quest’ultima, hanno sfruttato questo ritardo come piattaforma per esprimere il proprio malcontento in merito alla potenziale sentenza dell’UE sulla loro conformità al DMA.

Meta sostiene che il contesto normativo tende a sfavorire le grandi piattaforme tecnologiche e definisce il controllo come ingiusto. L’azienda ha colto l’occasione per sottolineare la sua posizione di collaborazione con le autorità di regolamentazione. Con l’avvicinarsi della conclusione di questo caso da parte dell’UE, la resistenza di Meta alle accuse sottolinea la persistente tensione tra le grandi aziende tecnologiche e le autorità di regolamentazione in merito alla governance del mercato digitale.

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