I dipendenti del Pentagono hanno utilizzato il chatbot di DeepSeek per due giorni prima della sospensione del servizio; la prima versione è disponibile per il download dall’autunno 2024

I dipendenti del Pentagono hanno utilizzato il chatbot di DeepSeek per due giorni prima della sospensione del servizio; la prima versione è disponibile per il download dall’autunno 2024

La notevole impennata di popolarità di DeepSeek ha sollevato notevoli preoccupazioni tra i governi chiave a livello globale, in particolare all’interno del Pentagono degli Stati Uniti. Rapporti recenti rivelano che il personale del Dipartimento della Difesa ha interagito con il chatbot di DeepSeek per circa due giorni consecutivi prima che le autorità intervenissero e limitassero l’accesso al servizio sui server del dipartimento.

Rischi per la sicurezza associati all’archiviazione dei dati di DeepSeek

Un importante punto di apprensione deriva dalle ammesse pratiche di archiviazione dei dati di DeepSeek, che implicano la conservazione delle informazioni degli utenti su server situati in Cina. Questo scenario ha aumentato i rischi quando i dipendenti del Pentagono hanno iniziato a utilizzare il chatbot. Secondo un funzionario della difesa con informazioni sulla situazione, la Defense Information Systems Agency, incaricata di supervisionare le reti IT dell’esercito, ha preso provvedimenti immediati martedì per vietare l’accesso al sito Web di DeepSeek dopo che è stato rivelato che i dipendenti avevano utilizzato il servizio senza autorizzazione.

La risposta rapida è stata resa necessaria dalla consapevolezza che il personale aveva interagito con DeepSeek per due giorni prima della scoperta di queste attività. Le speculazioni su eventuali misure disciplinari da adottare nei confronti di questi dipendenti sono diffuse, soprattutto data l’esplicita politica sulla privacy di DeepSeek che specifica che i dati degli utenti sono archiviati su server in Cina.

Questo problema relativo alla privacy ha attirato l’attenzione anche degli enti normativi internazionali. L’autorità italiana per la privacy, Garante, ha sollevato preoccupazioni con DeepSeek e le sue società madri in merito alla conformità ai protocolli GDPR, concedendo successivamente all’azienda una finestra di 20 giorni per rispondere a queste richieste. A seguito di questo sviluppo, l’app DeepSeek è stata ritirata dagli app store di Apple e Google in Italia, anche se non è ancora chiaro se o quando verrà ripristinata. Quando mercoledì lo staff del Pentagono ha tentato di accedere a DeepSeek, ha incontrato una notifica che indicava “Sito Web bloccato”.

Gli specialisti IT del Dipartimento della Difesa continuano a raccogliere dati sull’entità dell’impegno di DeepSeek nelle loro reti. Come riportato da Business Standard, sembra che il personale militare statunitense abbia scaricato involontariamente una versione precedente del software di DeepSeek sui propri sistemi nell’autunno del 2024, in un momento in cui le implicazioni delle connessioni di DeepSeek con la Cina non erano ancora del tutto comprese. I funzionari militari stanno ora lavorando urgentemente per individuare ed eliminare eventuali resti di codice dai chatbot cinesi che operano all’interno della loro infrastruttura.

Nonostante questi tentativi di limitare l’accesso, molti membri del servizio continuano a trovare modi per usare DeepSeek tramite Ask Sage, una piattaforma software approvata che non si interfaccia con i server cinesi. Data la traiettoria di crescita accelerata di DeepSeek, sembra plausibile che il governo degli Stati Uniti possa imporre un divieto in futuro, potenzialmente facendo pressione sui giganti della tecnologia nazionale per sviluppare soluzioni di intelligenza artificiale più solide mantenendo al contempo l’efficienza dei costi.

Per saperne di più su questa situazione leggi Bloomberg.

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