NVIDIA si trova ad affrontare problemi crescenti in Cina, mentre Pechino accusa l’azienda di violazioni anti-monopolio; potenziali multe fino a 1,7 miliardi di dollari

NVIDIA si trova ad affrontare problemi crescenti in Cina, mentre Pechino accusa l’azienda di violazioni anti-monopolio; potenziali multe fino a 1,7 miliardi di dollari

NVIDIA si trova ad affrontare sfide sempre più complesse nel mercato cinese, dove l’organismo di regolamentazione del Paese ha formalmente accusato l’azienda di aver violato le leggi anti-monopolio.

NVIDIA affronta una triplice sfida in Cina: problemi normativi, battute d’arresto nei chip AI e forte concorrenza

L’azienda, guidata dal CEO Jensen Huang, sta incontrando difficoltà persistenti nel destreggiarsi tra le complessità del mercato cinese. Ogni settimana porta con sé nuovi ostacoli e NVIDIA si trova ora ad affrontare tre sfide significative nella regione. Un recente annuncio della State Administration for Market Regulation (SAMR) ha indicato che NVIDIA ha violato le leggi cinesi anti-monopolio. Secondo quanto riportato da Reuters, come previsto dalla legge nazionale anti-monopolio (AML), le ripercussioni potrebbero comportare multe dall’1% al 10% del fatturato annuo di NVIDIA, con una potenziale sanzione di ben 1, 7 miliardi di dollari.

Nvidia ha violato la legge anti-monopolio, titolo sul sito web dell'Amministrazione statale per la regolamentazione del mercato.

Questo problema di conformità deriva da un’indagine avviata nel dicembre 2024, che ha sollevato preoccupazioni circa il rispetto da parte di NVIDIA degli impegni assunti durante l’acquisizione di Mellanox Technologies nel 2020. Tale acquisizione era regolata da un quadro normativo “equo, ragionevole e non discriminatorio” (FRAND), in base al quale NVIDIA si impegnava a garantire alla Cina l’accesso continuo ai suoi acceleratori GPU e ai suoi prodotti di networking. Tuttavia, date le tensioni geopolitiche prevalenti, sembra che Pechino stia esaminando attentamente la fornitura di tecnologia di NVIDIA e abbia indicato la violazione del SAMR come conseguenza.

L'istituto di ricerca cinese consiglia alle aziende locali di continuare a utilizzare i chip AI di NVIDIA, votando contro le soluzioni AI nazionali 1
Crediti immagine: WCCFtech

In particolare, questo cambiamento nella posizione normativa della Cina coincide con i colloqui in corso tra le delegazioni commerciali statunitensi e cinesi a Madrid, il che suggerisce che la Cina rimane ferma nel limitare la portata operativa delle aziende americane all’interno dei propri confini. Mentre NVIDIA naviga in queste acque insidiose, l’azienda fatica a lanciare soluzioni di intelligenza artificiale competitive sul mercato e il chip di intelligenza artificiale H20, recentemente criticato, è sotto esame da parte delle autorità cinesi.

Inoltre, sono in corso indagini per verificare se NVIDIA integri funzionalità di sicurezza nei suoi chip di intelligenza artificiale. Il governo cinese sta inoltre incoraggiando i colossi tecnologici locali a sviluppare soluzioni interne, complicando ulteriormente la posizione di NVIDIA sul mercato. Di conseguenza, le prospettive per NVIDIA in Cina appaiono sempre più precarie.

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