“Love in the Big City” è un nuovo e coinvolgente K-drama che esplora i complessi temi dell’amore, delle relazioni e dell’identità personale, in particolare all’interno della comunità LGBTQ+. Con Nam Yoon-su, Jin Ho-eun e Kwon Hyuk, questa serie è basata sul celebre romanzo di Park Sang-young, che ha riscosso consensi in tutto il mondo sin dal suo debutto nel 2019.
La serie è composta da otto episodi, strutturati in quattro atti che evidenziano momenti cruciali nella vita di Go Young (interpretato da Nam Yoon-su). Un adattamento cinematografico, con Kim Go-eun e Noh Sang-hyun, è stato presentato in anteprima il 3 ottobre 2024.
La narrazione è incentrata su Go Young, uno scrittore gay che vive a Seoul, che affronta diverse relazioni sentimentali nel corso di diversi anni. Mentre incontra diversi partner, la serie rivela le diverse sfaccettature dell’amore, da brevi avventure a profondi legami emotivi. Nam Yoon-su interpreta il ruolo di Go Young, mentre Jin Ho-eun interpreta Gyu-ho, uno dei suoi più importanti interessi romantici.
Gli attori sfruttano la loro amicizia nella vita reale per amplificare la profondità e l’autenticità della loro relazione sullo schermo. Inoltre, Go Young ha tre amici gay intimi, Eun-soo, Ho-min e Ji-tae, insieme a Mi-ae, che sfida le norme sociali attraverso le sue sbronze notturne e le sue buffonate diurne.
Nonostante abbia seguito il successo mondiale del suo predecessore, “Love in the Big City” soddisfa le aspettative del pubblico. Si distingue per un approccio multi-regista unico, con ogni atto diretto da un regista diverso (Hur Jin-ho, Hong Ji-young, Son Tae-gyeom e Kim Se-in), offrendo una prospettiva rinfrescante e varia su ogni capitolo del viaggio di Go Young, arricchendo così lo sviluppo del suo personaggio.
ESCLUSIONE DI RESPONSABILITÀ: i punti di vista e le opinioni espresse in questa recensione appartengono esclusivamente all’autore.
“Love in The Big City” sfida gli stereotipi del “Green Flag Lead”
Questo drama smantella il popolare tropo del protagonista maschile “green flag” tipico dei K-drama. Go Young, interpretato da Nam Yoon-su, è tutt’altro che ideale. Si scambia un bacio con Kim Nam-gyu (interpretato da Kwon Hyuk) fuori da una discoteca, ma in seguito prova vergogna nei suoi confronti. Go Young commenta in tono beffardo l’amore di Nam-gyu per le vecchie canzoni coreane, la sua riluttanza a guidare veloce e l’anello di promessa che ha ricevuto.
Brutalmente, Go Young pone fine alla loro relazione, definendo Nam-gyu “noioso”, un’azione che sfida le rappresentazioni standard dei protagonisti maschili nei K-drama. Nel tentativo di riconquistare Go Young, Nam-gyu cerca di reinventarsi, una ricerca che alla fine lo porta alla tragica fine in un incidente d’auto, portando Go Young a riflettere sulla sua crudeltà passata.
La performance di Nam Yoon-su incarna la natura sfacciata, spesso egocentrica di Go Young, mostrando una gamma notevole che riflette persino il linguaggio del corpo degli individui queer. Sviluppa Go Young in un uomo gay spensierato, il cui egocentrismo gli impedisce di riconoscere i suoi errori finché non è troppo tardi.
Nella sua seconda relazione con No Young-su (Na Hyun-woo), uno studioso di filosofia, Go Young sperimenta un netto contrasto. A differenza della sua dinamica con Nam-gyu, si ritrova maltrattato, poiché Young-su si vergogna di farsi vedere con lui in pubblico, rifiutandosi persino di condividere un piatto di pasta.
Alla fine, Young-su interrompe la loro relazione durante una cena, affermando di non aver mai veramente amato Go Young, lasciando quest’ultimo distrutto. Questo momento porta Go Young in un luogo oscuro, considerando il suicidio tramite l’assunzione di sonniferi. I registi mettono abilmente in parallelo queste due relazioni negli episodi iniziali, sottolineando l’evoluzione di Go Young dall’egoismo al riconoscimento riluttante dei suoi difetti.
Attraverso i suoi otto episodi, “Love in The Big City” racchiude un decennio di esperienze di Go Young, arricchite dalla sua voce narrante che trascina gli spettatori nelle sottigliezze del suo panorama emotivo. La seconda metà della serie sposta l’attenzione sulla sua relazione con Shim Gyu-ho (Jin Ho-eun), che continua ad amare Go Young nonostante il suo stato di sieropositività.
Tuttavia, Go Young spesso proietta la sua insoddisfazione per il suo lavoro banale su Gyu-ho. Durante i loro tre anni di convivenza, la serie illustra l’impegno incrollabile di Gyu-ho, sopportando i capricci e i malfunzionamenti di Go Young. La dedizione di Gyu-ho nel mantenere la loro relazione, anche con un’opportunità di carriera che si presenta a Shanghai, contrasta nettamente con l’atteggiamento negligente di Go Young mostrato con Young-su.
Alla fine, Gyu-ho si rivela il vero amore di Go Young, anche se quest’ultimo non è riuscito a riconoscerlo finché non è stato troppo tardi. Gli ultimi due episodi si addentrano nei rimpianti di Go Young per il suo passato trattamento di Gyu-ho, ricordando gli innumerevoli sacrifici che Gyu-ho ha fatto per lui: lavorare due lavori, prendersi cura della loro casa e offrire amore incondizionato. “Love in The Big City” lascia gli spettatori incantati dalla persistente domanda su “cosa sarebbe potuto essere”.
La toccante frase finale racchiude il dolore di Go Young, coinvolgendo il pubblico nel suo dolore per Gyu-ho, l’unica persona che lo aveva abbracciato completamente.
“Nessuna di queste era ciò che desideravo davvero, quindi ho cancellato tutte le parole. È così che la lanterna si è ritrovata con un buco, scommetto. Alla fine, ho lasciato solo due sillabe sulla lanterna. Gyu-ho. Il mio unico desiderio.”
“Love in The Big City” offre una narrazione di spaccato di vita contemporanea e riconoscibile che sfida i tropi convenzionali prevalenti in molti drama coreani in tutto il mondo. La serie reinterpreta queste convenzioni con un approccio innovativo e perspicace che sfida lo status quo.
Inoltre, questo drama ha acceso le discussioni sulla rappresentazione LGBTQ+ nei media sudcoreani, un argomento che ha lentamente guadagnato importanza ma che deve ancora affrontare ostacoli sostanziali. Nonostante la sua rappresentazione sincera e genuina dell’amore, “Love in The Big City” ha affrontato critiche, in particolare da parte delle fazioni conservatrici che si oppongono alla sua narrazione LGBTQ+.
Secondo il Korea Times, il materiale promozionale di “Love in The Big City” è stato rimosso da alcune piattaforme in seguito a lamentele. Tuttavia, i creatori e il cast sono rimasti risoluti nel sostenere la storia. Nam Yoon-su ha espresso la speranza che questa serie possa contribuire a rimodellare l’opinione pubblica e a promuovere un’accettazione più ampia.
Come K-drama che merita più visioni, “Love in The Big City” offre un’esplorazione toccante di autentiche storie d’amore e delle complessità delle relazioni umane. Mentre evoca un crepacuore catartico, presenta anche momenti spensierati pieni di fascino, amicizia e romanticismo.
Lo streaming è disponibile su TVING e Rakuten Viki.
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