Di recente, Lord Jamar è stato protagonista di un’intervista con The Art of Dialogue, in cui ha discusso della precaria situazione legale che circonda Sean “Diddy” Combs. Ha sottolineato che la corte aveva precedentemente respinto le richieste di cauzione da 50 milioni di dollari di Diddy in due occasioni, evidenziando la serietà del caso, che secondo lui oscura le considerazioni finanziarie.
“Se stanno rifiutando una cifra così elevata, è chiaro che sono seri su qualcosa. Devono avere prove schiaccianti contro di lui, o potrebbero cercare di fare leva su questo oltre i 50 milioni di dollari. Che tipo di informazioni ci sono su quei nastri? Quali personaggi di spicco potrebbero essere coinvolti? Ho persino sentito voci su Obama e Michelle”, ha affermato Jamar.
Il rapper, DJ e produttore discografico ha affermato che diverse personalità di spicco potrebbero essere coinvolte nelle registrazioni, alludendo alla possibilità che Diddy utilizzi questa leva da anni e che le autorità siano ormai vicine alla situazione.
Lord Jamar ritiene che le azioni legali di Diddy potrebbero portare a gravi conseguenze
Nel corso della discussione sul podcast The Art of Dialogue, Jamar ha condiviso i suoi pensieri sull’arresto di Diddy e sulla successiva incriminazione federale, in particolare per quanto riguarda la possibilità che il magnate della musica ottenga la libertà su cauzione.
Jamar ha espresso scetticismo, osservando: “Con quel tipo di ricchezza, sei a rischio di fuga”, aggiungendo che tale potere finanziario potrebbe consentire agli individui di “intimidire i testimoni” e continuare a impegnarsi in attività illecite, come organizzare le sue famigerate feste “freak off” associate a droga e sesso.
“Ma voglio chiarire: Diddy non è il colpevole per eccellenza. Non è al vertice della gerarchia per quanto riguarda le attività illecite tra i CEO. Ci sono altri che non vengono ritenuti responsabili e che meritano anch’essi un esame approfondito”, ha sottolineato Jamar.
Ha poi continuato criticando la tendenza a isolare gli individui neri in questi scenari, affermando:
“Ricordiamo le persone che lo hanno influenzato. Personaggi come Clive Davis… non dovrebbero sfuggire all’esame. È essenziale ritenere tutti responsabili, indipendentemente dalla razza, quando si impegnano in comportamenti dannosi. Jimmy Iovine non è stato menzionato di recente in contesti simili?”
Nel corso del dialogo, il co-fondatore di Brand Nubian ha sottolineato la plausibilità del fatto che l’indagine federale abbia portato alla luce dettagli significativi nei nastri sequestrati relativi a varie figure di alto profilo, tra cui dirigenti dell’industria musicale e politici che si sono dimessi di recente.
Ha sottolineato l’importanza di perseguire tutti coloro che sono implicati in queste presunte operazioni illecite, affermando che la responsabilità dovrebbe estendersi oltre Diddy. Ha sottolineato che, indipendentemente dalla razza, chiunque contribuisca ad atti illeciti dovrebbe affrontare la giustizia, evidenziando la necessità di un’indagine completa.
Jamar ha affermato che tutti gli individui coinvolti in queste attività, compresi coloro che potrebbero aver aiutato Diddy, devono essere perseguiti, ribadendo che le pressioni esercitate dal governo federale indicano la seria intenzione di scoprire l’intera rete che circonda la presunta cattiva condotta di Diddy.
Ha poi commentato l’attuale posizione di Diddy, suggerendo che non possiede le credenziali da “gangster” per gestire efficacemente questa situazione e che dovrebbe prendere in considerazione la possibilità di collaborare con le autorità, facendo riferimento ai testi di 50 Cent che mettono in discussione la lealtà di fronte al pericolo legale.
Durante l’intervista, ha accennato alle azioni passate di Diddy, chiamandolo “diddler” e notando che ciò che accade in segreto inevitabilmente emerge. Ha anche menzionato voci di vecchia data sulla sessualità di Diddy, suggerendo che i suoi legami con una presunta “Gay Mafia” potrebbero spiegare le sue azioni.
Secondo il 56enne, nonostante le numerose azioni di Diddy nel settore, non è il burattinaio per eccellenza, ma solo uno dei personaggi influenti, il che suggerisce che Jay-Z potrebbe essere il prossimo in lizza per l’esame.
Diddy affronta continui dinieghi di libertà su cauzione
Il 16 settembre, Diddy è stato arrestato dagli agenti federali al Park Hyatt Hotel di New York City in seguito all’incriminazione da parte di una giuria popolare che lo aveva incriminato per molteplici reati, tra cui associazione a delinquere e traffico di esseri umani a scopo sessuale.
Il giorno seguente, presso la Corte Federale di Manhattan, si è dichiarato “non colpevole”, ma la sua cauzione è stata annullata dai pubblici ministeri sostenendo che rappresentava un “grave rischio di fuga”.
Successivamente, il giudice che supervisionava il caso ha respinto la cauzione di Diddy in due occasioni, citando potenziali rischi di manomissione dei testimoni, intimidazione e condotta violenta.
Il pacchetto di cauzione iniziale comprendeva 50 milioni di dollari, garantiti da garanzie provenienti dalla sua proprietà di Miami e dalla casa di sua madre. Il suo team legale si è anche offerto di far sì che le autorità federali monitorassero i suoi movimenti tramite GPS e gli impedissero di viaggiare in aereo.
Quando questa proposta venne rifiutata, venne presentata una proposta successiva che rispecchiava la prima, ma prevedeva anche che l’azienda di sicurezza responsabile delle sue proprietà conservasse i registri dei visitatori per la revisione federale.
Inoltre, Diddy si è impegnato a limitare gli ospiti ai familiari più stretti e ha accettato di sottoporsi a test antidroga settimanali.
In ogni caso, resta incarcerato al Metropolitan Detention Center di Brooklyn senza cauzione, in attesa della data del processo, che deve ancora essere rivelata. La sua prossima udienza in tribunale è prevista per il 9 ottobre.
Inoltre, il suo consulente legale ha presentato ricorso contro il diniego di libertà su cauzione alla Corte d’appello degli Stati Uniti per il secondo circuito, mentre l’avvocato Marc Agnifilo ha indicato che Diddy non è disposto ad accettare un patteggiamento.
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