
Il controverso requisito di avvio sicuro di Battlefield 6: approfondimenti degli sviluppatori
Mentre cresce l’entusiasmo per l’uscita di Battlefield 6, un aspetto significativo che ha suscitato dibattiti nella community dei videogiocatori è la funzionalità obbligatoria di avvio protetto del gioco, collegata alle sue misure anti-cheat. A differenza della maggior parte degli altri titoli, l’implementazione di questa funzionalità di sicurezza di Windows potrebbe presentare delle difficoltà per diversi giocatori, in particolare per coloro che dispongono di hardware non compatibile.
Prospettiva dello sviluppatore sulle misure anti-cheat
In un’intervista con Eurogamer, Christian Buhl, direttore tecnico di Battlefield Studios, ha espresso opinioni contrastanti riguardo al requisito di Secure Boot. Pur notando le prestazioni positive della nuova tecnologia Javalin Anti-Cheat durante la fase di open beta, ha ammesso che la condizione di Secure Boot ha impedito ad alcuni giocatori di provare il gioco.
Sfide dell’avvio sicuro per i giocatori
Buhl ha dichiarato: “Vorrei che non dovessimo implementare cose come Secure Boot. Impedisce ad alcuni giocatori di giocare. I PC di alcuni non lo gestiscono e non riescono a giocare: è davvero un peccato”.Questo sentimento sottolinea l’empatia dello sviluppatore nei confronti dei giocatori che potrebbero non avere sistemi compatibili.
Importanza di una maggiore sicurezza
Nonostante i suoi dubbi sul requisito di Secure Boot, Buhl ne ha sottolineato l’importanza nel migliorare la sicurezza del gioco. Ha osservato: “Secure Boot è uno degli strumenti più efficaci che abbiamo contro il persistente problema degli imbrogli. Sebbene nulla elimini completamente gli imbrogli, abilitare Secure Boot insieme all’accesso a livello kernel rende la situazione significativamente più difficile per gli imbroglioni e facilita i nostri sforzi per identificare e prevenire gli imbrogli”.
Requisiti di sistema imminenti
Alla luce di questi sviluppi, Electronic Arts (EA) ha rivelato oggi i requisiti di sistema ufficiali per Battlefield 6, che stabiliscono esplicitamente che Secure Boot e TPM 2.0 devono essere abilitati per il gameplay al momento del lancio, previsto per il 10 ottobre.È interessante notare che il prossimo titolo, Call of Duty: Black Ops 7, implementerà gli stessi requisiti, indicando una nuova tendenza nel settore dei videogiochi a dare priorità alla sicurezza contro i cheat.
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