
Nova Launcher: un’eredità nella personalizzazione di Android che affronta l’incertezza
Nova Launcher è da tempo un pilastro della personalizzazione Android, offrendo agli utenti una notevole libertà nella personalizzazione delle interfacce dei propri dispositivi. Con una notevole versione “Prime” a pagamento con funzionalità aggiuntive, si è guadagnato un seguito fedele fin dal suo lancio nel 2011. Tuttavia, recenti sviluppi suggeriscono un futuro tumultuoso per questa amata applicazione, soprattutto dopo l’uscita del suo fondatore, Kevin Barry, a cui la casa madre Branch ha intimato di cessare il suo coinvolgimento nel progetto.
Un viaggio attraverso la storia degli Android
Fondata da Kevin Barry, Nova Launcher ha resistito alle tempeste dell’evoluzione degli smartphone, debuttando inizialmente durante l’era di Android Ice Cream Sandwich. All’epoca, le interfacce dei produttori lasciavano spesso molto a desiderare e launcher alternativi come Nova divennero un punto di riferimento per gli appassionati che puntavano a maggiore velocità e personalizzazione. Per oltre un decennio, si è affermato come opzione leader per gli utenti alla ricerca di un’esperienza intuitiva e adattabile, superando le funzionalità di Android standard.
L’acquisizione della filiale e le sue conseguenze
Il panorama cambiò radicalmente nel 2022 con l’acquisizione di Nova Launcher da parte di Branch, un’azienda di analisi mobile. All’epoca, l’allora CEO Alex Austin rassicurò gli utenti sul futuro del launcher. Si impegnò a rendere open source il codice sorgente, se Barry avesse lasciato l’azienda, dissipando così le preoccupazioni relative a un futuro sfruttamento dei dati. Tuttavia, Austin stesso lasciò l’azienda nel 2023, aggiungendo un ulteriore livello di incertezza al destino di Nova.
La partenza di Kevin Barry e la reazione negativa della comunità
In un sentito post sul blog intitolato “Addio”, Barry ha rivelato il suo abbandono di Nova Launcher. Ha rivelato di aver trascorso mesi a preparare la versione open source, ma che alla fine gli è stato ordinato di interrompere tutti i lavori sia sull’app che sulla transizione all’open source. Barry ha sottolineato che nell’ultimo anno è stato l’unico sviluppatore dedicato a Nova, il che aggiunge peso alla potenziale vulnerabilità del progetto.
Negli ultimi mesi ho preparato la versione Open Source di Nova Launcher. Questo lavoro ha incluso la pulizia del codice sorgente, la revisione delle licenze, la rimozione o la sostituzione del codice proprietario e il coordinamento con l’ufficio legale per garantire una versione corretta.
Tuttavia, alla fine mi è stato chiesto di interrompere il lavoro su Nova Launcher e il progetto di open source. Nova Launcher è stato un progetto incredibile e vanta una community incredibile. Sono grato per gli anni di supporto, feedback ed entusiasmo.
Risposta della comunità e prospettive future
In un’intervista con The Verge, Cliff Wade, ex responsabile delle relazioni con i clienti di Nova, licenziato nel 2024, ha affermato che, sotto la nuova leadership di Branch, l’importanza del launcher sembra essere meno enfatizzata. Wade ritiene che, sebbene Branch possa effettivamente facilitare una transizione verso l’open source, il sostegno della comunità sia essenziale affinché questa visione si concretizzi.
Per incoraggiare Branch a rispettare i propri impegni, è stata lanciata una petizione su Change.org, che ha raccolto quasi 2.500 firme. La petizione chiede a Branch di onorare le proprie precedenti dichiarazioni e afferma espressamente la necessità che il codice sorgente venga rilasciato affinché i membri della community possano continuare a sviluppare Nova Launcher.
Lo stato attuale dei launcher Android
Vale la pena notare che la popolarità dei launcher Android è diminuita rispetto al picco raggiunto tra il 2011 e il 2016. Questo calo è attribuito ai significativi miglioramenti apportati ai launcher standard da Google e Samsung. Inoltre, sfide come i persistenti problemi con la navigazione gestuale su opzioni di terze parti, in particolare a partire da Android 9, hanno spinto gli utenti a tornare alle interfacce native.
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