
Nel 2025, Apple si è nuovamente trovata in conflitto con le autorità di regolamentazione francesi, questa volta a causa delle preoccupazioni relative alla conservazione delle registrazioni vocali da parte del suo assistente digitale, Siri. La controversia si è intensificata al punto che la procura di Parigi ha avviato un’indagine formale sulla questione.
L’indagine trae origine da una denuncia presentata all’inizio del 2025 dalla Ligue des droits de l’Homme, un’organizzazione per i diritti umani. La denuncia è stata alimentata dalle rivelazioni di Thomas le Bonniec, un ex subappaltatore di Apple con sede a Cork. L’uomo ha affermato che il suo ruolo gli imponeva di esaminare le registrazioni degli utenti effettuate da Siri, inclusi casi allarmanti come quelli che coinvolgevano un sospetto pedofilo.
In risposta a queste accuse, Apple aveva già pubblicato un post sul blog a gennaio, delineando il suo impegno per la privacy degli utenti. Il colosso della tecnologia ha affermato di “non aver mai utilizzato i dati di Siri per creare profili di marketing, non li ha mai resi disponibili per scopi pubblicitari e non li ha mai venduti a nessuno per alcuno scopo”.Questa dichiarazione mirava a rassicurare gli utenti in merito al trattamento dei loro dati.
Apple ha inoltre sottolineato le varie misure adottate per salvaguardare la privacy degli utenti in merito alle registrazioni vocali di Siri:
- Siri dà priorità all’elaborazione sul dispositivo, ove possibile.
- Sui dispositivi abilitati, l’audio della richiesta dell’utente viene elaborato interamente sul dispositivo tramite Neural Engine, a meno che l’utente non scelga di condividerlo con Apple.
- Quando è necessario elaborare dati fuori dal dispositivo, Siri utilizza un identificatore casuale, ovvero una stringa univoca di lettere e numeri associata a un singolo dispositivo.
- Le registrazioni audio delle interazioni con Siri vengono conservate solo se gli utenti acconsentono a contribuire al miglioramento di Siri; in caso contrario, vengono eliminate.
- Gli utenti hanno la possibilità di disattivare facilmente le pratiche di conservazione delle registrazioni vocali di Siri.
L’approccio rigoroso della Francia nei confronti dei giganti tecnologici statunitensi, tra cui Apple
Nel 2025, la Francia ha adottato diverse misure contro le principali aziende tecnologiche statunitensi, rafforzando la propria posizione di ente regolatore vigile:
- Nel marzo 2025, l’Autorità francese per la concorrenza (FCA) ha imposto una multa di 150 milioni di euro ad Apple per abuso di posizione dominante nel mercato delle applicazioni mobili iOS.
- Inoltre, la Francia continua ad applicare un’imposta digitale del 3% sui ricavi generati dalle principali società digitali, prendendo di mira principalmente le grandi aziende tecnologiche statunitensi, derivanti dalla pubblicità online, dallo scambio di dati degli utenti e dai servizi di intermediazione digitale.
È inoltre degno di nota il fatto che, alla luce di queste iniziative fiscali digitali, l’ex presidente Trump abbia minacciato di imporre tariffe più elevate alla Francia come misura di ritorsione.
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