
Gli anime sono rinomati per i loro momenti drammatici in cui le avversità sembrano insormontabili, con un eroe solitario che si oppone risolutamente a forze soverchianti. Queste scene cruciali trascendono la mera azione; racchiudono l’essenza della determinazione, spingendo gli spettatori a riflettere sulla forza di un individuo che lotta contro le avversità.
Da guerrieri che brandiscono spade contro legioni a entità divine che sconfiggono i nemici con grazia inconfondibile, questi protagonisti hanno combattuto da soli, senza bisogno di alleati o rinforzi. Di seguito, esploriamo sette dei momenti più memorabili degli anime, sequenze iconiche che mostrano il campo di battaglia come dominio esclusivo di un singolo combattente.
7 coraggiosi contro 100 uomini Tudor
Berserk

Ciò che accadde non fu una semplice battaglia; fu un massacro senza sosta, con Guts al centro, armato di un’enorme spada forgiata dalla rabbia e dal peso del tradimento.
Dopo aver lasciato la Banda del Falco e aver reciso i legami con Griffith, Guts cercò informazioni in una taverna, ma si ritrovò invece marchiato a morte da un centinaio di soldati dell’esercito Tudor. Sotto il manto della notte, lo accerchiarono, ansiosi di reclamare la taglia sulla testa del mercenario solitario.
La carneficina che ne seguì è diventata leggendaria nella tradizione degli anime.
Non solo Guts sopportò l’assalto, ma annientò anche ogni singolo dei suoi aggressori. Si fece strada tra la carne e l’armatura con ferocia primordiale, sanguinando copiosamente e riportando ferite che avrebbero ucciso chiunque altro. Eppure, Guts rimase imperterrito; questo era prima dell’Eclissi, prima del Marchio e dell’Armatura Berserker: solo un uomo furioso che lottava per la sopravvivenza.
6 Strige contro Umani
Castlevania

La Striga, sorprendentemente, non è una che ama la violenza; è una stratega provetta, un’attenta analista della guerra. Tuttavia, quando un comandante vacillò in un momento critico, indossò la sua armatura diurna e si unì alla mischia contro un battaglione di umani.
Senza dire una parola o fare movimenti inutili, eseguì il suo assalto con precisione chirurgica.
Adornata di acciaio scuro che la proteggeva dalla luce del sole, Strige smantellava i suoi avversari brandendo una spada che torreggiava sulla sua statura. Le frecce deviavano innocue e le lame si frantumavano contro la sua figura corazzata. Ogni taglio era meticolosamente letale. Sembrava una macchina progettata per la distruzione; eppure, sotto quell’apparenza, si celava una donna stanca e astuta, intenta a svolgere un compito che sentiva di poter portare a termine solo lei.
5.Gotou contro Yakuza
Parasyte: La massima

Credendo di avere tutte le carte in regola, la Yakuza si guadagnò un vantaggio tattico grazie ad armi da fuoco, manodopera e un’intelligenza superiore. Eppure, non si resero conto che Gotou non era un parassita qualunque: incarnava cinque entità parassite in un’unica forma.
Mentre la Yakuza iniziava l’assalto all’edificio, Gotou rimase impassibile, apparendo quasi divertito. Nel momento in cui il primo proiettile risuonò, la disparità di potere divenne evidente.
I suoi arti si trasformarono in armi letali, decapitando gli avversari in pochi secondi, mentre i proiettili rimbalzavano sul suo corpo adattabile. Un uomo, una forma: eliminando oltre cinquanta agenti della Yakuza in pochi istanti.
4 Shimizaki contro Teru e amici
Mob Psycho 100

Spesso trascurato, Shimizaki potrebbe non aver dominato la scena come leader, a differenza del suo omologo Suzuki, né evocato tragedie come Ritsu. Ciononostante, durante l’episodio 12 di Mob Psycho 100 II, ha abilmente ricordato al pubblico la sua formidabile abilità.
Cieco ma composto, Shimizaki affrontò un’intera schiera di esper, inclusi Teru e Koyama, uscendone completamente indenne. La sua strategia si basava sul teletrasporto e su riflessi che univano efficienza e brutalità. Non sprecò energie inutili o grandi poteri, ma solo un approccio implacabile ed efficiente.
Persino Teru, che aveva appena acquisito i poteri dalla prima stagione, non è riuscito a sferrare un solo colpo.
Shimizaki non stava combattendo per rabbia o disperazione; il suo intento era semplicemente quello di raggiungere un fine, ovvero superare avversari abili che gli bloccavano il cammino.
3 Levi contro Kenny e la sua squadra
L’attacco dei giganti

Mentre le campane della chiesa risuonavano, Levi si ritrovò intrappolato nelle strade di una città che un tempo gli sembrava casa.
Quando Kenny Ackerman e la sua squadra d’élite hanno orchestrato un’imboscata nella terza stagione di L’Attacco dei Giganti, avrebbe dovuto decretare la fine di Levi. Pur essendo dotati di equipaggiamento avanzato e di esperienza nella caccia, hanno sottovalutato un aspetto cruciale: le origini di Levi affondate nel sottosuolo.
Quello che ne seguì fu uno spettacolo coreografico mozzafiato. Levi si destreggiò con eleganza tra vicoli affollati, mandando in frantumi le finestre e schivando i colpi d’arma da fuoco con una velocità soprannaturale. Non si limitò a schivare i proiettili: ridefinì il campo di battaglia a suo favore.
Ogni membro dell’equipaggio di Kenny tremava al pensiero di affrontarlo, non solo per il suo rango, ma anche perché Levi era ineguagliabile nella sua capacità di uccidere i nemici senza dover fare affidamento sui Titani per convalidare il suo status leggendario.
2 Madara contro l’Alleanza Shinobi
Naruto: Shippuden

La quarta grande guerra ninja radunò eserciti, migliaia di shinobi uniti per contrastare una minaccia comune.
Poi fece il suo ingresso Madara Uchiha.
Senza formalità, si lanciò in battaglia con aria indifferente. Ciò che seguì avrebbe cambiato per sempre il panorama di Naruto: Shippuden.
Inizialmente, si astenne dall’utilizzare appieno le sue capacità, decimando ondate di shinobi con la sola abilità marziale – niente Sharingan, niente jutsu intricati – solo la pura fisicità. Quando pensarono di averlo messo alle strette, evocò dei meteoriti, non uno, ma due. L’alleanza perse un intero plotone solo per fermare il primo, mentre il secondo si abbatté su di loro con una forza disastrosa.
Questo incontro è servito da duro monito: Madara non era un antagonista qualunque. Un tempo in una situazione di stallo contro Hashirama, aveva instillato paura in tutte le nazioni. Su quel campo di battaglia, Madara incarnava l’assenza di alleanze, lasciando dietro di sé solo devastazione.
1 Goku contro l’esercito del nastro rosso
Sfera del drago

Questo arco narrativo presenta Goku prima della trasformazione in Super Saiyan, prima degli incontri con esseri come Freezer, dove affronta l’Armata del Nastro Rosso armato di poco più di un Bastone della Forza e di una determinazione innocente.
L’unicità di questa saga risiede nell’approccio metodico di Goku. Ha smantellato gradualmente l’organizzazione, sconfiggendo ogni base e i loro comandanti come il Generale Bianco, il Generale Blu e il Colonnello Argento, senza comprendere appieno l’enormità del suo successo.
Contrariamente a quanto si possa pensare, l’Armata del Nastro Rosso non era una semplice banda di strada, ma una formidabile forza paramilitare dotata di progressi tecnologici e una potenza di fuoco in grado di rivaleggiare con intere nazioni. Nel frattempo, l’obiettivo principale di Goku rimaneva la ricerca delle Sfere del Drago.
Una volta raggiunto il quartier generale, aveva già smantellato diversi battaglioni e, quando il comandante Red lo affrontò, lo fece con un palpabile timore più che con spavalderia.
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