La rivelazione di Microsoft: quanto male rileviamo le immagini generate dall’intelligenza artificiale rispetto a quelle casuali

La rivelazione di Microsoft: quanto male rileviamo le immagini generate dall’intelligenza artificiale rispetto a quelle casuali

Uno studio rivela la limitata capacità umana di distinguere le immagini generate dall’intelligenza artificiale

Un recente studio condotto da Microsoft AI for Good ha coinvolto oltre 12.500 partecipanti in tutto il mondo, che hanno valutato circa 287.000 immagini. I risultati hanno rivelato un preoccupante tasso di successo di appena il 62% nel distinguere tra immagini generate dall’IA e immagini reali. Questa statistica sottolinea le sfide che gli esseri umani affrontano nell’identificare accuratamente i contenuti artificiali, soprattutto con il continuo aumento del livello di sofisticazione tecnologica.

Approfondimenti sul riconoscimento del tipo di immagine

I partecipanti hanno dimostrato la massima competenza nell’identificare ritratti umani generati dall’IA. Tuttavia, le loro prestazioni sono diminuite significativamente quando si è trattato di distinguere tra paesaggi naturali o urbani artificiali e reali, dove i tassi di successo sono crollati tra il 59% e il 61%.Questi risultati sottolineano le difficoltà che gli individui devono superare nel riconoscere immagini generate dall’IA prive di artefatti evidenti o incongruenze stilistiche.

Progettazione e metodologia degli esperimenti

In questa ampia indagine, il team di ricerca ha ideato un quiz intitolato “Real or Not Quiz”, in cui ai partecipanti venivano presentate immagini create dall’intelligenza artificiale, rappresentative di quelle probabilmente incontrate online. In particolare, i ricercatori hanno evitato deliberatamente di selezionare immagini eccessivamente ingannevoli.

Richieste di misure di trasparenza migliorate

Alla luce dei risultati, Microsoft promuove l’implementazione di misure di trasparenza come filigrane e strumenti avanzati di rilevamento basati sull’intelligenza artificiale. Questi sforzi mirano a mitigare i rischi di disinformazione derivanti dalle immagini generate dall’intelligenza artificiale. Inoltre, il colosso della tecnologia ha avviato iniziative volte a sensibilizzare sulla disinformazione legata all’intelligenza artificiale.

Gli strumenti di rilevamento dell’intelligenza artificiale superano il giudizio umano

È interessante notare che i ricercatori hanno utilizzato il loro strumento di rilevamento basato sull’intelligenza artificiale, che ha raggiunto un tasso di accuratezza impressionante, superiore al 95% in diverse categorie di immagini. Questa scoperta indica che, sebbene l’intelligenza artificiale possa migliorare significativamente le capacità di rilevamento delle immagini, non è impeccabile.

La vulnerabilità delle filigrane

È fondamentale riconoscere che, anche con filigrane visibili, i malintenzionati possono facilmente manipolare o ritagliare questi identificatori, facilitando così la diffusione di contenuti ingannevoli.

Comprendere le sfide del rilevamento

I ricercatori ipotizzano che gli esseri umani eccellano nel rilevamento di volti generati dall’intelligenza artificiale grazie alla nostra naturale affinità per il riconoscimento facciale e alla capacità di individuare anomalie.È interessante notare che le reti generative avversarie (GAN) e le tecniche di inpainting più datate spesso producevano immagini che imitavano la fotografia amatoriale, il che può essere più difficile da identificare come sintetiche rispetto a quelle create da modelli avanzati come Midjourney e DALL-E 3.

I rischi delle tecniche di ritocco pittorico

L’inpainting, un metodo che sostituisce elementi di fotografie reali con contenuti generati dall’intelligenza artificiale, pone notevoli sfide in termini di rilevamento delle contraffazioni e aumenta il rischio di campagne di disinformazione, come ha indicato Microsoft.

Conclusione: un appello alla vigilanza tecnologica

Questo studio illustra in modo lampante la vulnerabilità degli esseri umani all’inganno dell’intelligenza artificiale.È un promemoria fondamentale dell’urgente necessità per le aziende tecnologiche di potenziare i propri strumenti e metodologie per contrastare la propagazione malevola di immagini fuorvianti.

Fonte: ArXiv | Immagine tramite Depositphotos.com

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