La quota di mercato di NVIDIA scende al 50% in Cina mentre Huawei guadagna vantaggio tra le sfide del Team Green

La quota di mercato di NVIDIA scende al 50% in Cina mentre Huawei guadagna vantaggio tra le sfide del Team Green

Durante una recente conferenza al Computex, il CEO di NVIDIA ha evidenziato una tendenza preoccupante: la quota di mercato dell’azienda nel mercato cinese dell’intelligenza artificiale (IA) è crollata di quasi il 50% a seguito delle severe restrizioni all’esportazione imposte dal governo statunitense. Questo calo significativo solleva preoccupazioni per il gigante tecnologico, da tempo un attore dominante nel settore dell’IA.

NVIDIA subisce una battuta d’arresto da 50 miliardi di dollari in Cina a causa delle normative statunitensi

L’attuale clima di incertezza che circonda le attività di NVIDIA in Cina deriva dalla preoccupazione del governo statunitense che i chip di intelligenza artificiale avanzati dell’azienda possano essere utilizzati da avversari, mettendo potenzialmente a repentaglio la sicurezza nazionale. Di conseguenza, gli Stati Uniti hanno adottato rigorose misure normative che hanno avuto un impatto significativo sulla capacità di NVIDIA di operare in uno dei suoi mercati più grandi. A partire dall’amministrazione Biden, queste restrizioni hanno portato a una drastica perdita di clienti, intaccando i ricavi di NVIDIA e la sua consolidata influenza nella regione.

I presupposti fondamentali che hanno portato in primo luogo alla regola di diffusione dell’IA si sono rivelati fondamentalmente errati.

Dall’inizio dell’amministrazione del presidente statunitense Joe Biden, la quota di mercato di Nvidia in Cina è scesa dal 95% al ​​50%, ha affermato Huang.

Reuters

Gli interessi finanziari di NVIDIA in Cina vanno oltre l’acceleratore di intelligenza artificiale H20, poiché l’azienda in passato ha movimentato “milioni” di GPU per l’intelligenza artificiale, in particolare i modelli H100 e A100. Il CEO Jensen Huang ha sottolineato che la Cina rappresenta un’opportunità redditizia da 50 miliardi di dollari per NVIDIA. Tuttavia, le restrizioni statunitensi in vigore hanno dimezzato la sua quota di mercato, consentendo ai concorrenti di emergere in modo più significativo.

In effetti, uno dei rivali più significativi che si stanno ora lanciando sul mercato è Huawei. Questa azienda ha efficacemente potenziato le sue capacità di intelligenza artificiale nonostante le limitazioni all’esportazione imposte dagli Stati Uniti. Con prodotti come i processori AI Ascend 910C e 910B che stanno facendo passi da gigante nei mercati nazionali, Huawei ha ottenuto l’adozione da parte di importanti aziende tecnologiche cinesi come Tencent, Baidu e ByteDance, in particolare per carichi di lavoro ad alta intensità di inferenza. Inoltre, Huawei è pronta a sfidare la configurazione Blackwell GB200 NVL72 di NVIDIA con la propria soluzione rack-scale CloudMatrix 384, a dimostrazione dell’intensificarsi della concorrenza nel panorama dell’intelligenza artificiale.

Jensen Huang ha avvertito che se alla Cina fosse consentito sviluppare il proprio ecosistema di intelligenza artificiale in modo indipendente, gli Stati Uniti rischierebbero di perdere la loro posizione dominante sul mercato globale. Le implicazioni sono chiare: se le attuali restrizioni su NVIDIA dovessero persistere, l’azienda potrebbe incontrare notevoli difficoltà rispetto alle alternative nazionali sempre più competitive.

Con l’evolversi della situazione, per gli stakeholder del settore tecnologico sarà fondamentale restare informati su questi sviluppi.

Fonte e immagini

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *