
NVIDIA potrebbe trovarsi ad affrontare nuove sfide nel suo tentativo di espandere le operazioni nel mercato cinese dell’intelligenza artificiale, con l’intensificarsi dei controlli normativi sui suoi chip AI H2O. Una recente indagine avviata dalla Cyberspace Administration of China (CAC) solleva interrogativi sulle potenziali vulnerabilità di sicurezza legate a questi prodotti.
Possibile interruzione delle vendite di NVIDIA in Cina a causa delle preoccupazioni sugli acceleratori di intelligenza artificiale H2O
In precedenza, NVIDIA aveva ottenuto l’approvazione dell’amministrazione Trump per commercializzare i suoi chip di intelligenza artificiale, incluso l’acceleratore H2O, in Cina. Tuttavia, la situazione è diventata precaria. Il South China Morning Post riporta che il CAC sta valutando il potenziale di violazioni della sicurezza relative a questi chip. Questa inchiesta arriva in un momento in cui si vocifera che il governo degli Stati Uniti potrebbe imporre misure di sicurezza, come l’integrazione di funzionalità di tracciamento, nei chip di intelligenza artificiale venduti a paesi considerati avversari.
Il CAC ha convocato un incontro con i dirigenti di NVIDIA per discutere di eventuali backdoor di sicurezza associate al chip di intelligenza artificiale H20. Le implicazioni di questa indagine sono significative, data l’autorità del CAC sul panorama tecnologico in Cina; qualsiasi scoperta che suggerisca vulnerabilità potrebbe bloccare le vendite di NVIDIA nella regione, con gravi conseguenze per l’azienda.
Le preoccupazioni in materia di sicurezza derivano dalle misure legislative statunitensi proposte dal senatore Tom Cotton, volte a garantire che i prodotti NVIDIA venduti alle cosiddette nazioni ostili siano dotati di misure di protezione. Questa spinta legislativa indica una strategia più ampia da parte degli Stati Uniti per salvaguardare le tecnologie sensibili da potenziali abusi.

Nonostante questa situazione in evoluzione, la domanda per l’acceleratore di intelligenza artificiale H20 di NVIDIA in Cina rimane solida. NVIDIA avrebbe piazzato nuovi ordini sostanziali a TSMC, aumentando potenzialmente il suo inventario totale a quasi un milione di unità. Considerati gli sforzi profusi da NVIDIA per ottenere l’autorizzazione dal governo statunitense per le vendite in Cina, le misure normative intraprese dalle autorità cinesi potrebbero rivelarsi disastrose per i loro interessi commerciali in questo mercato cruciale.
Allo stato attuale, mentre l’indagine del CAC è in corso, NVIDIA non ha ancora mostrato segni di difficoltà operative.È probabile che l’azienda faccia ampio affidamento sul suo attuale inventario di chip AI H2O. Le discussioni sulla fattibilità di backdoor di sicurezza tramite hardware possono sembrare esagerate in questo momento, ma l’analisi in corso sottolinea la necessità di vigilanza in un panorama tecnologico sempre più competitivo.
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