Approfondimenti chiave
- La famiglia Ramsey è stata inizialmente esaminata dalla polizia, ma nuove prove lasciano intendere il coinvolgimento di un intruso.
- Le indagini errate della polizia hanno generato sospetti ingiustificati sui genitori di JonBenet.
- C’è un rinnovato ottimismo per la risoluzione del caso con nuovi sospettati come Gary Oliva e Randall Simons sotto inchiesta.
Cold Case: Who Killed JonBenet Ramsey è stato presentato in anteprima su Netflix il 25 novembre, gettando nuova luce sull’inquietante omicidio che ha tormentato il pubblico per decenni. Diretta da Joe Berlinger, questa serie di documentari in tre parti presenta interviste esclusive, tra cui approfondimenti del padre di JonBenet, John Ramsey, e di altre persone collegate al tragico caso.
Storicamente, John e Patsy Ramsey, insieme al figlio Burke, erano visti con sospetto per quanto riguarda l’omicidio di JonBenet. Tuttavia, questo documentario sposta l’attenzione, presentando una rivalutazione delle prove che circondano il crimine. Rivela significative sviste da parte delle forze dell’ordine, che potrebbero aver contribuito a far sì che il caso rimanesse irrisolto per così tanto tempo. L’indagine ha trascurato prove cruciali, portando all’ingiusta presa di mira dei genitori di JonBenet. Nonostante i numerosi indizi, il rinnovato interesse pubblico suggerisce che questa esplorazione rivista delle prove potrebbe finalmente svelare il mistero della morte prematura di JonBenet.
Approfondimenti dal documentario: un’indagine imperfetta
Caso irrisolto: chi ha ucciso JonBenet Ramsey |
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Collaboratori |
Giovanni Ramsey |
Episodi |
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Diretto da |
Joe Berlinger |
JonBenet Ramsey scomparve il giorno di Natale del 1996, solo per essere ritrovata assassinata nel seminterrato della sua casa. Inizialmente, la polizia concentrò le indagini sui suoi genitori, tuttavia, il documentario racconta in dettaglio come alla fine furono scagionati da qualsiasi coinvolgimento. In mancanza di prove o moventi contro di loro, la serie sottolinea che il vero focus avrebbe dovuto essere sull’intruso che potrebbe aver commesso il crimine. Il documentario include toccanti filmati d’archivio di Patsy Ramsey, scomparsa nel 2006, mentre John Ramsey continua a cercare risposte riguardo all’omicidio di sua figlia, ora all’età di 80 anni.
Una nuova ondata di sospettati e speranza di risoluzione
Gary Oliva
Gary Oliva è un sospettato degno di nota precedentemente collegato al caso a causa dei suoi precedenti penali: aveva una precedente condanna per aggressione sessuale a una ragazzina in Oregon. Poco dopo quell’incidente, si trasferì a Boulder, Colorado, vicino a dove viveva JonBenet. Il documentario Netflix rivela agghiaccianti resoconti di amici che hanno riferito che Oliva ha confessato di aver fatto del male a una ragazzina, portando la polizia a riconoscere il suo potenziale coinvolgimento. Durante un’indagine, le autorità hanno scoperto fotografie di JonBenet in suo possesso. Tuttavia, il suo DNA non corrispondeva ai campioni trovati sulla scena del crimine, portando alla sua esclusione come sospettato.
Randall Simons
Un altro individuo di interesse è Randall Simons, un fotografo noto per aver documentato le apparizioni di JonBenet ai concorsi di bellezza. Alcune foto vendute da Simons sono state pubblicate sui tabloid, sollevando perplessità sui suoi potenziali moventi. Il documentario nota che ha mostrato un atteggiamento difensivo nei confronti delle accuse e ha persino contattato altri genitori dei concorsi per affermare la sua innocenza. Nonostante questi sforzi, ha dovuto affrontare problemi legali nel 1997 per atti osceni in luogo pubblico e più tardi nel 2019 per pornografia infantile, sebbene nessuna delle due accuse lo abbia collegato direttamente all’omicidio di JonBenet poiché il suo DNA non era correlato ai risultati della scena del crimine.
John Mark Karr (noto anche come Daxis)
Nel 2002, il professor Michael Tracey si è confrontato con un individuo di nome “Daxis” che si è assunto la responsabilità della morte di JonBenet in una serie di e-mail. Queste comunicazioni hanno portato a sforzi investigativi da parte delle autorità quando l’individuo ha fornito dettagli chiave che solo le persone vicine a JonBenet avrebbero potuto conoscere. Dopo una lunga indagine, l’autore dell’e-mail è stato identificato come John Mark Karr , che aveva una storia preoccupante di comportamento inappropriato nei confronti dei bambini. Sebbene si fosse presentato come l’assassino, le prove chiave sono rimaste mancanti, lasciando il caso ancora ufficialmente irrisolto.
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