The Guilty è ispirato a una storia vera? Alla scoperta della realtà dietro Joe Baylor

The Guilty è ispirato a una storia vera? Alla scoperta della realtà dietro Joe Baylor

Osservando The Guilty di Jake Gyllenhaal, gli spettatori potrebbero trovarlo reminiscente di eventi della vita reale, intrecciati con l’atmosfera inquietante degli incendi boschivi in ​​California e con elementi di brutalità della polizia. Questo thriller dark funge da remake del film danese del 2018 Den Skyldige, spingendo il pubblico a esplorare le origini della sua avvincente narrazione. Mentre The Guilty introduce una sottotrama riguardante la cattiva condotta della polizia che è assente nel suo predecessore danese, entrambi i film sono incentrati su un operatore di call center invischiato in un caso di rapimento.

Il thriller danese originale Den Skyldige affonda le sue radici in storie di crimini reali, anche se non descrive direttamente eventi reali. Invece, trae ispirazione da veri documentari e podcast sui crimini. Mentre The Guilty adatta elementi di Den Skyldige, sposta la sua attenzione su temi più ampi come l’abuso sistemico della polizia e le complessità della colpa, creando una narrazione che riecheggia problemi della vita reale.

The Guilty è stato ispirato da filmati di veri crimini

Ispirazione da una chiamata al 911 e dal podcast seriale

Un montaggio di Jake Gyllenhaal nel ruolo di Joe Baylor in The Guilty.

Quindi, The Guilty è basato su una storia vera? Secondo il regista e co-sceneggiatore Gustav Möller, il film originale è stato ispirato da vere chiamate al 911 e dal podcast investigativo Serial. Sebbene la trama e i suoi personaggi siano fittizi, le fondamenta di entrambi i film risiedono in elementi di criminalità reali. La storia si svolge mentre Joe Baylor, interpretato da Gyllenhaal, indaga sul rapimento di Emily, interpretata da Riley Keough.

All’interno del veicolo del suo rapitore, Emily tenta di comunicare la sua situazione pericolosa a Joe mentre finge di avere una conversazione con la figlia piccola, Abby. Questo intenso punto della trama richiama una vera chiamata di 20 minuti al 911 che Möller ha ascoltato su YouTube, in cui il chiamante ha utilizzato un linguaggio in codice per comunicare urgenza. Inoltre, The Guilty stabilisce la sua connessione con la realtà inserendo la narrazione del rapimento nel contesto dei devastanti incendi boschivi in ​​California.

In un’intervista rivelatrice, il regista Antoine Fuqua ha descritto gli incendi come un cenno all’Inferno di Dante, simboleggiando lo stato di purgatorio di Joe per tutto il film. Möller ha anche notato la significativa influenza di Serial, esprimendo come il podcast abbia alterato le sue percezioni degli individui e delle ambientazioni coinvolte. Ha affermato:

“Quello che ho provato ascoltando Serial è che in ogni episodio di quella serie le mie immagini di queste persone e di questi luoghi cambieranno, perché avrò nuove informazioni sul sospettato e sulla vittima”.

Questa tecnica narrativa è evidente in The Guilty, che rimane confinato a una sola location e si affida alle telefonate per lo svolgimento della storia. Mentre Joe si impegna in conversazioni con Emily, suo marito Henry e la loro figlia Abby, nuove rivelazioni trasformano i personaggi, culminando in un colpo di scena drammatico che lascia gli spettatori grati che la realtà non rispecchi gli eventi del film.

Joe Baylor è una persona reale?

Tutti i personaggi del film sono romanzati

Jake Gyllenhaal nei panni di Joe Baylor indossa un auricolare durante una chiamata di emergenza in The Guilty

Nonostante l’avvincente interpretazione di Joe Baylor da parte di Gyllenhaal, è importante capire che Joe è un personaggio di fantasia, non basato su un individuo reale. Anche il film danese non ha un personaggio direttamente corrispondente. Ogni personaggio in The Guilty e nel suo adattamento originale sono di fantasia, ispirati esclusivamente a crimini della vita reale che hanno affascinato Möller dai podcast. Il vantaggio di usare un personaggio di fantasia consente alla narrazione di esplorare vari crimini mantenendo il rispetto per le vittime reali.

Introdurre una controparte nella vita reale toglierebbe la licenza creativa necessaria per intrecciare queste diverse narrazioni. Creando Joe come un tramite per il pubblico, il film promuove l’empatia evitando rappresentazioni potenzialmente fuorvianti di eventi reali.

Perché Jake Gyllenhaal ha scelto di interpretare Joe Baylor

Jake Gyllenhaal interpreta Joe Baylor nel call center di The Guilty.

Sebbene The Guilty non sia una storia vera, Gyllenhaal aveva motivazioni convincenti per interpretare Joe Baylor. Noto per il coinvolgimento in ruoli toccanti, Gyllenhaal ha partecipato al Sundance Film Festival del 2018, dove ha visto per la prima volta Den Skyldige. Il film ha lasciato un’impressione duratura, spingendolo a perseguire il suo adattamento in un contesto americano.

In un’intervista con W Magazine, Gyllenhaal ha espresso interesse nel riformulare la storia attraverso una lente americana, sottolineando la sua impazienza di ottenere i diritti. Ha riconosciuto The Guilty come una piattaforma per innescare importanti conversazioni sui fallimenti sistemici, un argomento rilevante nel discorso contemporaneo negli Stati Uniti.

Le differenze tra le due versioni di The Guilty

L’adattamento americano dà priorità ai cambiamenti di produzione

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La versione del 2021 di The Guilty rimane in gran parte fedele alla sua controparte danese, esibendo somiglianze nella sceneggiatura e nella cinematografia. Tuttavia, alcuni aggiustamenti influenzano il tono generale e le dinamiche narrative dei film. Il film danese originale abbraccia un approccio minimalista, concentrandosi sull’esperienza dell’ufficiale sulla chiamata, mentre la versione americana mostra grandi immagini degli incendi in California, distogliendo l’attenzione dall’arco narrativo del personaggio di Joe.

Tali cambiamenti possono distogliere l’attenzione dal viaggio centrale di Joe, un aspetto fondamentale della trama, poiché culmina in un momento critico dell’azione. Inoltre, Gyllenhaal conferisce un’intensità vibrante al personaggio che altera le percezioni; mentre la rappresentazione originale era notevolmente più sommessa. Questa trasformazione risuona con le aspettative che circondano i thriller americani.

Inoltre, i due adattamenti differiscono nelle loro risoluzioni. La versione danese consente sfumature riguardo al destino di Joe dopo il salvataggio, mentre la versione americana tende a chiarire esplicitamente gli esiti attraverso i conduttori dei notiziari, portando a un epilogo meno sottile.

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