
Questo non costituisce un consiglio di investimento. L’autore non detiene alcuna posizione nei titoli azionari qui menzionati.
In un recente discorso alla Casa Bianca, il Presidente Trump ha descritto nei dettagli la sua conversazione con il CEO di Intel, Lip-Bu Tan, che ha portato all’acquisizione di una significativa quota azionaria del 10% da parte del governo statunitense in Intel. In seguito a questo annuncio, le azioni Intel hanno registrato una notevole impennata, chiudendo in rialzo del 5, 53%, in un contesto di ondata positiva nel settore tecnologico, unitamente agli investimenti del governo volti a stabilizzare il panorama finanziario dell’azienda.
Il presidente Trump descrive la partecipazione del 10% del governo degli Stati Uniti in Intel come “un ottimo affare”
L’investimento strategico in Intel è in linea con la più ampia iniziativa dell’amministrazione Trump volta a rafforzare le capacità produttive americane. In quanto unica azienda negli Stati Uniti in grado di produrre chip avanzati, Intel svolge un ruolo fondamentale in questa strategia. Contemporaneamente, l’amministrazione ha anche spinto Taiwan Semiconductors Manufacturing Company (TSMC) a rafforzare la propria presenza americana, impegnando ulteriori 100 miliardi di dollari per la creazione di una base produttiva nazionale.
Nel suo discorso, il presidente Trump ha riflettuto sul suo incontro con Tan, osservando: “È entrato e mi ha visto, abbiamo parlato per un po’”.Ha espresso ammirazione per Tan, affermando: “Mi piaceva molto; pensavo che fosse in qualche modo una vittima, ma sapete, nessuno è una vittima totale, immagino”.Questo dialogo è nato dalle preoccupazioni sollevate da un senatore riguardo ai legami di Tan con la Cina.

La discussione si è fatta assertiva quando Trump ha incoraggiato Tan a prendere in considerazione la partecipazione statunitense, affermando: “Beh, vorrei che lo facessi, perché Intel è rimasta indietro, come sai, rispetto a Jensen e ad alcuni dei nostri amici, NVIDIA”.Il Presidente ha espresso la sua delusione per il fatto che “Intel era la più grande e potente azienda di chip al mondo”, eppure aveva perso il suo vantaggio competitivo rispetto ai produttori esteri.
Approfondendo ulteriormente le sue conversazioni, Trump ha affermato: “Questo riguarda gli Stati Uniti d’America, e ho detto: penso che sarebbe positivo avere gli Stati Uniti come partner. Lui ha accettato. E hanno accettato di farlo”.Ha ribadito la sua convinzione che la partnership sarebbe vantaggiosa per entrambe le parti.
Concludendo il suo discorso, il Presidente Trump ha sottolineato la natura vantaggiosa della partecipazione del governo in Intel:
“E penso che sia un ottimo affare. Lui è entrato, volendo mantenere il suo lavoro, e ha finito per darci dieci miliardi di dollari per gli Stati Uniti. Così abbiamo preso dieci miliardi. E facciamo molti accordi del genere. Ne farò altri. Se qualcuno ha, come abbiamo fatto con Jensen, patti restrittivi, noi li abbiamo, e quella è NVIDIA.”
Per ulteriori dettagli, è possibile accedere alla fonte originale qui.
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