I 10 migliori giochi che mettono in risalto il dispetto come fattore motivante chiave

I 10 migliori giochi che mettono in risalto il dispetto come fattore motivante chiave

Covare rancore non è generalmente consigliabile per uno stile di vita sano, ma è innegabile che nutrire sentimenti di odio possa essere stranamente appagante. Tuttavia, è fondamentale distinguere tra il semplice assaporare l’odio e il lasciarlo guidare dalle azioni. Alcuni sostengono addirittura che un profondo disprezzo per la vita possa fungere da catalizzatore per il successo personale, spingendo a eccellere solo per contrastare i propri rancori.

L’odio rimane una delle emozioni fondamentali che hanno ispirato l’umanità nel corso della storia, plasmando sia le nostre vite che le narrazioni che creiamo. I videogiochi spesso riflettono questa emozione attraverso i loro personaggi, che possono essere spinti da una vendetta implacabile contro gli altri. I giocatori si ritrovano a difendersi da quel rancore o a incarnarlo, dando vita a storie accattivanti che risuonano profondamente. Sebbene non spetti a me stabilire la fondatezza di tali motivazioni, posso affermare con sicurezza che creano narrazioni potenti e coinvolgenti.

Spoiler sui giochi successivi!

10 Sly 2: La banda dei ladri

L’odio meccanizzato di Clockwerk

Sly 2 Neyla olografica

Nel primo capitolo di Sly Cooper, Clockwerk è il leader dei Cinque Diabolici e la nemesi definitiva. Questo colossale gufo meccanizzato è da secoli a caccia incessante del Clan Cooper. Alimentato dall’invidia per la loro famigerata reputazione di ladri, Clockwerk si è trasformato in una macchina, impegnandosi a perpetuare la sua animosità nel tempo.

Anche nella sconfitta, l’odio di Clockwerk si dimostra incrollabile; i suoi resti meccanici sopravvivono, intatti anche dopo essere precipitati in un vulcano. Come rivelato in Sly 2, questa resistenza deriva dal “Chip dell’Odio”, un componente avanzato che incapsula la sua persistente malizia. Quando Neyla si integra con la struttura di Clockwerk, trasformandosi in Clock-La, diventa un mero contenitore del profondo odio di Clockwerk, a dimostrazione dell’intensità del disprezzo che può consumare un individuo.

9 Dio della guerra (2005)

Kratos ha del manzo

Kratos parla con Atena in God of War 2005

Mentre Kratos è ormai sinonimo del suo personaggio anziano e barbuto, nella trilogia originale di God of War il suo personaggio era più instabile. Questo aspetto rende la sua evoluzione in una figura paterna affascinante all’interno della narrazione generale. Prima degli eventi del primo gioco, Kratos era un generale spartano la cui vita prese una svolta devastante quando invocò Ares, con conseguenze tragiche, tra cui l’involontario massacro della sua famiglia.

L’avversione di Kratos per Ares caratterizza il suo viaggio, guidandolo per tutta la trilogia. Sebbene il suo odio si estenda anche agli altri dei dell’Olimpo, è Ares a scatenare la sua sete di vendetta, che culmina in una feroce resa dei conti. Nonostante il suo percorso tumultuoso, Kratos trova infine una parvenza di pace nella mitologia norrena, sebbene i confronti con gli dei continuino a perseguitarlo.

8 L’ira di Asura

Come un Hulk mitologico

Asura si prepara a catturare l'attacco di Wyzen in Asura's Wrath

Asura, il protagonista di Asura’s Wrath, incarna rabbia e vendetta incessanti. Inizialmente generale divino impegnato in una guerra cosmica contro il mostruoso Gohma, il suo mondo va in frantumi quando il tradimento lo colpisce. I suoi colleghi generali uccidono sua moglie e lo manipolano, trasformando Asura in un formidabile avversario sia per Gohma che per il divino.

La rabbia sfrenata di Asura alimenta non solo le sue ambizioni, ma anche la sua resilienza soprannaturale. Potenziato dalla furia, sfida le avversità, rigenerandosi da una quasi sconfitta per scatenare attacchi potenti e affrontare nemici molto più forti di lui. La sua capacità di incanalare l’odio in forza esemplifica come le emozioni profondamente radicate possano fungere sia da motivatore che da arma.

7 Vivi una vita

La rabbia attraverso il tempo e lo spazio

Oersted diventa Odio in Live A Live

Nel corso dei vari periodi storici di Live A Live, i giocatori incontreranno una serie di formidabili boss, ognuno dei quali incarna l’odio che scaturisce dall’antagonista principale del gioco, Odio. Il gioco costruisce meticolosamente questi antagonisti, che spaziano da forze primordiali ad anime tormentate, tutti spinti dalle loro peculiari vendette contro l’umanità.

In un capitolo cruciale ambientato nel Medioevo, dove Oersted, un tempo protagonista, soccombe alla disperazione e alla magia oscura, si trasforma in Odio, in cerca di vendetta. I boss che i giocatori affrontano diventano riflessi della sua rabbia profonda, come dimostrano i loro nomi e le loro motivazioni comuni. Il regno di Odio, noto come Dominio dell’Odio, rappresenta l’epicentro di questa energia oscura, fungendo da sfondo alle lotte degli eroi.

6 persone 5

La volontà di ribellione

Arsene appare in una battaglia in Persona 5

Nella serie Persona, il concetto di Persona tradizionalmente illustra i meccanismi di difesa interiore di un individuo o la sua autorealizzazione. Tuttavia, in Persona 5, i Ladri Fantasma attingono a qualcosa di diverso nei loro momenti di risveglio, spinti da un feroce desiderio di ribellione contro le forze oppressive.

Di fronte a figure autoritarie manipolatrici, i Ladri trovano la loro Persona nel calore della rabbia e della disperazione. Invece di limitarsi ad affrontare i propri difetti, abbracciano i loro impulsi più oscuri per prendere il potere e attuare il cambiamento. Morgana spiega che questa trasformazione è radicata nella ribellione piuttosto che nella scoperta di sé, evidenziando il netto contrasto tra le ragioni alla base del loro risveglio e quelle dei precedenti capitoli della serie.

5 Fallout: New Vegas

Trascinato da terra per dispetto

Incontrare Benny in Fallout: New Vegas

Anche se non posso confermare personalmente l’esperienza di essere colpito alla testa e sepolto vivo, è lecito immaginare che sia profondamente traumatizzante. Questo livello di tradimento spinge il Corriere di Fallout: New Vegas a cercare vendetta contro Benny, il Presidente che lo ha tradito per ottenere il Platinum Chip destinato al Sig. House.

Il corso d’azione che i giocatori intraprendono per vendicarsi è flessibile: alcuni potrebbero scegliere un percorso vendicativo per conquistare la Strip di New Vegas, mentre altri potrebbero persino catturare o risparmiare Benny. La massima espressione del risentimento si manifesta nelle decisioni di gioco, come la scelta di strappare il signor House dalla sua protezione o semplicemente lasciare che la rabbia guidi le loro azioni.

4 Racconti di Berseria

Conquista il mondo

Velvet in prigione in Tales of Berseria

A differenza di molti protagonisti della serie Tales, Velvet Crowe in Tales of Berseria non è guidata da nobili ideali, ma da un intenso desiderio di vendetta. Un tempo una persona premurosa e concentrata sulla sua famiglia, la vita di Velvet cambia drasticamente quando suo fratello viene sacrificato, instillando in lei una rabbia divorante rivolta ad Artorious, l’autore di questa tragedia.

Mentre combatte contro i suoi demoni, la singolare attenzione di Velvet alla vendetta contro Artorious alimenta il suo viaggio. I suoi alleati diventano strumenti per raggiungere i suoi obiettivi, ed è disposta a opporsi persino a una figura venerata come Artorious, ignorando le opinioni del mondo nella sua ricerca di vendetta.

3 La leggenda di Zelda: Breath of the Wild

Non resta altro che rancore

Calamity Ganon in The Legend of Zelda: Breath of the Wild

Nella serie The Legend of Zelda, Ganondorf incarna spesso un mix di avidità e odio; tuttavia, in Breath of the Wild, la sua manifestazione come Calamity Ganon è particolarmente evidente, ridotta a pura animosità. Senza un regno da conquistare, diventa un’inarrestabile forza di distruzione, la cui ira riecheggia in tutta Hyrule.

Calamity Ganon si manifesta come odio residuo del passato di Ganondorf, privo di qualsiasi desiderio specifico di potere. La sua esistenza è puramente volta a scatenare il caos, incarnando un rancore malevolo verso gli abitanti di Hyrule che trascende le tradizionali motivazioni dei cattivi e mette in mostra la distruttività dell’odio sfrenato.

2 DOOM (2016)

È l’unica cosa che lo tiene in vita

Eseguire un'uccisione gloriosa su un Imp in Doom 2016

Fin dal suo inizio, la serie DOOM ha ritratto il Doom Slayer come un’entità consumata dall’animosità verso i demoni. Dopo gli eventi di DOOM 64, vaga per l’Inferno, massacrando innumerevoli demoni per puro istinto. Al momento del reboot del 2016, questo odio implacabile si manifesta nella sua trasformazione in una spietata macchina per uccidere.

La Cacciatrice agisce con pura concentrazione e determinazione, dimostrando una totale mancanza di empatia o contemplazione. Anche quando si trova di fronte alle discussioni di personaggi come Samuel Hayden, rimane unicamente dedito ad annientare le orde demoniache, dimostrando quanto profondamente radicata sia l’animosità che alimenta la sua esistenza.

1 Non ho bocca e devo urlare

L’originale dell’odio

Gli umani di fronte al monolite di AM in I Have No Mouth and I Must Scream

Quando sento il termine “odio”, penso spesso all’iconico monologo di “I Have No Mouth, and I Must Scream”, un classico videogioco tratto da un racconto del 1967. L’Allied Mastercomputer, AM, incarna la forma più pura di odio, essendo stato creato dall’umanità solo per essere rinchiuso nell’oscurità, desiderando ardentemente la propria distruzione.

AM stermina l’umanità, risparmiandone solo un piccolo numero per torturarla in eterno. Così facendo, si crogiola nella sua ira, dopo aver nutrito il suo odio per oltre un secolo. Il ciclo di tormento che perpetua funge da inquietante esplorazione del potere dell’odio e della fragilità dell’umanità, mettendo a nudo le profondità della disperazione che l’odio può alimentare.

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