Google sfugge allo scioglimento di Chrome nel caso antitrust, ma deve interrompere le partnership esclusive e divulgare i dati

Google sfugge allo scioglimento di Chrome nel caso antitrust, ma deve interrompere le partnership esclusive e divulgare i dati

Panoramica della sentenza del Dipartimento di Giustizia sulle pratiche di Google

In un evento significativo, lo scorso anno il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (DOJ) ha avviato azioni legali volte a costringere Google a rinunciare al controllo del suo browser Chrome e del sistema operativo Android, citando comportamenti anticoncorrenziali. Oggi, il giudice della Corte distrettuale degli Stati Uniti Amit P. Mehta ha emesso una sentenza basata sulle argomentazioni presentate dal DOJ, da Google e da altre parti interessate.

Punti chiave della sentenza della Corte

  • Restrizioni sui contratti esclusivi:
    • Il Dipartimento di Giustizia ha cercato di impedire a Google di stipulare accordi esclusivi con aziende come Apple e vari produttori di apparecchiature originali (OEM).
    • Questa richiesta è stata parzialmente accolta; ora a Google è vietato:
      • Firma di accordi di distribuzione esclusiva per Google Search, Chrome, Google Assistant o l’applicazione Gemini.
      • Vincolare la licenza del Play Store alla distribuzione di questi prodotti.
      • Condizionare la condivisione dei ricavi sulla distribuzione delle app.
      • Impedire ai partner di offrire motori di ricerca, browser o prodotti di intelligenza artificiale generativa concorrenti.
  • Decisioni di cessione:
    • Il Dipartimento di Giustizia aveva sostenuto la cessione di Android e Chrome.
    • Il tribunale ha respinto questa richiesta, concludendo che Google non aveva fatto un uso improprio di tali risorse in modo tale da giustificarne la cessione.
  • Pratiche di pagamento con partner predefiniti:
    • Sebbene Google continuerà a rispettare i suoi accordi finanziari per mantenere la sua posizione di fornitore predefinito di servizi di ricerca e browser, la corte ha stabilito che vietare tali pagamenti potrebbe avere un impatto negativo sui partner di distribuzione e su vari mercati.
    • In particolare, Mozilla fa affidamento sulla partnership con Google per sopravvivere.
  • Condivisione dei dati con i concorrenti:
    • Il Dipartimento di Giustizia ha chiesto a Google di condividere con i concorrenti una vasta gamma di dati, tra cui l’indice di ricerca e i dati pubblicitari, per dieci anni.
    • La sentenza impone a Google di condividere dati specifici sull’indice di ricerca e sulle interazioni degli utenti con i “concorrenti qualificati”, mentre i dati pubblicitari restano esclusi da questo requisito.
  • Requisiti dei dati aziendali pubblicitari:
    • Il tribunale ha deciso che Google deve fornire ai concorrenti qualificati l’accesso ai servizi di ricerca e di distribuzione di annunci di ricerca a condizioni commerciali coerenti con le sue pratiche esistenti.
  • Limitazioni agli investimenti e alle acquisizioni:
    • La richiesta del Dipartimento di Giustizia di limitare gli investimenti di Google in aziende focalizzate sulla ricerca e sulla pubblicità è stata respinta, consentendo a Google di proseguire senza ostacoli con le sue strategie di acquisizione.

Implicazioni della sentenza

La sentenza completa è disponibile qui. La sentenza appare favorevole a Google, mantenendo sostanzialmente intatto l’attuale panorama aziendale. Infatti, a seguito dell’annuncio, le azioni di Google sono aumentate del 7% nelle contrattazioni after-hours. Tuttavia, la decisione non è stata accolta con favore da alcuni concorrenti, tra cui DuckDuckGo, che ha espresso preoccupazione circa l’efficacia dei rimedi della corte nel promuovere una reale concorrenza.

Una dichiarazione del nostro CEO sui rimedi del caso USA contro Google: “Non crediamo che i rimedi ordinati dal tribunale imporranno i cambiamenti necessari per affrontare adeguatamente il comportamento illecito di Google. Google potrà continuare a usare il suo monopolio per frenare i concorrenti, …

— DuckDuckGo (@DuckDuckGo) 2 settembre 2025

Guardando avanti

Sebbene questa sentenza impedisca a Google di vincolare i partner ad accordi di esclusiva, le consente comunque di mantenere accordi di posizionamento predefiniti. Gli osservatori attendono ora le possibili risposte del Dipartimento di Giustizia, inclusa la possibilità di un ricorso contro questa sentenza.

Fonte e immagini

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