Google lancia una nuova funzionalità di estensione in Gemini CLI

Google lancia una nuova funzionalità di estensione in Gemini CLI

Presentazione delle estensioni per Gemini CLI di Google

Google ha lanciato una nuova funzionalità per la sua interfaccia a riga di comando (CLI) Gemini: la possibilità di utilizzare le “estensioni”.Questa innovativa aggiunta mira a migliorare l’esperienza utente consentendo agli utenti di integrare i propri strumenti preferiti e personalizzare le interazioni della riga di comando basate sull’intelligenza artificiale.

Accesso e utilizzo delle estensioni

Le estensioni sono ospitate pubblicamente su GitHub, consentendo agli utenti di creare e pubblicare le proprie estensioni senza dover richiedere l’approvazione diretta di Google. Attualmente, la galleria delle estensioni offre oltre 50 opzioni diverse, tra cui:

  • Un’estensione di Stripe per l’integrazione perfetta della sua API di pagamento in vari flussi di lavoro.
  • Un’estensione Terraform progettata per automatizzare le attività infrastrutturali.
  • Un’estensione che si collega a Chrome DevTools per facilitare la codifica degli agenti.
  • L’estensione proprietaria Nanobanana di Google, che consente agli utenti di generare e modificare immagini tramite prompt di testo direttamente dal terminale.

Come funzionano le estensioni

Una volta installata un’estensione, Gemini può determinare automaticamente quando utilizzare questi strumenti in base alle tue richieste. In alternativa, hai la possibilità di richiamarli esplicitamente tramite comandi personalizzati definiti dalle estensioni. Per verificare quali estensioni sono attualmente installate, utilizza semplicemente il comando /extension.

Creazione della propria estensione Gemini CLI

Gli sviluppatori interessati a creare le proprie estensioni Gemini CLI possono iniziare utilizzando uno dei modelli forniti. Il processo di sviluppo inizia con la configurazione delle proprietà dell’estensione in un gemini-extension.jsonfile manifest. Questo file punta a un server Model Context Protocol (MCP), che funge da piccola applicazione in ascolto dei comandi provenienti dalla CLI.È anche possibile includere una commandsdirectory per l’aggiunta di semplici file TOML, consentendo la creazione di scorciatoie di comando personalizzate per prompt più complessi.

L’evoluzione di Gemini CLI

Rilasciata inizialmente all’inizio di quest’anno, Gemini CLI ha fornito agli sviluppatori una piattaforma solida per interagire direttamente con l’intelligenza artificiale tramite i loro terminali. Fin dall’inizio, lo strumento ha offerto funzionalità significative, come la lettura di file locali e l’esecuzione di comandi shell per la risoluzione dei problemi. Accedendo con il proprio account Google personale, gli utenti beneficiano di un generoso livello gratuito di 60 richieste al minuto.

Aggiornamenti successivi hanno integrato Gemini CLI in vari ambienti di sviluppo, tra cui Firebase Studio e Zed Editor. Queste integrazioni ne hanno ampliato ulteriormente le funzionalità, consentendo agli utenti di svolgere attività come la generazione di codice, il refactoring di funzioni esistenti e la fornitura di spiegazioni chiare per blocchi di codice complessi.

Per maggiori informazioni sugli ultimi sviluppi, visita questa fonte.

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