
Dragon Ball è spesso considerato uno dei franchise anime più significativi della storia. Il suo impatto è così profondo che è essenzialmente diventato sinonimo del genere anime stesso. Il viaggio è iniziato con la serie originale, seguita dall’immensamente popolare Dragon Ball Z e successivamente da Dragon Ball GT. Il franchise ha continuato la sua evoluzione con Dragon Ball Super, culminando nella recente uscita di Dragon Ball Daima, che reintroduce Goku in un ruolo centrale. Tra tutte le puntate, Dragon Ball GT è spesso considerata la voce più debole.
Sebbene GT abbia i suoi meriti, soffre anche di notevoli carenze. Questa serie include diverse aree in cui ha vacillato rispetto ai suoi predecessori, divergendo significativamente dai punti di forza delle opere precedenti all’interno del franchise. Sebbene possa non essere il peggior anime in circolazione, e alcuni fan potrebbero non considerarlo un fallimento completo nell’universo inventivo creato da Akira Toriyama, i suoi passi falsi sono comunque significativi.
Emulare l’originale: il tono di Dragon Ball GT
La sfida di riconquistare la stravaganza di Dragon Ball


Al momento della sua uscita, i creatori di Dragon Ball GT, TOEI Animation, che non erano lo stesso Akira Toriyama, hanno lottato per trovare una nuova direzione dopo il successo di Dragon Ball Z. Nel tentativo di catturare il fascino e la spensieratezza della serie originale, hanno preso la controversa decisione di riportare Goku al suo stato infantile, usando un desiderio di Pilaf sulle Sfere del Drago. Questa trasformazione forzata ha creato una divergenza frustrante di cui molti hanno ritenuto che la serie non avesse bisogno. Ha sottolineato una mancanza di idee originali e un affidamento a lavori precedenti come ispirazione.
Riciclare i cattivi: un’occasione mancata in Dragon Ball GT
Eccessiva dipendenza dai cattivi di Dragon Ball Z

Oltre a rispecchiare il tono della serie originale, Dragon Ball GT ha anche attinto ampiamente dal roster dei cattivi di Dragon Ball Z. Sebbene la serie abbia introdotto antagonisti originali, tra cui personaggi come Dr. Myuu, Super 17 e Baby, molti ricordavano i cattivi precedenti. Ad esempio, Dr. Myuu ha dei parallelismi con Dr. Gero, essendo entrambi scienziati pazzi con vendette contro Goku, distruzione incentrata sulla tecnologia e ambizioni malvagie. Super 17, pur essendo una presenza formidabile, ha riciclato elementi dall’arco narrativo di Android 17, sollevando domande sulla freschezza dello sviluppo del personaggio.
Inoltre, il personaggio Baby, nonostante possedesse tratti intriganti, ha creato un’eco scomoda della trama di Majin Vegeta quando ha preso il controllo del corpo di Vegeta. L’uso eccessivo di archetipi di personaggi esistenti ha rafforzato l’identità di GT come opera derivata piuttosto che come serie autonoma, attirando in ultima analisi l’attenzione sulla superiorità dei suoi predecessori.
Punti di forza tra i difetti
Costruzioni uniche: Draghi ombra e Super Saiyan 4

Nonostante i suoi svantaggi, Dragon Ball GT presenta anche notevoli punti di forza, in particolare attraverso i suoi cattivi coinvolgenti e le nuove trasformazioni. L’introduzione degli Shadow Dragons, ognuno con personalità e poteri distinti, ha offerto una svolta rinfrescante. Ad esempio, Haze Shenron rappresenta l’inquinamento, mentre Rage Shenron incarna il fuoco, mostrando una diversità creativa nel design dei cattivi.
L’antagonista di spicco, Omega Shenron, ha origine dall’uso improprio delle Sfere del Drago, un concetto che si è discostato dalla loro natura tradizionalmente benevola. Questo perno narrativo enfatizza le potenziali conseguenze negative dell’uso eccessivo di questi artefatti magici, spingendo eroi come Goku e Vegeta a elevare significativamente le loro abilità. In particolare, la serie ha introdotto l’iconica trasformazione Super Saiyan 4, che distilla la forma della Grande Scimmia in uno stato più agile e potente, dando loro il potere di affrontare i formidabili Draghi Ombra.
L’impatto dell’assenza di Toriyama
Un elemento mancante nella narrazione

La reputazione di Akira Toriyama come una delle figure più influenti nei manga è ben consolidata. La sua narrazione visionaria e la sua brillantezza artistica hanno elevato il franchise di Dragon Ball a pietra angolare dell’industria degli anime. Il continuo coinvolgimento di Toriyama in serie successive come Dragon Ball Super e Dragon Ball Daima ha suscitato entusiasmo tra i fan.
Tuttavia, il suo limitato contributo a Dragon Ball GT, che ha coinvolto solo la progettazione di alcuni personaggi, ha evidenziato una lacuna significativa. La sua assenza dal processo creativo è spesso citata come un fattore che contribuisce alle carenze di GT. Un maggiore coinvolgimento di Toriyama avrebbe potuto portare a una narrazione più coesa, poiché rimuovere il creatore originale da una serie di successo generalmente ne diminuisce il fascino.
A due decenni dalla sua messa in onda originale, Dragon Ball GT rimane un capitolo unico nel suo genere, che riflette molte delle sfide che si presentano quando al timone non c’è un creatore iconico.
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