
Panoramica
- Dear Anemone, una serie unica di Rin Matsui, combina in modo intricato l’horror corporeo con lo straordinario scenario delle Isole Galápagos, invitando i fan di Hell’s Paradise: Jigokuraku di Yūji Kaku a esplorare la sua emozionante narrazione.
- Nonostante il concept intrigante, la serie ha sofferto di una debole identità narrativa, che le ha impedito di creare personaggi avvincenti o di suscitare emozioni nel pubblico.
- Tra le caratteristiche più interessanti di Dear Anemone ci sono le immagini agghiaccianti, le discussioni filosofiche sull’immortalità e gli innovativi temi evolutivi, affiancati da creature grottesche.
Sommario
Sebbene la sua permanenza nel Weekly Shōnen Jump di Shueisha sia stata breve, Dear Anemone di Rin Matsui ha offerto un’avvincente fusione di narrazioni di body horror e l’incantevole fascino della natura. I fan del notevole lavoro di Yūji Kaku, Hell’s Paradise: Jigokuraku, potrebbero trovare un fascino simile nell’atmosfera agghiacciante e nelle ricche illustrazioni di questa serie. Sfortunatamente, dopo soli 17 capitoli, il manga ha dovuto affrontare la cancellazione, ma la premessa rimane accattivante, incentrata sui temi evolutivi delle leggendarie isole Galápagos, notoriamente riconosciute da Charles Darwin.
Narrazione e contesto
Creature minacciose delle Galápagos

La storia segue Gaku Hachiue, un riservato diciannovenne che intraprende un viaggio verso le isole Galápagos in circostanze misteriose. Si unisce a un equipaggio di emarginati della società incaricati di recuperare dati scientifici essenziali da un laboratorio remoto e di verificare la sorte di un precedente team di spedizione scomparso un anno prima. All’arrivo, si trovano di fronte a bizzarre creature che annunciano un percorso evolutivo radicalmente diverso da quello riconosciuto altrove.
La ricerca di Gaku è personale: cerca di trovare il suo amico scomparso dalla precedente spedizione. Mentre naviga nel paesaggio insidioso e incontra una fauna minacciosa, forma un legame contorto con un anemone umanoide, che porta a profonde alterazioni nel suo stesso essere.Dear Anemone, un mix di body horror e avventura, è stato pubblicato da febbraio a giugno 2024, culminando in due volumi raccolti, resi disponibili anche in formato digitale tramite MANGA Plus.
Esaminare le carenze
Il caso di un manga cancellato




Il fattore principale dietro la caduta di Dear Anemone è stata la sua lotta con l’identità. Mentre l’originalità può a volte essere sfuggente, ci sono modi creativi per riutilizzare tropi familiari. Questa serie ha sofferto di una mancanza di direzione, non riuscendo a fornire ai lettori un mondo immersivo o un protagonista con cui identificarsi. L’archetipo del personaggio timido, combinato con il concetto di patogeno che altera il corpo, è sembrato eccessivamente familiare, distogliendo l’attenzione dall’impatto narrativo.
Molte serie shōnen di successo come Jujutsu Kaisen, BLEACH e Demon Slayer hanno innovato efficacemente il tropo del “demone interiore”.Tuttavia, Dear Anemone assomiglia molto a Parasyte -la massima- di Hitoshi Iwaaki nella sua esecuzione senza portare nuovi colpi di scena, il che ne ha diminuito il potenziale. La mancanza di world-building del manga e l’affidamento a temi prevedibili hanno portato a un’esperienza narrativa sconnessa.
In definitiva, una serie può vantare illustrazioni eccellenti, ma se manca il coinvolgimento emotivo, come si vede in Dear Anemone, rischia di cadere nell’oscurità. Sfortunatamente, i lettori potrebbero trovare difficile interessarsi a personaggi che mancano di profondità, il che porta a un’esperienza complessivamente poco ispirata.
Punti di forza di Dear Anemone
Migliorare l’atmosfera inquietante

Per gli appassionati di Hell’s Paradise: Jigokuraku, Dear Anemone offre delle somiglianze intriganti. Entrambe le serie coinvolgono un cast inviato in luoghi isolati, afflitti da esperimenti inquietanti che danno luogo a minacce uniche. Inoltre, entrambe sono visivamente sbalorditive, caratterizzate da stili artistici che trasmettono una serie di emozioni, tra cui la rappresentazione viscerale di sangue e violenza.
L’integrazione del simbolismo floreale nella narrazione offre l’opportunità di esplorare la profondità, affrontando temi fondamentali come lo scopo umano e la sottile linea tra umanità e barbarie. Inoltre, l’ambientazione nelle Galápagos risuona bene con i temi evolutivi della storia, specialmente quando la narrazione si svolge attorno a una peculiare società di conigli senzienti che prospera nella città centrale, Puerto Ayora.
Dal punto di vista visivo, l’arte mostra un equilibrio tra orrore e fascino, una stilizzazione descritta opportunamente come “bellissimamente orribile”.Questa combinazione crea un’atmosfera incantevole che cattura il pubblico. Molti paragonano la sua atmosfera a una versione infusa di orrore di Animorphs. Nonostante la sua accessibilità, rispecchia elementi di spazi occupati come Terraformars, principalmente a causa degli elementi di animali e vita vegetale esplorati durante la serie. Col senno di poi, mentre Dear Anemone è una lettura relativamente breve, è parallelo a Hell’s Paradise: Jigokuraku nella sua premessa ma diverge nella fantascienza. Sfortunatamente, i suoi ultimi capitoli rivelano una base che era troppo fragile per realizzare appieno il suo potenziale, facendo sembrare il miglioramento della qualità un caso di “troppo poco, troppo tardi”.
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