Craig Barrett: Intel, non TSMC, può salvare l’industria dei chip statunitense; esorta il governo a rendere obbligatori gli investimenti delle Big Tech nella produzione di chip Intel

Craig Barrett: Intel, non TSMC, può salvare l’industria dei chip statunitense; esorta il governo a rendere obbligatori gli investimenti delle Big Tech nella produzione di chip Intel

Craig Barrett, ex CEO di Intel, ha recentemente adottato una posizione piuttosto polemica in merito alle voci e ai resoconti che circolano sullo stato attuale del Team Blue. Sostiene che l’azienda debba migliorare le proprie prestazioni e la propria posizione nel panorama dei semiconduttori.

Affermazioni di Barrett: TSMC e altri non sono pronti a trasferire la tecnologia avanzata negli Stati Uniti

Le circostanze che circondano Intel sono critiche, poiché l’azienda si trova ad affrontare sia sfide economiche che un contesto politico complesso. Lip-Bu Tan, CEO di un’azienda concorrente di semiconduttori, è stato descritto come un leader con uno stile di leadership diviso. Nel frattempo, il futuro della divisione fonderia di Intel rimane incerto. In un articolo di opinione pubblicato su Fortune, Barrett ha espresso forti opinioni sull’essenzialità di Intel nella produzione di chip negli Stati Uniti.

Barrett ha affermato con enfasi: “Gli Stati Uniti hanno bisogno di Intel”, sostenendo che né Samsung né TSMC sono pronte a trasferire la produzione all’avanguardia in America. Secondo lui, l’industria tecnologica necessita di un’alternativa affidabile a TSMC e Intel è in una posizione unica per svolgere tale ruolo. Sebbene le sue osservazioni inducano a riflettere, è essenziale notare che sia TSMC che Samsung hanno compiuto progressi significativi e si stanno preparando a introdurre processi di produzione a 2 nm negli Stati Uniti.

Il nodo di processo Intel 18A offre una frequenza ISO superiore del 25% e un consumo energetico inferiore del 36% alla stessa frequenza rispetto a Intel 3, con una densità superiore al 30%

Barrett ha inoltre sottolineato l’urgente necessità di supporto finanziario per Intel. Stima che Intel necessiti di un investimento di almeno 40 miliardi di dollari per competere efficacemente con TSMC in termini di capacità produttiva, una cifra che supera gli stanziamenti previsti dal CHIPS Act. Anziché affidarsi esclusivamente all’assistenza governativa, Barrett sostiene che si dovrebbe attuare un piano strategico per incoraggiare aziende come NVIDIA e Apple a investire nei processi di produzione avanzati di Intel, migliorando così la capacità operativa dell’azienda.

Inoltre, ha criticato qualsiasi potenziale strategia di Intel che potrebbe mirare a ritirarsi dalla competizione per le tecnologie all’avanguardia, sostenendo invece un approccio proattivo. Sebbene le sue intuizioni siano provocatorie, non affrontano appieno le implicazioni della politica internazionale e gli ingenti investimenti di TSMC e Samsung, che sono pronte per il trasferimento tecnologico negli Stati Uniti. Sebbene l’eredità di Intel come produttore di chip leader le conferisca importanza, permane una mancanza di prodotti nuovi e convincenti che possano comprovare la sua attuale rilevanza nel settore.

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